Diario Spirituale
Orazione
Oportet semper orare , et non deficere
. Luc. 18. 1. (Pregare sempre, senza stancarsi)
1 giorno
"
Non v'è al certo cosa più utile dell'Orazione . E però dobbiamo concepirne
stima grande e grande amore , ed usare ogni diligenza per farla bene . "
S. Vincenzo de’ Paoli .
Tutti i Santi si sono mostrati molto
affezionati a questo esercizio. Perciò S. Gaetano vi spendeva otto ore
continue; S. Margherita Regina di Scozia , e S. Stefano Re d'Ungheria quasi
tutta la notte ; S. Francesca Romana tutto quel tempo , che le avanzava dalle
sue occupazioni ordinarie e nelle Cappelle più ritirate ; S. Rosa di Lima ne
faceva dodici ore il giorno . Incominciava a farla S. Luigi Gonzaga in età
molto tenera , né mai la lasciava , e ne faceva una , due , o tre ore il giorno
: e stando in Corte , per non essere interrotto dai compagni , si nascondeva nel
legnaio ; S. M. Maddalena de' Pazzi , dell'età di nove anni ; e ne faceva
prima una , poi due e quattr'ore nel secolo , e talora le notti intere : ed
entrata in Religione , vi spendeva tutto quel tempo , che si lasciava in libertà
alle Novizie per loro sollievo . Il V. Bercmans di anni undici ; e spendeva sin
d'allora tutto il tempo , che gli avanzava dallo studio . Ogni cantone poi di
casa gli serviva da Oratorio , e più volte fu trovato dai suoi , che passata la
mezzanotte , se ne stava pregando con le ginocchia nude per terra . S.
Filippo Neri fin da fanciullo vi si diede così davvero , vi fece sì gran
profitto , e vi acquistò un tal abito , che dovunque andava , o stava , era
sempre elevato nelle cose divine . Quindi è che sebbene la sua camera era
spesso piena di gente , e vi si trattavano diversi negozi ; egli però non si
poteva contenere di non alzare alle volte gli occhi , e le mani al Cielo , e
prorompere in qualche sospiro , quantunque per altro stesse molto sopra di se ,
per non uscire in simili atti alla presenza d'altri . Quando usciva di casa ,
andava per lo più così distratto, che bisognava avvisarlo allorchè doveva
rendere ad alcuno il saluto , o salutarlo : e talvolta a gran fatica anche
tirato per la veste se n'accorgeva , facendo un certo movimento , come se allora
si destasse da un profondo sonno .
2.
giorno
"
L'orazione ben fatta è di molto piacere agli Angeli , e perciò da loro molto
aiutata : dispiace molto ai Demoni , e perciò da essi molto perseguitata e
disturbata . " S. Giovanni Crisostomo
Il medesimo Santo dice , che gli Angeli
stimano molto coloro , che vengono più familiari a Dio per mezzo dell'Orazione
; e che mentre la stanno facendo , dimorano accanto ad essi con gran silenzio ,
e finita che l'hanno , li lodano , e loro applaudiscono . S. Macario
trovandosi una notte all'orazione comune , vide il luogo pieno di fanciulli neri
, che andavano attorno ai Monaci schernendoli ; e che ad alcuni premevano con
due dita gli occhi , e quelli si addormentavano ; ad altri mettevano il dito in
bocca , e subito quegli sbadigliavano , ed altri apparivano in forma di donne ;
ed altri in forma di fabbri , che lavoravano ; ad altri in forma di mercanti ,
che vendevano robe ; ad altri in figura di giocatori , ed in tutti producevano
una viva cognizione corrispondente alla Specie , che loro rappresentavano al di
fuori : ma che però avanti d'alcuni appena comparivano , cadeano subito per
terra , come respinti con gran violenza . Ed avendo il Santo domandato dopo ai
compagni , che avessero in quel tempo avuto , trovò che tutti avevano patite
quelle stesse tentazioni , che egli aveva vedute .
3 giorno
" Le Anime , che non hanno
l'esercizio dell'Orazione , sono come corpo paralitico e storpio il quale
sebbene ha mani e piedi , non le può adoperare . Onde il lasciare l'Orazione ,
non mi pare , che sia altro , che perdere la buona strada : essendo che
l'orazione è la porta , onde ci vengono tutte le grazie di Dio ; e serrata
questa , non so come ci riuscirà . " S. Teresa d’Avila
Ella medesima la provò con
l'esperienza . Poiché avendo lasciata l'orazione per qualche tempo , cominciò
a cadere in alcuni difetti e peccati , i quali benché leggeri , non poteva
togliere da se ; anzi andava ogni giorno di male in peggio . Onde ella stessa
ebbe a dire , che finiva d'andarsene in perdizione , come appunto il Signore le
disse poi , che sarebbe succeduto , se non avesse ripigliata l'orazione .
4 giorno
"
L'Anima che persevera nell'esercizio dell'orazione , per molti peccati ,
tentazioni , e cadute di mille maniere , che il Demonio l'opponga , finalmente
tenga per certo , che il Signore o presto , o tardi la caverà dal pericolo , e
la condurrà a porto di salvezza . " S. Teresa d’Avila.
S. M. Egiziaca confessò all'Abate
Zosimo , che dopo la sua conversione , per diciassette anni aveva patite orrende
e continue tentazioni ; e pure perché si era data all'orazione , non cadde mai
. Lo stesso accadde a S. Agostino , a S. Margherita di Cortona , e a tanti altri
.
5 giorno
"
Un uomo d'orazione è capace a tutto . E però importa grandemente , che i
Missionari si diano con particolare affetto a questo esercizio , senza del quale
siccome poco o nessun frutto faranno , così con l'aiuto di esso si renderanno
abili a muovere i cuori , e convertire le Anime al loro Creatore assai più che
con le lettere , e con l'efficacia del dire . " S. Vincenzo De’
Paoli .
S. Francesco Borgia era uomo di molta
orazione , nella quale durava spesso sei ore continue quasi rapito in estasi che
gli parevano un momento , per cui con il solo comparire in pulpito compungeva la
gente . S. Tommaso , S. Bonaventura , il B. Alberto Magno
confessavano di riconoscere assai più la dottrina loro dall'orazione , che
dallo studio . Si legge di S. Tommaso in particolare , che non potendo
intendere un testo difficile della Scrittura si pose in orazione , e mentre
stava nel maggior fervore gli apparvero i SS. Apostoli Pietro e Paolo , e gli
spianarono la difficoltà con voce sì chiara e distinta , che fu intesa dal suo
compagno Fr. Reginaldo .
