Martiri della rivoluzione del 1799
I Fratelli Brigida a Termoli

In occasione del bicentenario della rivoluzione di Napoli e degli eventi storici che ne seguirono, diverse sono le iniziative che gli Enti e le associazioni culturali intendono intraprendere nei prossimi mesi. L'Università degli Studi del Molise ha messo a disposizione una pagina su Intemet al fine di realizzare una raccolta organica delle manifestazioni per le celebrazioni del bicentenario del 1799. Anche Termoli ricorda tali eventi con il sacrificio dei due giovani fratelli Brigida: Basso Maria e Federico. Nati da una famiglia di commercianti, orfani di padre, furono mandati a Napoli per continuare gli studi. Erano gli anni della rivoluzione francese ed i fratelli, giovanissimi, fertili seguaci delle idee di libertà, furono arrestati dalla polizia borbonica, condannati e rinchiusi nel carcere. Con la proclamazione della Repubblica partenopea furono liberati, e così, con il desiderio di incontrare la madre, fecero ritorno a Termoli, all'epoca pure interessata dai moti liberatori. Nel frattempo, ci riferisce lo storico termolese Carlo Cappella, la Regina Maria Carolina di Napoli, con lo scopo di ristabilire l'ordine e la sovranità nei Comuni molisani, diede incarico a bande mercenarie di penetrare nella città di Termoli. Queste riuscirono nell'intento grazie al tradimento di tal Bartolomeo De Gregorio, commerciante anch'egli come la famiglia Brigida, il quale aprì le porte della città, permettendo in tal modo alle orde di albanesi provenienti dai comuni limitrofi di catturare i fratelli Brigida. Portati nella località denominata "Mulino a vento", oggi torretta del meridiano europeo, i fratelli furono fucilati. Uno di loro, Federico, riuscì a raggiungere la vicina Campomarino dove però morì 12 giorni più tardi. E così, continua lo scrittore, finì la storia dei Brigida. Il padre Bernardo Brigida, morto a soli 37 anni, lasciò cinque figli e due figli caduti così tragicamente. L'ultima delle sorelle, Nicoletta, sposata al capitano Vincenzo Rossi di Bonefro, venuta a conoscenza dell'eccidio decise di vendicarsi. A tal proposito, nei giorni seguenti un distaccamento di truppe francesi si recò a Termoli, ma la madre, Maria Concetta Quici, pur duramente colpita ed affranta dalla uccisione dei figli, impose al genero, che era tra i capi, di dimenticare l'offesa e perdonare. Grande fu l'ammirazione per il sublime gesto delle nobildonna. A ricordo dei due valorosi, l'Assessorato alla cultura ha in programma la pubblicazione di un volume riguardante la rivoluzione di Napoli nell'ambito del nostro territorio, con particolare riferimento all'attività svolta dai fratelli Brigida. Il volume sarà redatto da uno dei massimi esponenti storici del Molise, il Prof. Renato Lalli. In occasione del bicentenario, ci ha riferito il vice-sindaco, Ing. Maj, il Comune di Termoli non può non tenere conto dei F.lli Brigida che rappresentano una parte molto importante degli eventi storici dell'epoca, prova ne sia che una delle strade principali di Termoli porta il loro nome a onore e a memoria. Anche la locale Scuola Media Statale "Brigida" si sta attivando e durante l'anno, ci riferisce il Preside Franzese, saranno attivate mostre e conferenze a ricordo delle giovani vittime dalle quali la scuola prende il nome.
Annibale Rocco - Corriere del Molise 28 gennaio 1999 -

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