IGEA LABORATORIO DI PATOLOGIA CLINICA
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I Protocolli Diagnostici

 

Per Protocollo Diagnostico, o meglio protocollo diagnostico mirato, si intende un insieme di esami di laboratorio finalizzato allo studio della funzionalità di un organo o di un insieme di organi, o alla diagnosi di una malattia, includendo il monitoraggio dell'evoluzione di una forma morbosa e/o la verifica degli effetti di una cura. 

Il contenimento della spesa, il controllo degli sprechi, la limitazione della domanda sono frasi sempre più ricorrenti, in questi ultimi anni, nelle linee programmatiche del Sistema Sanitario Nazionale, con l'adozione, per spendere meno, del deterrente economico di ticket sempre più gravosi. 

A nostro avviso si può risparmiare in altra maniera, ossia razionalizzando e pianificando le richieste, senza togliere nulla alle necessità dei pazienti. 

Lo scopo dei protocolli diagnostici è quindi quello di fornire, sia ai medici di medicina generale che agli specialisti, degli schemi di richieste di analisi precostituiti, che gli facilitano, sia da un punto di vista teorico che pratico, le prescrizioni degli esami di laboratorio. 

Un'altra ragione a favore dell'adozione dei protocolli diagnostici è la comodità, per i medici, di richiedere un insieme di analisi adeguate alla realtà clinica che intendono approfondire, senza che  vi sia la possibilità di dimenticanze ed omissioni. 

Si tenga inoltre presente che se un certo numero di medici si comportasse alla stessa maniera, ciò darebbe luogo alla costituzione di campioni uniformi per analisi statistiche ed osservazioni epidemiologiche. 

Naturalmente il medico gode della più ampia libertà di aderire o meno, in tutto o in parte, ai protocolli diagnostici, in modo tale da non sentirsi mai vincolato nella richiesta delle analisi. 

I costi sono identici a quelli praticati dal S.S.N. in regime di convenzionamento. Nel caso in cui l'analisi non è prevista dalla convenzione USL, il suo onere è pari a quello di una prestazione analoga convenzionata (ad es.: l'HDL colesterolo, che non è in convenzione, viene notulato allo stesso prezzo del colesterolo totale, che è previsto dalla convenzione . Lit 4.200). 

Sono esemplificativi qui di seguito alcuni tipi di protocollo, che servono a rendere in termini pratici il concetto di come può essere di notevole utilità al medico ed al paziente in tempi brevi e con oneri irrisori. 
 
 
  • Controllo bioumorale generico:

  • Azotemia, colesterolemia, cretinemia, emocromo, esame delle urine, glicemia, trigliceridi, uricemia. 
Lit.39.300
  • Controllo bioumorale di I livello in caso di sospetta epatopatia:

  • Bilirubina totale e diretta, esame delle urine, Gamma GT, GOT, GPT, proteinemia e protidogramma. 
Lit. 47.600
  • Controllo bioumorale di I livello in caso di sospetta insufficienza renale:

  • Azotemia, clearances di creatinina e di urea, cloruri ematici, creatininemia, esame delle urine delle 24 ore, osmolalità plasmatica, potassiemia, sodiemia. 
Lit. 45.900
  • Controllo bioumorale di I livello in caso di sospetta anemia:

  • Elettroforesi di emoglobina (con valori assoluti, percentuali, grafico e striscia di migrazione), emocromo, resistenze globulari, sideremia, VES. 
Lit. 32.600
  • Controllo bioumorale di I livello in caso di sospetto diabete mellito:

  • Curva da carico orale con glucosio (tempi 0, 30, 60, 90 e 120'), emoglobina glicosilata, esame delle urine. 
Lit. 33.900
  • Controllo bioumorale di I livello in caso di sospetta sindrome reumatica:

  • Emocromo, proteina C reattiva, proteinemia e protidogramma, reuma test, reazione di Waaler Rose, titolo antistreptolisinico, velocità di eritrosedimentazione. 
Lit. 43.200
  • Controllo bioumorale di I livello in caso di sospetta malattia febbrile di n.d.d.:

  • Emocromo, monotest, reazioni di Widal e di Wright, reazione di Waaler Rose, reuma test, titolo antistreptolisinico. 
Lit. 39.200
  • Controllo bioumorale di I livello in caso di sospetta dislipidemia:

  • Aggregazione piastrinica, colesterolo HDL, LDL e totale, emocromo e conta delle piastrine, lipemia totale e lipidogramma, trigliceridi, uricemia. 
Lit. 70.000
  • Controllo bioumorale in caso di disturbi della funzionalità tiroidea:

  • T3, T4, TSH. 
Lit. 70.000
  • Controllo bioumorale di I livelli in caso di disturbi della funzionalità dell'asse ipofisi-ovale:

  • FSH, LH, 17 beta estradiolo, progesterone. 
Lit. 70.000

Questi sopraindicati sono solo degli esempi di protocolli diagnostici di I livello, che possono essere variati o integrati a seconda dei casi. 

Anche i protocolli diagnostici di II livello sono stati studiati con gli stessi criteri, come risulta dall'esempio seguente. 
 