6 giorno
" Dovendo trattar con altri di
cose di spirito , bisogna trattarle prima con Dio nell'Orazione ; votandosi
dello spirito proprio , per riempirsi dello Spirito Santo che solo illumina la
mente , ed infiamma la volontà . E questo più d'ogni altro lo debbono fare i
Superiori , ingegnandosi d'aver una continua comunicazione con Dio , e
ricorrendo a lui non solo ne' casi fastidiosi , e dubbiosi , ma in ogni loro
occorrenza , per apprender immediatamente da lui quello che debbono insegnare
agli altri : ad imitazione di Mosè , che non annunziava al popolo , se non le
cose , che dal Signore aveva apprese : Haec dicit Dominus . "
S. Vincenzo de’ Paoli .
Il medesimo Santo , quando doveva
deliberare sopra qualche negozio , o prendere qualche risoluzione , o dare
qualche consiglio , prima di parlare ed anche prima di metter mano all'affare ,
alzava sempre la mente a Dio per impetrar lume ed aiuto ; e per ordinario si
vedeva in tali occasioni alzare anche gli occhi al Cielo , e poi abbassatili
tenerli un poco chiusi , come consultando Dio in se stesso prima di rispondere .
Quando si trattava di affari di rilievo , voleva , che si prendesse tempo , per
raccomandarli a Dio . E siccome unicamente si appoggiava sopra la Sapienza
Divina , e non sulla propria ; riceveva dal Cielo lumi e grazie grandi , per
mezzo di cui spesso scopriva cose tali , che col solo umano intelletto non si
avrebbero potuto penetrare . S. Ignazio negli affari gravi non
risolveva mai niente , se non li raccomandava prima a Dio con l' Orazione .
L'Abate Pambo , quando veniva richiesto di consiglio , soleva rispondere : Dammi
tempo da pensarvi . Poi vi faceva orazione sopra : e se riceveva qualche buon
lume da Dio , lo diceva ; altrimenti non vi rispondeva affatto.
7 giorno
"
L'orazione mentale consiste in pensare , ed intendere ciò che diciamo ; e chi
siamo noi , che abbiamo ardire di trattenerci con un Signore sì grande . Avere
questi e simili pensieri è propriamente far Orazione mentale . Non è però
buono il sentimento d'alcuni , i quali credono che tutto il negozio di essa stia
nel pensare , di modo che se possono tener molto fisso il pensiero in Dio ,
anche facendosi gran forza , allora par loro d'esser molto spirituali , ed
uomini d'orazione : e se non potendo più , accade che si divertano un tantino ,
anche in cose buone , sembra loro di non far niente . No , la sostanza
dell'Orazione mentale , a parer mio , in altro non sta , che in trattare
d'amicizia con Dio . E però lo stare talvolta ragionando con lui , il quale
sappiamo , che ci ama , o facendo altri atti simili , questa è Orazione mentale
. " S. Teresa d’Avila.
Viaggiando S. Ignazio con i suoi
compagni , ciascuno col suo fardello sulle spalle , un uomo dabbene mossone a
compassione , si esibì di portar esso tutte quelle robe , e lo fece . E così
seguitando il loro viaggio , quando arrivavano agli alberghi , i PP. procuravano
di trovarsi ciascuno il suo cartoncino per far orazione ; ed il buon uomo in
veder ciò , ancor egli trovava il cantoncino suo , ed ivi se ne stava
inginocchiato com'essi . Or domandato una volta da loro , che cosa facesse in
quel cantone : io , rispose , non faccio altro che dire : costoro son santi , ed
io sono il loro giumento : quello che fanno essi , intendo di fare anch'io :
questo io sto allora offrendo al Signore . E dicono , che con questa maniera di
pregare arrivò ad esser molto spirituale , e ad aver il dono d'un Orazione
molto alta . Il V. Mons. di Palafox molte volte riflettendo nell'Orazione
, chi era quegli che parlava , ed a chi parlava , ch'era il più malvagio degli
uomini , alla Divina Bontà , un vermicciuolo a Dio , si ristringeva in se
stesso , e piangeva , e gli doleva di aver la temerità di parlare , essendo un
poco di polvere della terra , il peggiore , il più miserabile , e più perduto
uomo del Mondo , a Dio , eterno , infinito , immenso : e temeva e diceva :
Signore io ho a parlare con Voi ? io aver l'ardire d'amarvi ? Dio immenso , Dio
potentissimo , Creator di tutto il creato ed io niente ; e meno che niente! e
quel che più mi affligge , cattivo , e più che cattivo! Ch'è questo ? come si
può soffrire ? Altre volte : Signore , non è giustizia l'amarvi ? dunque come
non vi ho da amare ? Signore , Voi vi abbassate , acciò vi adorassimo e vi
parlassimo ; e vi pregassimo ; perché non ho da adorarvi , parlarvi , e
pregarvi ?
8 giorno
"
Se uno parlando sta attendendo e vedendo , che parla con Dio con maggior
avvertenze , che alle parole che dice , questi fa insieme orazione vocale , e
mentale , che molto gli può giovare . Ma se non avverte né con chi parla , né
cosa parla ; sia pur certo , che per molto che meni le labbra , fa ben poco
d'orazione . " S. Teresa d’Avila.
Un certo Vescovo vide una volta
scendere un Angelo dal Cielo , e portarsi a raccogliere le lacrime di una donna
, che stava pregando in un angolo della Chiesa . Di che egli ammirato ,
nell'uscire domandò a colei , che facesse in quell'ora : ed essa rispose , che
allora stava recitando il Pater Noster , l'Ave Maria , ed il Credo
.
9 giorno
"
Quando nell'Orazione sono già commossi gli affetti , non bisogna più
moltiplicare speculazioni ; ma fermarsi un poco a gustar quegli : e poi di tanto
in tanto dir al Signore qualche parola di compunzione , d'amore , o d'abbandono
, e simili , secondo che ci sentiamo incitati ; che questo è il meglio
dell'orazione . " S.Francesca di Chantal .
