Maggio
Con Maria
Primo Mistero del Dolore
Canto
ANIMATORE:
La preghiera di Gesu’ nell’orto del Getsemany
La sofferenza di Gesù si ripete
quotidianamente.
Non si può allontanare il
calvario. Eppure ci proviamo sempre.
Preghiera
MARIA,
Sei la palma di Cades, orto sigillato per la santa dimora, sei la terra che
trasvola carica di luce nella nostra notte. Vergine, cattedrale del Silenzio,
anello d'oro del tempo e dell'eterno: tu porti la nostra carne in Paradiso e Dio
nella carne. Sei lo splendore dei campi, roveto e chiesa bianca sulla
montagna... Amorosa attendi che si avveri la nostra favolosa vicenda, creazione
finalmente libera. Noi ti abbiamo ucciso il Figlio, ma ora sei nostra madre,
viviamo insieme la risurrezione. Amen.
(David Maria
Turoldo)
Gesù, uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i
discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare
in tentazione». Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e,
inginocchiatosi, pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice!
Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Parola del Signore –
Lode a Te o Cristo.
1 Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre
Signore, pietà Signore, pietà
Cristo, pietà Cristo, pietà
Signore, pietà Signore, pietà
Santa Maria Prega per noi
Santa Madre di Dio Prega per noi
Santa Vergine delle Vergini Prega per noi
Madre del Crocifisso Prega per noi
Madre addolorata Prega per noi
Madre lacrimosa Prega per noi
Madre desolata Prega per noi
Sarà stato effetto di quel «non temere» pronunciato dall’ angelo dell’annunciazione. Certo è che, da quel momento, Maria ha affrontato la vita con una incredibile forza d’animo, ed è divenuta il simbolo delle «madri-coraggio» di tutti i tempi. E’ chiaro: ha avuto a che fare anche lei con la paura.
Paura di non essere capita. Paura per la cattiveria degli uomini. Paura di non farcela. Paura per la salute di Giuseppe. Paura per la sorte di Gesù. Paura di rimanere sola... Quante paure!
Se ancora non ci fosse, bisognerebbe elevare un santuario alla «Madonna della paura». Nelle sue navate ci rifugeremmo un po’ tutti. Perché tutti, come Maria, siamo attraversati da quell’umanissimo sentimento che è il segno più chiaro del nostro limite. Paura del domani. Paura che possa finire all’improvviso un amore coltivato per tanti anni. Paura per il figlio che non trova lavoro e ha già superato la trentina. Paura per la sorte della più piccola di casa che si ritira sempre dopo mezzanotte, anche d’inverno, e non le si può dire niente perché risponde male. Paura per la salute che declina. Paura della vecchiaia. Paura della notte. Paura della morte...
(Maria,
donna dei nostri giorni)
Vieni a sorridermi ancora, Madre, perché si fa sera! Ho sofferto con Te e voglio ora cantare sulle tue ginocchia, Maria, perché ti amo e voglio ripetere per sempre che sono figlia tua!
(Santa Teresa di Gesù Bambino)
1 Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre
Madre abbandonata prega per noi
Madre priva del tuo Figlio prega per noi
Madre trafitta dalla spada del dolore prega per noi
Madre consumata dagli stenti prega per noi
Madre piena di angustie prega per noi
Madre crocifissa nel cuore prega per noi
Madre mestissima prega per noi
Ebbene, nel santuario eretto alla «Madonna della paura», davanti a lei divenuta la «Madonna della fiducia», ciascuno di noi ritroverebbe la forza per andare avanti, riscoprendo i versetti di un salmo che Maria avrà mormorato chi sa quante volte: «Pur se andassi per valle oscura, non avrò a temere alcun male, perché sempre mi sei vicino.., lungo tutto il migrare dei giorni».
Madonna della paura, dunque. Ma non della rassegnazione. Perché lei non si è mai lasciata cadere le braccia nel segno del cedimento, né le ha mai alzate nel gesto della resa. Una volta sola si è arresa: quando ha pronunciato il «fiat» e si è consegnata prigioniera al suo Signore.
Maria deve trovarsi in tutte le vie
della vita quotidiana della Chiesa. Mediante la sua materna presenza, la Chiesa
prende certezza che vive veramente la vita del suo Maestro e Signore.
(Giovanni Paolo II – Redemptor
Hominis,22)
1 Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre
Fonte di lacrime prega per noi
Cumulo di patimenti prega per noi
Specchio di pazienza prega per noi
Esempio di penitenza prega per noi
Rupe di costanza prega per noi
Ancora di confidenza prega per noi
Rifugio degli abbandonati prega per noi
Difesa degli oppressi prega per noi
Da allora, ha sempre reagito con incredibile determinazione, andando controcorrente e superando inaudite difficoltà che avrebbero stroncato le gambe a tutti. Dal disagio del parto nella clinica di una stalla, all’espatrio forzato per sfuggire alla persecuzione di Erode. Dai giorni amari dell’asilo politico in Egitto, alla presa d’atto della profezia di Simeone greve di cruenti presagi. Dai sacrifici di una vita grama nei trent’anni del silenzio, all’amarezza del giorno in cui si chiuse per sempre la bottega del «falegname» profumata di vernici e di ricordi. Dalle strette al cuore che le procuravano certe notizie che circolavano sul conto di suo figlio, al momento del Calvario quando, sfidando la violenza dei soldati e lo sghignazzo della plebe, si piantò coraggiosamente sotto la croce. (Da “Maria donna dei nostri giorni”)
Maria
è la “rosa in che il Verbo divino carne si fece ”; “ il bel zaffiro del
quale il cielo più chiaro s’inzaffira”; “La Regina del cielo ond’io
ardo tutto d’amor”; “la Regina cui questo regno è suddito e devoto”,
“la faccia che a Cristo più si somiglia”.
