I CICLO: L’IMPATTO DELL’INFORMATICA NELLA CITTA’ E NELLA RICERCA ARCHITETTONICA CONTEMPORANEA. IL WORD WIDE WEB.

 

 

31 - 03- 04   /   III LEZIONE

 

informazione e architettura

 

RIVOLUZIONE INFORMATICA IN ARCHITETTURA

 

Esisto in quanto rappresento
Esisto in quanto funziono
Esisto in quanto Informo

 

Negli anni ’20 l’architettura funzionalista aveva come sillogismo à Io esisto in quanto funziono”.

       Il simbolo era la macchina e il concetto era il funzionamento

Oggi, invece, tutti i beni tendono ad avere alla base il sillogismo  à “Io esisto in quanto informo”.

        Ovvero:comunico, esprimo, narro...

Come nell’esempio della cipolla (vedi lez. 2), anche in architettura il volto nuovo dell’informazione è dato dalla rappresentazione. Ma se la parola chiave è informazione quale è l’estetica che ne deriva?

L’architettura oggi è coinvolta nell’informazione su due livelli:

1. è veicolo di pubblicità e informazione

2. è essa stessa informazione

Da qui il carattere marsupiale della nuova architettura: Architettura  come veicolo dell’informazione che, inglobandola nelle sue stesse  fibre, entra in simbiosi con essa fino a produrre un’Architettura nuova. 

Esempio: Orologio al quarzo àla tecnica è ormai consolidata da diversi anni, ma ciò che rende diverso l’orologio di oggi da quello di qualche anno fa è il design ovvero la sua rappresentazione, la sua estetica.

 

L’evoluzione della comunicazione:

·     Nell’ ETA’ PRE-INDUSTRIALE la comunicazione era basata sull’uso di Figure retoriche e ciò portava ad una comunicazione:

- soggettiva

- retorica

- metaforica

Es.: “la scuola di Atene” di Raffaello, aveva il compito  di dare delle  informazioni. Queste però non erano date attraverso messaggi semplici e diretti ma attraverso messaggi complessi, descritti con un parlare metaforico, per immagini.

·     Nell’età industriale la pubblicità era basata sulla Comunicazione oggettiva della bontà di un prodotto che equivaleva a mettere in evidenza il livello di prestazioni standardizzate del prodotto stesso. Ciò portava ad una comunicazione:

-oggettiva

-assertiva

-deterministica

·     Nell'ETA' dell'INFORMAZIONE   la comunicazione è diventata una Comunicazione soggettiva-narrativa , in quanto la pubblicità racconta una storia, vende un'atmosfera, nuovi status e consente molte interpretazioni a seconda del grado di cultura di chi la recepisce. Spesso non ci viene detto niente del prodotto e dobbiamo dare per scontato che funzioni. E' cambiato dunque il modo di dialogare e comunicare, se prima il messaggio era quello della "funzionalità" ora si parla di "simboli" e di "metafore". Pertanto la comunicazione di oggi è  :

        - soggettiva

- narrativa

- simbolica

Es.: Pubblicità Byblos à non si capisce, subito, qual è l’oggetto da vendere, da pubblicizzare. Non racconta niente del prodotto poiché  la sua funzionalità è data per scontata. La trasmissione del messaggio è indiretta; si vuole vendere una situazione, una storia.

Es.: Pubblicità della compagnia aerea “Spaulding” àQui il prodotto non viene neanche pubblicizzato; il messaggio è complesso ed è dedicato ha poche persone perché :

1. devono conoscere l’inglese, in quanto ci sono delle scritte in lingua,

2. devono aver visto il film “il cielo sopra Berlino” per poter cogliere il riferimento all’angelo.

 

L’architettura degli anni ’90 ha preso il linguaggio della pubblicità : “io esisto in quanto rappresento, in quanto informo”.

1- museo di LIBESKIN à Il museo ebraico a Roma

2- museo di GARY à  Il Guggenaim a Bilbao: è una macchina per comunicare, dalla forte carica simbolica. E’ meta di pellegrinaggi  e per questo è paragonabile ad una cattedrale e al ruolo simbolico che avevano queste nel medioevo ma è moderna, laica e la torre rappresenta un elemento evocativo di uno spazio architettonico.  Il suo forte carattere comunicativo  non sostituisce quello funzionale, ma diventa valore aggiunto.

3- la chiesa di EISENMAN

4- museo di Steven HOLL àIl Kiasma Holl a Helsinki : alla base dell’edificio, c’è un concetto metaforico il “Kiasma” appunto(= intreccio che nel cervello fanno i nervi ottici), che da il nome del  concorso stesso e che diventa, per la prima volta, il nome dell’opera. Il progetto racconta una storia, alludendo all'idea dell' "intreccio" di due assi immaginati a partire dal contesto, che estendono ipoteticamente l'area occupata dall'edificio nel circostante tessuto urbano. Ora la funzionalità ha perso d'importanza, non ha più valore, grazie alle nuove tecnologie, quindi l'architettura si carica della sola valenza comunicativa e narrativa.

La conformazione dell’edificio richiamo il concetto del Kiasma su tre livelli:

        I   livello: conformazione con il contesto ( sovrapposizione dei livelli ottici )

        II  livello: studio degli effetti sulla mente

        III livello: il motto Kiasma.

 

DIARIO                                          Lezione3 CAAD04                                                          <<  >>