S. Cirillo Alessandrino rende ciò
chiaro e patente con una similitudine . La meditazione , dice il Santo , è come
il batter con l'acciarino la pietra focaia , acciocché n'esca fuoco . E siccome
quando è uscito il fuoco , e si è attaccato all'esca si pone da parte
l'acciarino ; così noi con la considerazione , e col discorso dell'intelletto
abbiamo da battere la dura pietra del nostro cuore sin a tanto che si accenda in
esso l'amor di Dio , e il desiderio dell'umiltà della mortificazione , e dei
patimenti , o d'alcuna altra virtù : e venuto che sia questo , là fermarci e
procurar di bene stabilirci , perché questa è certamente migliore e più utile
orazione , che se faremo molti discorsi e considerazioni molto alte e pellegrine
. E così appunto doveva fare esso e tutti gli altri , che hanno profittato
nell'orazione . Avea ben intesa questa verità un buon Servo di Dio
, il quale perciò nella sua orazione , che per lo più era sopra la Passione
del Signore , non troppo si diffondeva in andar accumulando speculazioni e
ragioni ; ma dopo d'aversi rappresentato alla mente il mistero , ch'era per
meditare , mentre si sentiva mosso a qualche affetto d'amore , o di gratitudine
verso Dio , o a dispiacere d'averlo offeso , ed a proponimento di non più
offenderlo , ovvero al desiderio d'imitarlo nell'umiltà , o nella sofferenza ,
o ad alcun altro simile affetto ; in quello si fermava , e procurava di
fomentarlo e accrescerlo in se . E quando vedeva che si andava raffreddando ,
tornava a svegliarlo ora con tutta , ora con parte di quella medesima
considerazione , che da principio lo mosse , dicendo : Che gran patimento fu mai
questo! Chi lo soffrì ? Il figlio di Dio . Il figliuolo di Dio! e per chi lo
soffrì ? per me , oh Dio ! ed il figliuolo di Dio si è indotto a soffrir tanto
per me ! Ed io non posso indurmi a soffrire una parolina , una piccola ,
disattenzione per amor suo ! Ecco quanto ha fatto Gesù Cristo per me ! Ed io
non finisco d'offenderlo! dov'è l'umiltà? Oh quanto mi dispiace d'aver così
trattato il mio Dio! certamente che non l'offenderò più . Ecco quanto mi ha
amato il mio buon Dio! ed io non amo chi tanto amò me! Ah si , io voglio amare
questo Dio , che tanto lo merita . E così si andava raggirando e trattenendo in
simili affetti . E in questo modo divenne un uomo di gran perfezione .
10 giorno
"
Gli spiriti poco sodi nella pietà camminano bene ed allegramente , quando il
Signore dà loro delle consolazioni nell'orazione . Ma se viene a privarneli ,
diventano subito languidi e scontenti , all'usanza dei ragazzi , che ringraziano
la madre quando dà loro le cose dolci , e piangono quando le toglie loro :
perché sono ragazzi ; e non conoscono che la continuazione di quelle è loro
nociva , ed in essi genera i vermi. Le consolazioni sensibili dello spirito
generano per ordinario il verme della compiacenza , e questa l'orgoglio , ch'è
il veleno dell'anima , e la corruzione d'ogni opera buona . E questa è la causa
, perché il Signore che a principio ce le dà , per allettarci , dopo ce le
toglie , perché non ci nuocciano : e però non merita egli minori
ringraziamenti il togliercele , che in darcele . " S.Francesco di
Sales .
Un gran servo di Dio diceva di se
medesimo : per quarant'anni mi sono esercitato nell'orazione senza alcuna intera
consolazione , con molto mio profitto : e l'unico mio sollievo si è d'aver
servito Dio a proprie spese . Il V. Bercmans provava spesso delle grandi
consolazioni nell'orazione , ma di tanto in tanto anche delle grandi aridità ;
né però in queste si perdeva mai d'animo , o punto se ne affliggeva .
11 giorno
" Quando l'Anima si trova oppressa
dalle aridità e sterilità , allora deve far l'orazione di riverenza ,
confidenza , e conformità al divin volere standosene alla presenza di Dio ,
come un poverello innanzi al suo Principe , servendosi di qualche parola ,
ch'esprima un'amorosa sommissione al suo divin beneplacito . " S.Francesca
Chantal .
Io , diceva S. Teresa , non vorrei
altra Orazione , che quella che mi facesse crescere nelle virtù . Onde se mi
riuscisse con molta aridità , tentazioni , e tribolazioni , che mi lasciassero
più umile , quella stimerei io buona orazione . Ma si può dir che non preghi,
chi sta in tali travagli ? perché se li va offrendo al Signore , e li soffre
confermandosi , come deve , al suo santo volere ; questo è pregare , e bene
spesso assai meglio di chi va rompendosi la testa con varie riflessioni , e
persuadendosi che con spremer quattro lagrime , ciò sia orazione .
S. Filippo Neri dava per ultimo rimedio in questi casi l'immaginarsi di essere
come un mendico alla presenza di Dio e dei Santi ; e come tali andare ora da
questo ora da quell'altro a domandar loro l’elemosina spirituale con
quell'affetto e verità , con cui sogliono domandarla i poverelli . E questo
esortava , che si facesse alle volte anche corporalmente , andando ora alla
Chiesa di un Santo , ora a quella d'un altro per chiedere loro quest’elemosina
. Domandato il V. Bercmans di quali rimedi si servisse per sopportar le
aridità , rispose : Prego , procuro di stare occupato , ed ho pazienza .
12 giorno
" Chi vuol profittar nell'Orazione
, non faccia conto delle consolazioni spirituali : perché io so per esperienza
, che l'Anima , la quale in questo cammino comincia con vera determinazione di
non far caso , che il Signore le dia , o le neghi gusti e tenerezze , e chi così
veramente fa , ha fatto gran parte del viaggio . " S.
Teresa d’Avila.
S. Francesco di Sales non si prendeva
mai fastidio delle desolazioni , aridità , ed abbandoni interni , che gli
venivano . Onde disse una volta alla B. M. di Chantal , ch'egli stando in
Orazione , non voleva riflettere se era in consolazione , o in desolazione , ma
che quando il Signore gli dava buoni sentimenti , li riceveva con profonda
riverenza e semplicità , e se non gliene dava , non vi rifletteva punto :
standosene sempre innanzi a Dio con gran confidenza , e come un piccolo figlio
d'amore .
13 giorno
"
Vi è un'altra cosa , che suole affliggere non poco quelli che si danno
all'Orazione ; e sono le distrazioni , che in essa vengono , e portano il
pensiero quà e là , e dietro al pensiero spesso anche il cuore . Procedono
queste alle volte dall'immortificazione dei sensi ; altre dall'esser l'Anima in
se stessa distratta ; e molte altre , perché così vuole il Signore , per
provare i suoi servi . Or in questi casi bisogna di tanto in tanto richiamare il
pensiero a se con ravvivar la fede della presenza di Dio , e con starsene avanti
di lui con riverenza e rispetto : e se non riesce di poterlo fissare sul punto
prefisso , conviene soffrire tali molestie ed importunità con umiltà e
pazienza : che non sarà tempo perduto , come a prima vista può parere , ma
anzi una tal'Orazione sarà talvolta più fruttuosa di tante altre fatte con
raccoglimento e piacere . Perché tanti atti , che si fanno per scacciare e
soffrir le distrazioni , facendosi per non disgustare Dio , e per potersi
abilitare a meglio servirlo , quelli sono tutti atti di amor di Dio . "
