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L'uomo che crea, avverte la necessita' di accedere ad una dimensione nuova,
al controllo di tutto cio' che vede attorno a sè
Avverte la necessita' fisiologica di dialogare con i propri simili e con il suo
spazio, forse ancora inteso come elemento ostile.
L'uomo che crea, rappresentando la sua realta', cerca di controllarla fino a
venirne semplicemente assorbito e a non padroneggiarne le sue leggi nascoste.
Ci si interroga e si cercano delle risposte attraverso
"i sensi ormai liberi dalle cose e il pensiero libero dai sensi "
Ma cosa agisce sulla sensibilita' di chi crea?



Terragni ci ha lasciato una grande eredità.
Per comprendere il suo lavoro è necessario addentrarsi nel percorso conoscitivo per fasi.
La parte piu oggettiva è quella iniziale nella quale dopo aver letto e studiato le sue opere si comincia con l'annodare i fili che ci conducono alla sua storia.
La capacità di interpretare, fare proprio un testo attraverso la profondità di uno scavo personalizzato, ma non in maniera continua riga dopo riga, pagina dopo pagina.
Passando attraverso i libri scritti da Vitruvio fino a giungere al libro di Ruskin si fanno una serie di passaggi i quali ci suggeriscono delle riflessioni,
Un primo tentativo di ipertesto ci è stato fornito da un vecchio libro mangiato...... come avviene per questa immagine che ci porta a pensare che ogni libro si fa sfogliare in maniera diversa e viene introiettato in modo differente da ogni differente individuo.:" se io devo ingerire il contenuto di una lettura, ed elaborarne delle idee non devo scorrere linearmente tra le righe, ma devo scavare ed entrare in fondo nel testo. Questo scavo personalizzato mi porta a creare dei collegamenti, delle aperture , dei nuovi prodotti intellettuali".
Questo vuol dire che offrendo un libro , l'autore deve sapere implicitamente la complessità del processo che innesca, e il fatto di accompagnare il lettore a leggere il testo ed a capirne il livello di ricchezza di scrittura solo come un livello secondario che viene in ordine, dopo l'importanza dei contenuti.
Non ci possono quindi essere due libri mangiati nello stesso modo, ognuno segue il proprio percorso per ingerirne il contenuto. A volte i percorsi possono sembrare più palesi altre volte di meno.
Secondo Calandra per la comprensione di un testo è molto importante andare a ricercare le origini, perchè questo crea un imprinting secondo il quale la lettura del testo avviene in un determinato modo.
Nel 68” Bruno Zevi decide così di rilanciare la figura di Terragni, ma soprattutto per far conoscere la sua proiezione nel futuro e quindi riportarne l’attenzione sulla sua architettura .
Lo data fondamentale coincide con il 25º anniversario della scomparsa. Nel 1986 Bruno Zevi organizza un convegno a Como e pubblica un numero della sua rivista che presenta per la prima volta l’intera produzione di Renato Pedio.
Messo da parte perché apparteneva al partito Fascista, Zevi antifascista ed Ebreo, proprio lui pensa di riportare l’accento sull’architettura di Terragni.
Per Pedio la conoscenza dell'opera di Terragni comincia precisamente da una premessa, da un terreno sul quale si svelano i contenuti passando attraverso fasi molto importanti.
L’argine artificiale tra gli scritti e l’architettura di Terragni sembra essere bilanciata dagli articoli di Schumacher, al libro : Giuseppe Terragni vita e opere; superficie e simbolo.
Un’ interpretazione critica dell’architettura ma con una conoscenza profonda.
E' necessario conoscere tali testi , per poi alaborarne il contenuto in chiave personale per poter conoscere appieno l'architettura di Terragni.


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Parola, testo, ipertesto
Opera di Jhon Salaavon
Il corpo dell'immagine
Casa del fascio
Il corpo dell'immagine è importante perchè non riguarda solo ciò che si vede ma cosa si guarda, Ogni immaggine ha un corpo che viene percepito e filtrato da TUTTI noi personalmente. Osservare qualcosa vuol dire affrontare una riflessione personale che spesso non coincide con quella dell'artista nel momento in cui ha prodotto la sua opera ma porta comunque ad elaborare un pensiero.
"Le forme elementari possono da sole agire sulla nostra sensibilità".
da Antonino Saggio, Giuseppe Terragni Vita e Opere, Editori Laterza,Roma-Bari