Brunilde
I barbarini
Aforismi
|

Se cercherete "Rispettese" su libri e dizionari,
cartacei o virtuali, non lo troverete.
E' un
termine che ho voluto inventare per indicare più che un linguaggio,
un atteggiamento mentale, una disposizione dell'animo, improntati al
Rispetto.
Lanciare o rilanciare il
Rispetto nei rapporti tra le persone e tra le persone e il mondo è
una grande sfida, quasi una follia, soprattutto perché mi piacerebbe
che fosse un movimento trasversale, scollegato cioè da ideologie,
religioni, dottrine.
Rispetto verso chi?
Verso se stessi, le altre
persone, gli animali, le piante, persino gli oggetti, che siano
propri o altrui.
Quindi verso la vita, il
pensiero, le regole, gli spazi, il tempo, di tutti gli esseri
viventi e non viventi.
Come
si esprime il rispetto?
Con l’educazione, la
gentilezza, l’attenzione, l’esercizio della prudenza e l'arte
dell'empatia.
Con la “forma” che diventa
sostanza e la sostanza che non può non servirsi della forma.
In
un’epoca in cui abbiamo continue dimostrazioni di eclatante mancanza
di rispetto, al punto che quasi non cogliamo più l’anomalia e la
natura distruttiva dei nuovi barbari, vorrei invitare ad una
maggiore consapevolezza riguardo ai nostri comportamenti e ai
comportamenti degli altri, affinché si cominci a recuperare la
capacità di individuare i piccoli insulti quotidiani, le piccole
prepotenze, le distrazioni e le negligenze, perpetrate da piccoli
nuovi barbari, i barbarini. Piccole cose, in cui si può però
riconoscere l’indifferenza e il disinteresse di chi è talmente
concentrato su se stesso da non accorgersi più dell’universo
che lo circonda e in cui è immerso. Volete qualche esempio? C’è un
elenco di barbarini, necessariamente incompleto, descritti alla
rinfusa in situazioni che tutti conosciamo e a cui, purtroppo, ci
siamo abituati.
E a proposito di
assuefazione, non vorrei che si generasse un equivoco: Rispetto non
equivale a mitezza, remissività, tolleranza. Ci sono cose che non
possono, non devono essere tollerate. Anzi, se ci fosse più
rispetto, non sarebbe necessaria la tolleranza, perché nessuno si
porrebbe nella condizione di dover essere tollerato.
Un altro equivoco, credo
molto diffuso, consiste nel pensare che “il rispetto bisogna
guadagnarselo”. Si guadagnano la stima, l’ammirazione, l’affetto, ma
il rispetto si deve a tutti, non va guadagnato.
Paradossalmente, si dovrebbe rispetto proprio a ciò che pensiamo non
meriti il nostro apprezzamento. Altrimenti basterebbe che qualcuno o
qualcosa non ci piace per sentirsi autorizzati a mancare di
rispetto.
Ma
avrò modo, forse, di spiegarmi meglio in futuro, se questo “lancio”
troverà degli estimatori, persone che, come me, vivono ormai con
crescente disagio un società che non riconoscono e in cui non si
riconoscono. Penso sia necessario “contarci”: potremmo scoprire di
essere in tanti, sentirci meno soli, potremmo persino convincere
qualcuno che vivere e comportarsi in modo civile non costa nulla, è
conveniente per tutti, è rassicurante e costruttivo, insomma è
bello.
A questi potenziali futuri
compagni di viaggio propongo di partecipare al Blog che ho attivato, un blog all’insegna del Rispettese. Ad essi chiedo di
leggere attentamente questo che chiamerei “manifesto” se non mi
sembrasse troppo pretenzioso, e di aderire solo se davvero convinti
di poterne condividere le finalità e i principi.
Brunilde

BLOG
|
|