S. Teresa d’Avila.
La B. M. di Chantal dava questo
consiglio alle sue figlie , e doveva praticarlo anch'essa : quando una si trova
disturbata dalle distrazioni nel tempo , che fa l'orazione ; allora conviene
fare l'orazione di pazienza , e dir , se si può , umilmente ed amorosamente :
Signore , voi siete l'unico appoggio dell'Anima mia , e tutta la mia
consolazione . S. Giovanni Grisostomo consigliava uno che
nell'orazione si lasciava facilmente trasportar dalle distrazioni , a
risvegliarsi con questo paragone : Come! sto discorrendo con un amico di storie
, di nuove , di bagattelle , e vi sto con tutta l'attenzione ; ed ora che sto
trattando con Dio del perdono dei miei peccati , e del modo di salvarmi , sono
tutto torpedine ; e con le ginocchia piegate vado girando col pensiero per la
casa e per le piazze! Dov'è qui la Fede? dov'è il giudizio?
E' degno non meno di meraviglia , che d'invidia il dono d'Orazione , ch'ebbe S.
Luigi Gonzaga , del quale si legge esservi egli arrivato a tanto , che in quel
tempo quasi mai pativa distrazioni , talmente che dando una volta conto del suo
interno al P. Spirituale , e da lui richiesto , se pativa molte distrazioni
nell'Orazioni ; dopo di essere stato un po' sospeso col pensiero su di ciò ,
rispose , che mettendo insieme tutte quelle , che aveva avute in sei mesi , a
parer suo , non avrebbero empito lo spazio di un'Ave Maria . Gran dono in
vero ! Ma le diligenze da lui usate , per muovere il Signore a concederglielo ,
non furono piccole . Poichè col praticare una somma e continua mortificazione
di tutti i suoi sensi , col non occupar mai la mente in altri pensieri , fuorché
in quelli , che lo potevano perfezionare nella pietà e nella dottrina ; e con
l'essere nel tempo dell'Orazione tutto , e con tutto il fervore in essa , in
questa maniera aveva talmente chiusi i passi alle distrazioni , che quasi non
ardivano di accostarsi a lui .
14 giorno
"
Tutta la pretensione di chi prende a darsi all'orazione , ha da essere il
travagliare , ed il determinarsi , e disporsi con ogni possibile diligenza a
conformar la sua volontà con quella di Dio . Poiché in questo consiste tutta
la maggior perfezione , che acquistar si possa nel cammino spirituale . "
S. Teresa d’Avila
Questo era il principale scopo di tutte
le orazioni della medesima Santa , il conformarsi in ogni cosa al divin volere .
Questo pure era il fine , che si prefiggeva S. Bernardo nel principio della sua
orazione , come si legge nella di lui vita , animandosi a farla con il desiderio
d'arrivar a conoscere e fare la volontà di Dio . E lo stesso viene riferito di
S. Vincenzo de' Paoli , e di molti altri servi di Dio .
15 giorno
" L'Orazione deve esser umile ,
fervente , rassegnata , perseverante , ed accompagnata da una gran riverenza ,
considerando , che si sta alla presenza d'un Dio ; e si parla con un Signore ,
avanti al quale le Virtù celesti tremano per rispetto e timore . " S.
M. Maddalena de' Pazzi .
S. Francesco di Sales in tutto il tempo
dell'Orazione , anche quando era solo , se ne stava dinanzi a Dio umile , basso
, composto , immobile , e con singolare riverenza , come figlio d'amore . Il V.
Bercmans sempre in ginocchio , con gli occhi chiusi , con le mani al petto ,
senz'appoggiarsi , immobile come un sasso , con un volto gioviale , e pieno di
tale ardore , che molti se gli ponevano vicino per osservarlo , ed infervorarsi
. S. Rosa di Lima si teneva tutta raccolta , e con tant'attenzione e
devozione , che qualunque altr'oggetto se le presentasse avanti , non le
cagionava verun'alterazione , come se fosse divenuta insensibile . Onde mentre
le faceva in Chiesa , si metteva in un cantuccio con gli occhi fissi al
Sacramento , e là restava per molte ore immobile senza che il passaggio delle
persone , o lo strepito e mormorio della gente la disturbassero . Quando
uscivano dall'Orazione per indizio del loro fervore , San Gervasio Vescovo si
vedeva spesso con raggi sul capo ; il Ven . P. Giovanni Leonardi tanto acceso e
mutato nel volto , che pareva divenuto un Serafino ; e l'Abate Silvano talmente
fuor di se , che tutte le cose della Terra gli sembravano vili ed abbiette ; e
però si copriva gli occhi con le mani per non vederle , dicendo : occhi miei ,
chiudetevi , e non vogliate mirar le cose del Mondo , poiché non vi è cosa in
esso , che sia degna d'essere mirata . S. Bernardo vide una mattina
un Angelo , che andava attorno per lo Coro con un turibolo pieno di profumi
incensando i Monaci che stavano in orazione , e che questa incensazione
produceva nel cuor dei ferventi un soavissimo odore , e nel cuor dei negligenti
e sonnolenti fetore e nausea .
16 giorno
" Disimpegnati un poco da tante
cure , e prendi un po' di tempo per pensare a Dio e riposarti in esso . Entra
nell’interno del tuo cuore e cacciane fuori ogni cosa , a riserva solo del tuo
Creatore , o di tutto ciò che ti può aiutare per trovar lui . E poi avendo
chiusa la porta , digli con tutta l'Anima tua : Signore , io cerco la vostra
divina faccia , insegnatemi a ritrovarla . " S.
Agostino
S. Francesco di Sales chiamava il
centro dell'Anima sua il Santuario di Dio , dove non entra altro che l'Anima e
Dio . E questo era il luogo del suo ritiro , ed il suo ordinario soggiorno . E
però nell'Anima sua non vi era che purità , semplicità , umiltà , ed unità
, dello Spirito del suo Dio . S. Bernardo quando andava all'Orazione
, ed entrava in Chiesa , diceva ai suoi pensieri : trattenetevi qui fuori
pensieri inutili , ad affetti disordinati ; e tu Anima mia entra nel giudizio
del tuo Signore .
17 giorno
"
Quelli , che potranno racchiudersi in questo piccolo cielo dell'Anima , dove sta
colui che ha creato il Cielo e la Terra , credano pure , che vanno per
eccellente cammino , e che non lasceranno di arrivare a bere l'acqua del fonte ;
perché in poco tempo faranno gran viaggio . " S. Teresa
d’Avila.