( Dante - Canto XXIII del Paradiso)
1 Padre Nostro – 10 Ave Maria – 1 Gloria al Padre
Debellatrice degli increduli prega per noi
Medicina dei sofferenti prega per noi
Forza dei deboli prega per noi
Porto dei naufraghi prega per noi
Guida nelle tempeste prega per noi
Ristoro dei miseri prega per noi
Terrore degli insidianti prega per noi
Tesoro dei fedeli prega per noi
Una prova difficile, la sua. Contrassegnata, come per il figlio morente, dal silenzio di Dio. Una prova senza scenografie e senza sconti sui prezzi della sofferenza, che rende ragione di quell’antifona che risuona nella liturgia del venerdì santo: «O voi tutti che passate per via, fermatevi e vedete se c’è un dolore simile al mio».
Santa Maria, donna coraggiosa, tu che sul Calvario, pur senza morire hai conquistato la palma del martirio, rincuoraci col tuo esempio a non lasciarci abbattere dalle avversità. Aiutaci a portare il fardello delle tribolazioni quotidiane, non con l’anima dei disperati, ma con la serenità di chi sa di essere custodito nel cavo della mano di Dio. E se ci sfiora la tentazione di farla finita perché non ce la facciamo più, mettiti accanto a noi. Siediti sui nostri sconsolati marciapiedi. Ripetici parole di speranza.
Scintilla
Sii
come un bimbo adagiato sul cuore di Maria. Il bimbo che riposa sul petto materno
non guarda intorno, non si agita, ma si accoccola e dorme. (Don Dolindo Ruotolo)
Occhio dei profeti prega per noi
Sostegno degli Apostoli prega per noi
Corona dei martiri prega per noi
Guida dei confessori prega per noi
Perla delle vergini prega per noi
Consolazione delle vedove prega per noi
Letizia di tutti i Santi prega per noi
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo perdonaci Signore
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo esaudiscici Signore
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo dona a noi la pace
Racconto Mariano
RACCONTO: Il Beato
Alano de la Rupe ed altri autori, fra i quali il Bellarmino, riferiscono la
storia di quel buon sacerdote che aveva consigliato a tre sorelle, sue
penitenti, di recitare devotamente il Rosario tutti i giorni per un anno intero,
al fine di confezionare un bel vestito di gloria alla Vergine Maria: si tratta
– egli diceva – di un segreto ricevuto dal cielo. Docili, le tre sorelle
eseguirono puntualmente per un anno il consiglio. Ed ecco che la sera del giorno
della Purificazione, quando esse erano già a letto, la Madonna, accompagnata
dalle sante Caterina ed Agnese, entrò nella loro camera. Era rivestita di un
abito splendente di luce; in lettere d’oro vi erano scritte le parole del
saluto: Ave, Maria, piena di grazia. La celeste Regina si avvicinò al letto
della sorella maggiore e le disse: <<Ti saluto, figlia mia!; tu mi hai
salutato tanto spesso e così bene: ora vengo per ringraziarti del magnifico
abito che mi hai confezionato>>. Anche le due Sante accompagnatrici
ringraziarono la giovane, poi tutti e tre scomparvero. Un’ora dopo, la Vergine
santissima ritornò, sempre accompagnata dalle due Sante; vestiva, questa volta,
un abito verde, senza ricami in oro e senza alcuno splendore. Si avvicinò al
letto della seconda sorella e la ringraziò per l’abito che le aveva fatto con
la recita del Rosario. Nella prima apparizione costei aveva notato che l’abito
della Madonna era molto più ricco,e chiese il motivo della differenza.
<<Perché – rispose Maria – la tua sorella maggiore mi ha fatto un
abito assai più bello, recitando meglio di te il Rosario>>. E scomparve.
Circa un’ora dopo, la Madonna
riapparve, vestita di cenci laceri e sporchi; s’accostò alla sorella minore e
le disse: <<Figlia mia, così tu mi hai vestita; ti ringrazio!>>.
Piena di confusione, la giovinetta
esclamò: <<Possibile, Signore mia? Io vi ho vestita così male? Perdonatemi e concedetemi un altro po’ di tempo
perché possa farvi un abito più bello recitando meglio il Rosario!Cessata la
visione, la povera giovane afflittissima andò dal confessore per raccontargli
quanto era accaduto, L’esimio sacerdote esortò lei e le altre sorelle a
recitare il Rosario per un altro anno, con più impegno e devozione; così
fecero. Trascorso l’anno, sempre nel medesimo giorno della Purificazione,
sull’imbrunire, la Madonna riapparve alle tre sorelle. Era accompagnata come
la prima volta, dalle sante Caterina e Agnese e vestiva un abito veramente
magnifico. Disse loro: << Siate certe, figlie mie: verrete in Paradiso;
domani stesso vi entrerete e grande sarà la vostra gioia>>.
(Da “il segreto ammirabile del
Santo Rosario di S. Luigi Maria Grignion di Monfort)
Canto:
Salve Regina del Gen Verde
PREGHIAMO
O Dio, tu hai voluto che la vita della Vergine fosse segnata dal mistero del dolore; concedi, ti preghiamo di camminare con Lei sulla via della fede e di unire le nostre sofferenze alla passione di Cristo perché diventino occasione di grazia e strumento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. Amen.