  • Protocollo (o monitoraggio) diagnostico di II livello in caso di diabete mellito:

  • Azotemia, creatininemia, curva glicemica ed insulinemica da carico orale con glucosio (tempi 0, 30, 60, 90, 120 e 150'), emoglobina glicosilata, emocromo, 
    esame delle urine, lattacidemia, peptide C
Lit.80.000

Spesso, gli esami di laboratorio debbono essere opportunamente integrati da altre indagini, come il doppler, l'elettrocardiogramma, l'ecografia e la mineralometria ossea computerizzata (MOC) : 
 
  • Controllo prematrimoniale:

  • Elettroforesi di Hb, emocromo, gruppo sanguigno, HIV, resistenze globulari. 
Lit. 90.000
  • Monitoraggio del I periodo della gravidanza:

  • Azotemia, ecotomografia pelvica, beta HCG, emocromo, proteinemia  totale e protidogramma. 
Lit 160.000
  • Mappa cromosomica.

  •  
Lit. 200.000
  • Monitoraggio del II periodo della gravidanza:

  • Alfa fetoproteina, azotemia, ecotomografia pelvica, emocromo, estriolo, esame delle urine, HPL (ormone lattogeno placentare), proteinemia e protidogramma. 
Lit. 200.000
  • Calcolo, nelle gestanti dalla 14.ma alla 20.ma settimana, del "Rischio Down" (Tritest) mediante:

  • Dosaggio ematico di AFP, hCG ed uE3, determinazione dell'età gestazionale ecografica. 
Lit. 250.000
  • Prevenzione dei tumori femminili:

  • Ecotomografia mammaria e pelvica, PAP test. 
Lit. 200.000
  • Monitoraggio del periodo peri-menopausale e calcitonina, FSH, LH, 17 beta estradiolo, progesterone, idrossiprolinuria, mineralometria ossea computerizzata (vedi in seguito), osteocalcina.

  •  
Lit. 250.000
  • Mineralogia Ossea Computerizzata (MOC):

  • Viene eseguita con un apparecchio a doppio fotone, che consente di praticare l'indagine su qualsiasi distretto scheletrico. Sono privilegiate le regioni che, per quantità di tessuto e per esposizione al carico, sono le più significative (rachide lombare, articolazione coxo-femorale, ginocchio, articolazione tibio-tarsica). 
    Inoltre, abbiamo formalizzato un particolare software che permette di calcolare, a partire dalla densità ossea totale, le concentrazioni delle varie sostanze minerali presenti nello scheletro (calcio, fosfati, magnesio, carbonati, etc.). Questi dati possono esserVi di valido aiuto ai fini di una terapia integrativa mirata. 
Lit. 200.000
  • Monitoraggio delle malattie neoplastiche:

  • Protocolli mirati allo studio dell'evoluzione del tumore individuando, caso per caso, tre marcatori significativi (es. CEA, Alfa-fetoproteina, CA 19.9). 
Lit. 70.000

La tecnologia moderna ci mette a disposizione diverse indagini, altamente sofisticate, che di norma si eseguono solo presso alcuni centri universitari. Ci riferiamo qui alla PCR (Polymerase Chain Reaction), che serve a riconoscere specifiche sequenze di basi degli acidi nucleici. Noi siamo in grado di identificare, con la tecnica PCR, svariati insiemi di nucleotidi, tra cui quelli dei virus delle epatiti B e C, e dell'HIV. Ciò è estremamente utile nella diagnosi precoce di queste forme morbose. 

Il costo dell'analisi oscilla tra le 200.000 e le 250.000 lire. 

Le possibilità di intervento sono quindi molteplici, dalle più semplici alle più impegnative, secondo modalità che consentono, in pratica, di far fronte a qualsiasi esigenza diagnostica. 

Ovviamente, i protocolli sopra elencati possono essere oggetto di modifica, a giudizio del medico, in base alle particolari esigenze di ogni paziente. 

Come si rileva dalla lettura delle pagine precedenti, i protocolli diagnostici possono migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e limitarne al contempo la spesa. 

Non siamo gli unici a pensarla alla stessa maniera: basta consultare la letteratura scientifica ed i mezzi di informazione, come ad esempio INTERNET, per accorgerci che presso molti Centri, sia pubblici che privati, si sia giunti a conclusioni perfettamente sovrapponibili alle nostre.

Citeremo qui un solo esempio, quello dell'Azienda USL 13 di Treviglio (BG), che in collaborazione con 50 medici di base ha testato per un anno i protocolli diagnostici, con ampia soddisfazione sia da parte dei sanitari coinvolti nella ricerca che dei pazienti, e con una riduzione del 9.5% della spesa di laboratorio, corrispondente ad oltre 300 milioni. 


Bibliografia essenziale
  • Lomas Ma et al.; Do practice guidelines guide practice?

  • N. Engl. Med. J., 1989, 321: 1306-11. 
     
  • Bonaldi A., Pozzi E., Raineri M.; Controversie e certezze del checkup.

  • Medicina Generale, 1990, 686-693. 
     
  • Mugford M. et al; Effect of feedback of information on clinical practice: a rewiew.

  • Br. Med. J., 1991, 303: 398-402. 
     
  • Kosekoff J. et al.; Effect of Netional Institutes of Healt Consensus Development Program on Physician Practice.

  • JAMA, 1987, 258: 2708-2713.