S. Caterina da Siena, ch'era amatissima
del ritiro, venendo aggravata dai genitori da occupazioni , e fatiche, si formò
una cella nel proprio cuore, dove se ne stava continuamente ritirata anche tra
le maggiori occupazioni rimirando Dio e discorrendo familiarmente con lui . E
così giunse ad avere una stabile, e continua unione con S. D. M.. e soleva dire
che nel nostro cuore propriamente sta il regno di Dio, dove egli fissa la sua
sede. Una devota Verginella, fattasi Religiosa, si diede ad una vita molto
ritirata specialmente dalla comunicazione alle grate; per lo che i parenti si
studiavano di persuaderla che si sollevasse con qualche onesta conversazione .
Ma ella rispose loro , che aveva una conversazione che la teneva sempre allegra
; ed era la conversazione con Gesù Cristo. Quanto mi giova, diceva S.
Teresa , quel ricordarmi , che ho compagnia dentro di me, cioè Iddio; e che io
me ne sto quivi con lui .
18 giorno
"
Nel far l'Orazione non si ha sempre da discorrere con l'intelletto ; ma può
anche uno trattenersi alla presenza di Dio , ragionando , e consolandosi con
lui, senz'affaticarsi in comporre ragioni e belle parole ; ma rappresentandogli
semplicemente le sue necessità , e l'obbligo , ch'egli ha di compatirci . Per
esempio , mettendosi uno a pensare ad un passo della Passione , è buona cosa il
discorrerci sopra , meditando le pene , che quivi il Signore patì; nonostante
tutto non si stanchi l'Anima in andar sempre cercando questo : ma stia alle
volte qui con Gesù Cristo , ed acchetato l'intelletto , se può , l'occupi in
pensare , ch'egli lo sta mirando ; lo accompagni , gli chieda , s'umili , si
consoli con esso lui , e si ricordi , che non meritava di stare ivi . Questa
maniera di orare reca molto utilità . " S. Teresa d’Avila.
La medesima Santa attesta di se , che
frequentava molto questo modo d'orazione , e che ne aveva provati grandissimi
vantaggi . Racconta il P. Gersone , che un servo di Dio soleva dire : Sono
quarant'anni , che io attendo all'Orazione con tutta la diligenza possibile , e
non ho trovato mezzo migliore , né più breve per far buona Orazione , che
presentarmi innanzi a Dio , come un fanciullo , e come un povero mendico , cieco
, ignudo , ed abbandonato . Così in verità doveva far S. Francesco ,
quando passava le notti intere con quelle poche parole : Dio mio , chi sei tu ,
e chi sono io ? ripetendole e ruminandole tra se ; ed ora eccitandosi all'amore
di un Dio sì grande e sì buono , or al disprezzo d'una sì vile e sì ingrata
creatura , si confondeva , si vergognava di tanti suoi mancamenti , e ne
chiedeva al Signore perdono e rimedio .
19
giorno
"
Nell'Orazione è bene occuparsi talora i far atti di lode , e di amor di Dio :
in desideri , e determinazioni di piacergli in ogni cosa : in rallegrarsi della
sua bontà , e che egli sia quello ch'è : in desiderare l'onore e la gloria sua
; in raccomandarsi alla sua pietà , in mettersi anche semplicemente avanti a
lui mirando la sua grandezza e la sua misericordia , ed insieme la propria viltà
e miseria ; e poi lasciar che ci dia egli quello che vorrà , sia acqua , o
aridità , perché ben sa esso meglio di noi quello che più ci conviene .
Questi atti svegliano grandemente la volontà e gli affetti . Ed avvertite ,
quando vengono , di non lasciarli , per finir la solita meditazione : perchè
per profittar grandemente in questo cammino , non sta la cosa in molto pensare ,
ma in molto amare , e però tutto ciò che più vi desterà ad amare , quello
fate . " S. Teresa d’Avila.
Il P. Segneri juniore disse un giorno
ad un suo confidente piangendo : non fate come ho fatto io , che sin tanto che
studiai Teologia , passava sempre il tempo dell'Orazione in far varie
considerazioni per eccitare gli affetti , e poco in raccomandarmi a Dio . Ma
finalmente il Signore si degnò d'aprirmi gli occhi . E da allora in poi sempre
ho procurato di spendere tutto il tempo a raccomandarmi a lui . E se ho fatto
alcun bene in me , e negli altri , tutto mi pare di doverlo riconoscere da
questo santo esercizio . Si legge della B. M. di Chantal che trovava
le sue delizie ed il suo centro nella considerazione delle immense perfezioni di
Dio , e nel desiderio , che questo sommo bene fosse conosciuto ed amato in tutte
le sue creature . E del B. Egidio compagno di S. Francesco , che meditando
spesso , e con grande affetto sopra le perfezioni , le opere ed i benefici di
Dio , venne a riempirsi di tanto amore verso Dio , che non poteva più né
parlare , né sentirne parlare , e neppure rivolgervi il pensiero , che subito
non andasse in estasi .
20 giorno
"
Nell'Orazione bisogna talora immaginare , che ci vengono fatte delle ingiurie e
degli affronti , e che ci sopraggiungano delle avversità e poi studiarci di
avvezzare il nostro cuore a perdonare e sopportar tutto con pazienza ad
imitazione del nostro Salvatore , in questo modo s'acquista molto spirito .
" S. Filippo Neri .
S. Ignazio stando in letto infermo si
mise a pensare se gli poteva succedere alcuna cosa , che l'avesse a turbare ; e
dopo essersi immaginate molte avversità e travagli , trovò che niuna cosa
l'avrebbe potuto affliggere , e levargli la pace , fuorché se avesse veduto
distruggersi la Compagnia . Però avendo meditato più volte sopra quello stesso
punto , tanto si moderò , che disse , parergli , che se ciò accadesse , con un
quarto d'ora di Orazione si sarebbe quietato e rasserenato .
21 giorno
"
Bisogna far gran conto del meditare la Passione del nostro Redentore . Poiché
una semplice ricordanza , o meditazione di questa vale più , che se per un anno
intero uno facesse ogni settimana una disciplina a sangue , ed un digiuno in
pane ed acqua; ovvero leggesse ogni giorno tutto il Salterio . " Il
B. Alberto Magno .
Su di questo soggetto facevano la loro
meditazione S. Francesco Saverio ordinariamente , S. Casimiro continuamente ,
anche sentendo Messa , e con tale attenzione , che spesso veniva alienato dai
sensi , e S. Brigida quasi sempre , né la faceva mai senza lagrime .
