2b. La Fortuna Aiuta Gli Audaci
 
Inchiodato dalla sua stessa parola, il nostro eroe pensò bene di ripetere tutta la filogenesi dei vertebrati, non si sa mai, magari ti chiede quella cosa che reputavi insignificante: partì, dunque, all’attacco con “l’albero genealogico”. Passò poi ai sistemi: urogenitale, vertebrale, nervoso, cranio, tegumentario.... ormai non capiva più nulla, anche se non era preso dal panico, il suo neopallio non ne voleva sapere di rimembrare oltre. Dall’altro lato, intanto, uno ad uno si sedevano i consorziati, ottenendo risultati altalenanti: Teresa era riuscita nel suo scopo, come prima tra gli iscritti via web, era stata chiamata subito, ed il 30 non era tardato ad arrivare. Ora alleggerita, con Luca,  commentava fuori dall’aula con i restanti, finché il nostro eroe non le chiese di spiegargli e ripetere insieme, per l’ennesima volta, il cranio e lo sviluppo dell’encefalo.
Le 13,00.
Si parlava di una pausa. La grazia fu concessa. Alla ripresa però sarebbe toccato a lui. Acc. così presto?
“Corsa” lungo Corso Umberto per una pizzeria, era sempre ora di pranzo e a Napoli non si può dir di no ad una pizza!!!
Comunque sia, il piccolissimo manipolo era già di ritorno per le 14,30, dopo ovviamente una breve sosta per un caffè.
Ecco, la porta si aprì. La proff. si sedette. Ecco, il nostro eroe udì il proprio nome risuonare, si alzò. Doveva ancora dirle del libretto: non l’aveva con se! Così parlò:
- Professoressa, veramente non ho il libretto con me.
- Non è importante, ti ho visto a lezione, ma se hai conte la tessera, fammela vedere, così, giusto una formalità per vedere se sei veramente tu... non penso che ci siano problemi.
Le diede la ID. Lei la prese. La aprì. Gli occhi sgranati lo fissarono e, riprendendosi, ridendo dissero: era meglio che non la vedevo, non sembri tu in questa foto!!!
Qualcuno in aula rise, lui non riuscì a sentirlo.
Gli restituì la Carta. Ora non si scherzava più.
Ecco, infatti, la ricerca della prova scritta, qualche piccola domanda sulle risposte date, ed ecco, finalmente, la prima domanda dell’orale: Gli Archi Aortici. Il suo argomento preferito, il suo cavallo di battaglia, partì. Non si accorse del tempo, non si accorse di nulla, il nostro eroe si svegliò al momento di firmare la camicia: un bel 30 ed una leggerezza, più la voglia di far bene ancora.
Strano?!? Non ringraziò la proff. La salutò con un arrivederci. Si alzò, raccolse le sue cose disseminate per un’intera fila di sedie e a grandi passi, dopo i necessari saluti a coloro che restavano, andò via, ancora poco conscio di quello che era accaduto.
Il dopo è storia. Storia per quelli che l’hanno vissuta.
Ora l’ora dei bardi è andata, ci aspettano altre distese d’erba, altri boschi, altre colline, altri campi di battaglia da attraversare, da vivi.
Una guerra non si vince solo con il numero: Fortis cadere cedere non potest (I Forti Cadono Ma Non Cedono).
Orale Anatomia Comparata
venerdì 16 giugno 2006