La maggior parte delle persone che hanno poca dimestichezza con l’ambiente dei cori di matrice ‘popolare’, si limitano a considerare questo tipo di espressione vocale come il frutto, il più delle volte, di una ‘sonora’ bevuta di buon vino ed a confondere il genere semplicemente col canto di ‘montagna’ o col repertorio militare alpino. Anche coloro che si reputano conoscitori del settore, hanno ogni tanto qualche dubbio nel definire con precisione il canto popolare.

Allora cosa significa l’aggettivo popolare? Ci viene in aiuto il Dizionario della Musica (Ed. DeAgostini). Alla voce ‘Musica popolare’ leggiamo: "Patrimonio musicale espresso dalle classi popolari in contrapposizione alla musica colta, strettamente legato ad occasioni cerimoniali e sociali di vario genere; raramente motivo di puro svago o di godimento estetico fine a se stesso". Più generico invece il dizionario Garzanti che alla voce popolare Recita: "1. del popolo; 2. conforme ai gusti ed alla mentalità del popolo; 3. che è molto noto o diffuso tra il popolo; che ne gode le simpatie".

Popolare allora come Pippo Baudo? Niente affatto. Anzi questo genere, a più riprese caduto in disgrazia di fronte al tribunale della storia della cultura, sta godendo in questi anni di una inaspettata riscoperta. Frutto del sempre più diffuso amore per il ritorno alle proprie origini; non per nostalgia di ‘localismo’ o chiusura all’altro: la conoscenza delle rispettive tradizioni più vere permette di conoscere e capire meglioquelle degli altri.

è in questo senso, di ampio respiro, che viene presentata la XXXI a edizione del Festival dell’Appennino reggiano. I repertori di quest’anno (popolare emiliano, tradizionale sardo, Gospel, Spiritual, Rock e Funky) distanti geograficamente fra loro sono infatti accumunati dall’apparteneza popolare ai loro luoghi ed al loro tempo d’origine.

 

Programma

Coro Matildico ValDolo

Rhythm and Sound

Coro SanctaHelenæ

TempOrale

Albo d'Oro