Leonora Imperatrice dal lungo meditar la Passione concepì un amor sì tenero
verso Gesù Crocifisso , che quando anche fosse stata sicura , com'ella diceva
di salvarsi egualmente tra gli agi e tra gli onori , avrebbe nondimeno scelto la
via della Croce , per rassomigliarsi in parte al suo Signore . E quindi trasse
quelle generosità , con cui dissimulava tutte le sue infermità e i dolori del
corpo , senza querele e senza lamenti . Ed a chiunque mostrava in questi casi di
compatirla , rispondeva l'umile serva del Signore : questa croce è molto
leggiera , e mi è troppo cara , e senza di essa non posso vivere contenta : ne
ho troppo bisogno , altrimenti diverrei troppo insolente . Si
esercitava spesso in questo il V. Mons. di Palafox . Alle volte si gli
rappresentava l'Anima sua come un uccello che volava , e nel volare straccandosi
, si andava a posare sul chiodo dei piedi in croce , e quivi si metteva a
contemplare il Signore e a bere del sangue , che scorreva da quelle piaghe e si
consolava assai ; altre volte gli sembrava come un ape, che andava succhiando
fiori or di qua, or di là dall'una all'altra piaga del Signore; in quelle della
testa , delle mani , dei piedi , e specialmente in quella del costato , nel
quale soleva entrare e bagnarsi. Altre trovandosi staccato dalle cose temporali
, come dallo scrivere , o dal ragionare , si rivolgeva ai piedi di Gesù ,
dicendogli : Gesù mio riposiamoci qui . Questa devozione ebbe un
non so che di singolare in S. Filippo Neri, il quale non poteva né meditare , né
leggere, né parlare , o sentir parlare della passione del Salvatore, e
specialmente nella settimana Santa, e massimamente se si trattava dell'amore ,
col quale egli ha patito per noi ; che subito si vedeva divenire smorto come la
cenere , e liquefarsi in lagrime . Un giorno fra gli altri discorrendo
egli in pubblico su questa materia , sorpreso da uno straordinario fervore , si
pose a piangere , ed a dar in singulti tali , che non poteva raccogliere il
fiato onde fu necessitato a scender dal pulpito , e partirsi dalla Chiesa . Il
che occorrendogli più e più volte, né potendovi rimediare , per molti anni
prima della sua morte lasciò di più ragionare in pubblico, e di più parlar di
questa materia in pubblico, ed in privato : essendo divenuto in questo sì
sensibile, che alle volte il solo sentir queste parole : Passione di Cristo,
piangeva in modo , che non poteva formar parola . Una cosa simile si
narra esser avvenuta nel giorno del Venerdi Santo al V. P. Luigi di Granata ,
allorché salito in Pulpito per far la predica della Passione , appena
profferite quelle parole del sacro testo : Passio D. N. J. C. proruppe in
un direttissimo pianto , poi ripigliando alquanto di lena , prese a ripetere le
stesse parole ; ma colle parole fu astretto a ripetere anche il pianto , e più
forte di prima : finalmente sforzandosi con animo virile di ripigliar la terza
volta da capo le sacre parole , ripigliò per la terza volta anche il pianto con
veemenza e con impeto tale , che eccitò una universale commozione in tutta
l'udienza , tanto che per lungo spazio di tempo in tutta quella Chiesa altro non
si sentiva , che singhiozzi e pianti . E così si terminò la predica senza
essersi principiata.
22 giorno
"
Siccome un amico visita spesso il suo amico , andando a dargli il buon giorno la
mattina , e la buona notte la sera, e riverendolo tra il giorno più volte; così
voi visitate spesso Gesù Sacramentato : ed in ogni visita offrite più volte il
di lui prezioso sangue all'Eterno Padre : e vedrete , che con queste visite
crescerà a maraviglia il vostro amore . " S. M. Maddalena de'
Pazzi .
S. Francesco Borgia lo visitava sette
volte il dì, e vi aveva preso tanto affetto e familiarità, che appena entrato
in Chiesa all'odorato conosceva ove stesse il Sacramento. Altrettanto il
V. Bercmans, sempre che usciva a prender aria procurava di visitarlo in alcuna
Chiesa di fuori o esposto, o nel Tabernacolo . Ed allora in un subito
s'internava tanto che non s'avvedeva quando il suo compagno si alzava e partiva
: di modo che fu questi più volte obbligato di tornar dalla porta della Chiesa
ad avvisarlo; e più fiate lo trovò tanto astratto da' sensi, ch'era costretto
a chiamarlo forte per nome . S. M. Maddalena de' Pazzi poi lo visitava
trentatré volte il giorno con sua gran contentezza e frutto . E S.
Vinceslao Duca il Boemia andava a visitarlo per le Chiese la notte a piedi
scalzi anche in tempo di ghiacci, ed insanguinava le strade . S.
Vincenzo de' Paoli lo visitava quanto più spesso poteva: ed il sollievo, che si
prendeva dalle sue gravi occupazioni, era starsi lungo spazio avanti il sacro
tabernacolo alle volte per più ore. Vi dimorava poi con un contegno sì
umile, che pareva si sarebbe volentieri abbassato nel centro della Terra: e con
un esteriore sì modesto e devoto, che sembrava vedesse con i propri occhi la
persona di Gesù Cristo: con che inferiva devozione in chiunque lo mirava.
Quando poi gli occorrevano negozi ardui, ricorreva come Mosè al sacro
Tabernacolo, per consultare l'oracolo della verità. Quando usciva di casa,
andava a chiedergli la benedizione, e nel ritorno, a ringraziarlo delle grazie
ricevute, e ad umiliarsi per i mancamenti, che potesse aver commessi. Il che
faceva, non per una certa formalità, ma con veri sentimenti di Religione .
23 giorno
"
Non bisogna scordarsi mai d'esercitarsi nel proprio conoscimento : perché
questo è quello che importa in questo cammino dell'Orazione . Si ha però da
fare con tassa e misura . Voglio dire , che dopo che si vede un'anima arresa e
soggetta , e che chiaramente intende , che per se stessa non ha cosa buona , e
si vergogna e confonde di star avanti ad un sì gran Re , e vede il poco , che
gli rende per lo molto , che gli deve : che necessità vi è allora di
trattenerla , e di farle spendere più il tempo in questo ? Bisogna lasciarla
passare ad altre cose, che il Signore le pone d'avanti , sicché esca di se, e
voli al considerare le grandezze del suo Dio . " S. Teresa d’Avila.
S. Francesco Borgia da che si diede
all'Orazione , spendeva ogni mattina due ore sopra il proprio conoscimento : e
con questo arrivò ad avere sì basso concetto di se , che si stupiva come tutti
non lo maltrattassero . Di S. Francesco narra S. Bonaventura , che
soleva passar i giorni e le notti intere in quella breve Orazione : Signor
mio e Dio mio , chi sei tu , e chi sono io ? e che in quel tempo fu veduto
più volte sollevato da terra , e circondato da una risplendente nuvoletta .
