Breve biografia di FEDERIGO ENRIQUES
Abramo Giulio Umberto Federigo Enriques nacque a Livorno il
5 gennaio 1871 nella casa di Via Ricasoli 22, da una famiglia
di religione ebraica ed antiche origini portoghesi. Nel 1882
la famiglia Enriques, composta dal padre Giacomo, la madre
Matilde Coriat ed i fratelli Elbina (che sarà moglie di Guido
Castelnuovo), Federigo e Paolo, si trasferirono a Pisa. Qui
Federigo compì gli studi prima liceali e poi universitari
presso la Scuola Normale Superiore. Dopo la laurea frequentò
un anno di perfezionamento a Pisa ed uno a Roma dove ebbe
inizio il sodalizio con Guido Castelnuovo.
Fu docente di Geometria proiettiva
e descrittiva all’Università di Bologna fin dal 1894; in questa
città la sua casa era spesso meta di visitatori illustri attratti
dalla fama di Enriques. Le esperienze della vita accademica
ed i contatti fra docenti di facoltà diverse stimolarono ed
accrebbero in Enriques una concezione della ricerca non parcellizzata
e settoriale, ma inquadrata in una visione unitaria del sapere
e della cultura.
Nel 1906 fondò
la Società Filosofica Italiana, nel 1921 assunse la direzione
del "Periodico di matematiche". Nel 1922 fu chiamato ad insegnare
presso l’Università di Roma sulla cattedra di Matematiche
superiori; nel 1938 le leggi razziali lo costrinsero però
ad allontanarsi dall’insegnamento e dall’attività culturale
che comunque proseguì a Parigi come direttore di una collana
per l’editore Hermann. Morì a Roma nel 1946. Fra le sue numerose
opere ricordiamo: "Lezioni di geometria proiettiva" (1894);
"Per la storia della logica" (1921); "Storia del pensiero
scientifico" (1932), scritta con G. Santillana; "Le matematiche
nella storia e nella cultura" (1938); "La teoria della conoscenza
scientifica da Kant ai nostri giorni" (pubblicato a Parigi
nel 1938). Matematico di rilevanza internazionale, Federigo
Enriques ha fornito apporti di grande originalità anche agli
sviluppi della geometria algebrica. Vissuto nell’epoca cruciale
della trasformazione delle idee fondamentali della matematica
e della fisica, Enriques recepì il cambiamento in termini
di sviluppo e colse la novità e l’importanza dell’opera di
Einstein, che invitò nel 1921 a tenere una memorabile conferenza
all’Università di Bologna.
Epistemologo
e storico della scienza fra i primi d’Italia, fu un notevole
organizzatore di cultura e promosse un tentativo di rinnovamento
anche di quella italiana. Affermò l’importanza del collegamento
tra discipline diverse, dedicando particolare attenzione ai
problemi della formazione degli insegnanti ed a quelli della
riforma della scuola e dell’università. Docente all’Università
di Bologna e di Roma, ha formato con le sue lezioni ed i suoi
scritti intere generazioni di insegnanti di matematica.
Superficie di Enriques Filmato di una superficie algebrica
del sesto ordine (traccia reale affine) passante doppiamente
per gli spigoli di un tetraedro, avente i suoi vertici come
punti tripli e variabili in una famiglia di superfici sestiche
parametrizzate dalla curva cubica piana cuspidata. www.mat.unimi.it/html/arch/geo/anim-512-ita.html