Si narra nelle vite dei PP. d'un Monaco giovine , che disse ad un vecchio Padre
, il pensiero mi dice , che io sono buono ; e che il vecchio gli rispose così :
Chi non vede i suoi peccati , crede sempre di esser buono : ma chi il vede , non
può il pensiero persuadergli tal cosa . E però è necessario
d'affaticarsi a conoscer se stesso. E dell'Abate Isidoro si
racconta, che un giorno entrato nella di lui cella il suo Discepolo, lo trovò
che stava piangendo, e chiedendogli colui perché piangesse : Piango , disse , i
miei peccati . Ma padre voi non avete peccati , replicò il discepolo . E
l'Abate : o figlio , soggiunse , se Iddio manifestasse agli uomini i miei
peccati , empirebbe il Mondo di spavento! Fu ammirabile a questo
proposito una visione , che scrisse d'aver avuta la V. Suor M. Crocifissa . Mi
fu , dice , permesso di entrare con un interno sguardo nelle più segrete parti
dell'uomo interiore , ove vidi con mia somma meraviglia grandi cose della
malizia e deformità dell'umana creatura , per essermi stato mostrato il fomite
del peccato , come un orribile sotterraneo cavernone , ove scaturiva di continuo
un immenso stuolo di vermi , e di animali grandi , e piccoli , tutti orribili e
schifosissimi , che significavano i peccati mortali , e veniali , e le
imperfezioni . A tal orrenda vista penetrai nel gran concavo del proprio
conoscimento e della mia estrema miseria, per cui di altro non mi conosceva
meritevole , che di derisioni e d'ignominie , parendomi di essere come uno
straccio di fuliggine , e come uno sputo corrotto e stomachevole , e un mostro
orribile e schifoso , nel quale nessuno avrebbe potuto mirare senza darsi
immediatamente alla fuga . Ebbe ella questa visione nel giorno , in cui fece la
sua professione ; ed una tal vista di se medesima se le impresse sì fortemente
nell'Anima , che le durò per un anno intero ; nel quale , perché credeva , che
la medesima vista apparisse visibilmente a tutte le sue compagne , come appariva
a lui , si stupiva della loro dissimulazione e virtù ; non sapendo intendere
come tutte non l'aborrissero , e non la fuggissero . Onde se io ,
diceva , avessi avuto a fare , per levare avanti gli occhi loro la mia
intollerabile figura , mi sarei volentieri sepolta viva . E però in ricevere
torti ed ingiurie , mi sembrava che anzi mi lodassero e mi onorassero ; perché
di quella maniera mi vedevo trattata meglio di quello che conosceva di meritare
, e mi era come impossibile il pensare altrimenti . Ond'é che se mi avessero
detto , ch'era senza talento , insipida , brutta , villana , e balorda ; al
certo che mi sarei meravigliata , ed avrei detto : o quanta poca notizia voi
avete delle mie miserie! Sono insoffribile negli occhi di Dio per l'estrema mia
miseria , e vi stupite come io non sia ricca di buone qualità? Come
farebbe un mendico , il quale vedendomi mal coperto di stracci si sentisse
rimproverare che gli manca la catena d'oro ed il tosone ? Che farebbe egli
nell'udir tali rimproveri ? In vece di risentirsi , si stupirebbe , e direbbe :
sono senza camicia , e voi state a mirare , che sono senza catena d'oro e senza
tosone . Per carità datemi un tozzo di pane , che io non so che cosa sia oro e
tosone .
24 giorno
"
La grand'opera della nostra perfezione nasce , cresce , e si mantiene in vita
per mezzo dei due piccoli , ma preziosi esercizi ; che sono le aspirazioni ed i
ritiri spirituali . Le aspirazioni sono certi slanci di spirito verso Dio
, i quali quanto più sono veementi ed amorosi , tanto migliori sono . I
ritiri sono certi sguardi interni , che l'Anima dà a Dio , i quali quanto più
sono semplici , tanto sono più preziosi : e si esercitano con rimirare con
semplice sguardo quello ch'egli è , o quel che ha fatto , e fa per noi,
eccitando in seguito il cuore ad atti di umiltà, d'amore, di rassegnazione, di
abbandonamento , e simili , secondo le varie occorrenze . Or questi due
esercizi non si può credere la forza , che hanno per tenerci in dovere , per
sostenerci nelle tentazioni , per rialzarci prontamente nelle cadute, e per
unirci strettamente a Dio . Dall'altro canto si possono fare in ogni
tempo, in ogni luogo , e con ogni facilità , e però ci dovrebbero essere tanto
familiari , quanto l'inspirare e l'espirare . " S.Francesco
di Sales .
Ogni volta che suonavano le ore S.
Ignazio si raccoglieva, ed alzava la mente a Dio . S. Vincenzo de Paoli al
suono delle ore , ancorché fosse tra i signori grandi , sempre si scopriva la
testa , e lanciava qualche devota aspirazione al Cielo ; ed in altri tempi
ancora usciva egli spesso in qualche aspirazione , o giaculatoria , e la sua più
ordinaria era questa : O mio Signore , o divina Bontà ; quando ci farete la
grazia d'essere interamente vostri , e di non amare altro che te . S.
Bartolomeo Apostolo adorava Dio con genuflettere cento volte il giorno , e cento
la notte . S. Tommaso d'Aquino usava spesso tra il giorno queste
specie d'Orazioni quando studiava , quando usciva di cella , e nel ritornarvi ,
ed in tutti i ritagli di tempo , che gli occorrevano . E Cassiano narra
dei monaci d'Egitto , che usavano frequentemente quella breve giaculatoria piena
d'umiltà e di confidenza : Deus in adjutorium meum intende , Domine , ad
adjuvandum me festina . Il V. Mons. di Palafox le praticava in
tutte le occasioni . Sempre che si offriva qualche dubbio , si voltava a Dio , o
gli diceva : Signore che faremo in questo ? consigliatemi Voi . Nei
pericoli : Signore , reggetemi : non sia io presuntuoso , ma utile : non
permettete , che io esca un punto da quello che vi aggrada . Quando per la sua
fiacchezza cadeva , dicendo , o facendo alcuna cosa , che non conveniva :
Signore , rilevatemi : ch'è stato questo, o Signore ? E' possibile che io
abbia da esser sempre il medesimo? Tenetemi , acciocché io vi tenga .
Spesso poi andava dicendo tra se : Niente desidero, niente voglio, niente
abbraccio fuorché Voi, Dio mio, e mio tutto. Gloria? è Vostra , e per
Voi solamente la bramo . Onore? tutto il mio onore, Gesù mio, è l'Onore
vostro. Soddisfazioni? l'unica mia soddisfazione e contento è , che siate
soddisfatto e contento Voi ; e simili .
25 giorno
" E' una cosa di grande utilità
l'assuefarsi a cavare qualche riflessione propria da tutte le cose , per
sollevarsi da ogni cosa a Dio ; rimirando in esse le Perfezioni di lui ovvero
l'amore che egli ci porta , o l'obbligo , che abbiamo di servirlo fedelmente .
" Scupoli .
Ecco la pratica di S. Francesco di
Sales . Nel vedere belle campagne , diceva : noi siamo i campi coltivati da Dio
. In vedere Chiese magnifiche e bene addobbate : noi siamo i tempi vivi di
Dio : e perché le Anime non sono così bene ornate delle virtù ? In vedere
fiori , quando verrà il tempo , che i nostri fiori faranno frutti? Il vedere
pitture rare e preziose : non vi è niente di bello , come l'Anima , ch'è fatta
ad immagine di Dio . Se vedeva giardini : e quello dell'Anima nostra
quando sarà egli seminato di fiori , ripieno di frutti , ben ordinato purgato e
pulito? Se fontane: ah quando berremo noi a sazietà nelle fontane del
Salvatore ? Se fiumi: quando andremo noi a Dio , come vanno queste acque
al mare ? E così si serviva di tutte le cose visibili per sollevare il
suo spirito a Dio .
26 giorno
"
Vi è una certa maniera di pregare molto facile , e molto utile , che si
fa con assuefare l'Anima nostra a stare alla presenza di Dio ; ma in maniera che
questa produca in noi una unione intima , nuda , semplice e perfetta . Oh
che preziosa Orazione è questa ! " S.Francesco di Sales .
Il Rusbrochio in tutte le sue azioni ed
esercizi teneva sempre alzata la mente a Dio : tanto che confessò d'aver
ottenuta dal Signore questa grazia particolare di poter senza difficoltà
immergersi , quando voleva in una soavissima contemplazione della Divinità , ad
unirsi strettamente a Dio o stesse solo in camera , o fuori in compagnia d'altri
. S. Luigi Gonzaga non trovava cosa più facile , che tenere la sua mente
unita continuamente con Dio di maniera che sentiva egli tanta difficoltà di
distaccare il pensiero da Dio , quanta ne sentono altri in tenervelo unito .
27 giorno
"
Con durare un anno a camminare alla presenza di Dio , alla fine dell'anno ci
troveremo alla cima della perfezione senz'avvedercene . " S.
Teresa d’Avila
Un Santo Abate, come si narra nelle
vite dei PP. diede nel noviziato al suo Discepolo questo avvertimento : che
procurasse di non perdere mai di vista Dio, e che pensasse d'averlo sempre
presente . Poiché , disse , questo è il mezzo dei mezzi : è quello ,
che insegnò il Signore ad Abramo , quando gli disse , Ambula coram me, et
esto perfectus . Il che s'impresse in modo nella mente del giovane ,
che lo praticò a maraviglia ; e da giovane sbrigliato ch'era , divenne Monaco sì
perfetto , che morto dopo pochi anni , fu veduto volarsene a dirittura , con
molta gloria in Cielo .
28 giorno
"
La maggior parte dei mancamenti , che commettono le persone Religiose contro le
loro regole, e tutti negli esercizi di pietà provengono dal perder facilmente
la presenza di Dio. " S.Francesco di Sales .
Del V. Bercmans si dice , che non
perdeva mai di vista la presenza di Dio , e che la praticava con una rara
facilità e naturalezza ; e quel ch'è più da stupire , con esser sempre
presentissimo a se , ed a quanto faceva attualmente , ed insieme officiosissimo
con ogni puntualità verso degli altri . E per questo poi faceva con tanta
devozione i suoi esercizi spirituali , e non fu mai veduto trasgredire una
minima delle sue regole , né commetter difetto di sorta alcuna .
29 giorno
"
Vi è un certo modo di star alla presenza di Dio, col quale se l'Anima vuole, può
star sempre in Orazione, e continuamente accesa ed infuocata d'amor di Dio.
Questo si fa con attuarsi uno tra le sue occupazioni in questo , che sta facendo
la volontà di Dio ; e di questo godere e rallegrarsi . " Rodriguez
S. Francesco di Sales molti anni prima
di morire non prendeva quasi più tempo per far la sua Orazione , trovandosi
oppresso dagli altri affari . Onde chiedendogli un dì la B. di Chantal ,
se l'avesse fatta : No , rispose , ma faccio ciò che vale l'Orazione . Ed era ,
che si studiava di tenersi unito continuamente con Dio : e diceva, che in questo
modo conviene fare l'Orazione di opere e di azioni . E così la sua vita
era un Orazione continua, non contentandosi egli di godere solamente una
deliziosa unione con Dio nell'Orazione, ma amando egualmente la di lui volontà
.
30 giorno
"
L'Orazione più alta e più perfetta è la contemplazione . Ma questa è tutta
opera di Dio , essendo soprannaturale , e superiore alla nostra naturalezza: e
però l'Anima in questa Orazione non può far niente, solo vi si può
apparecchiare. Ora il miglior apparecchio per questa, e andare con umiltà,
darsi davvero all'acquisto delle virtù, e massime della carità fraterna, e
dell'amor di Dio, ed avere un animo risoluto di far in tutto la volontà di Dio,
di camminare per la via delle croci, e di far morire l'amore proprio ; ch'è un
volere noi dar più gusto a noi stessi , che a Dio . " S.
Teresa d’Avila
La medesima Santa tutto ciò adempì
perfettamente ; e però fu dotata d'una sì sublime contemplazione , e di sì
rari doni. Venendo domandato S. Antonio Abate come mai potesse passar
le notti intere in Orazione, rispose così : Io non ho mai saputo in che
consistesse la vera contemplazione , finché ho avuto riguardo a me stesso: e
quando giunsi a purificare la mia mente d'ogni inquieto movimento , ed a
segregare il cuore da ogni affetto terreno, allora presi a gustar
quell'ammirabile frutto della divina volontà , che nella contemplazione
sogliono gustare le Anime purificate. Un'Anima molto illuminata
scrisse così : Io ho con l'esperienza conosciuto, che per imparare la Teologia
Mistica , bisogna più studiare il Crocifisso, che i libri , cioè bisogna più
faticare in praticar le virtù , in imitare Gesù Cristo, ed in attendere alla
purità della vita all'Orazione ed alla fedeltà in fare e patire quello che
Iddio vuole da noi col morire a noi stessi, che occuparsi in molto leggere .