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Tipi di Legno
Legno nel Mondo
Xilema
Floema

Introduzione

E' SBAGLIATO: pensare di non usare il legno per rispettare la natura, in quanto è usando gli altri materiali che si inquina e non si tiene conto della natura. Quando usiamo il ferro, il cemento, la calce, le monocotture, i klinker, rivestimenti smaltati, ecc... pensiamo di aver portato rispetto a qualche foresta o agli alberi di nostri boschi che stanno finendo. Ma non pensiamo al fatto che tutti i materiali che vengono estratti dal sottosuolo hanno impiegato migliaia di anni per trasformarsi in ferro, cemento ecc... e un giorno si esauriranno, oltre al fatto che per estrarli, trasportarli, e lavorarli vengono usati macchinari inquinanti, carburanti a fiumi, fabbriche per la trasformazione che consumano a loro volta e generano prodotti di scarto delle lavorazioni altamente inquinanti.

IL LEGNO è l'unico materiale che l'uomo può disporre attivandosi per produrne dell'altro. 

IL LEGNO si ripianta e con qualche decina d'anni si può riavere il potenziale tagliato. IL LEGNO viene tagliato portato nelle segherie per essere tagliato a misura, ma non necessita di nessun altro trattamento e/o trasformazione chimica che lo renda diverso da come si trova in natura. IL LEGNO è riciclabile e anche se non viene riutilizzato non inquina l'ambiente.

 

LEGNO NON STAGIONATO, MARCITO O TARLATO


anche per le travi di legno si può fare un facile controllo di qualità battendole con un martello o infilandoci un chiodo. Il legno tarlato o marcito non trasmette il suono e il colpo del martelo è attutito. Il legno buono è sonoro e oppone resistenza alla penetrazione del chiodo.

ATTENZIONE: nelle travi di legno le parti che possono marcire più facilmente sono quelle dentro i muri e perciò non in vista.

 

Legno 

Materiale duro e resistente di origine vegetale, utilizzato come combustibile e come materiale da costruzione.

In botanica, il termine legno indica l'insieme dei tessuti vegetali che svolgono funzioni di sostegno per la pianta e sono responsabili del trasporto della linfa dalle radici alle foglie: esso comprende pertanto anche parti della pianta come le venature delle foglie. Nel seguito, il legno sarà considerato, nell'interpretazione più comune del termine, come la parte della pianta che proviene dal tronco e che riveste importanza commerciale. Per informazioni dal punto di vista botanico sulla struttura e la formazione del legno, si vedano le voci, xilema e floema.

                                            

Venatura e struttura

I segni tipici del legno, detti venature, sono dovuti alla particolare struttura di questo materiale. Esso, infatti, consiste essenzialmente di piccoli vasi conduttori, nei quali fluiscono in senso verticale, dal fusto verso le foglie, acqua e sali minerali. Quando il legno viene tagliato parallelamente all'asse del tronco, le venature appaiono diritte. In alcuni tipi di albero, tuttavia, i condotti sono spiraliformi e di conseguenza le venature si intersecano; un effetto simile si ottiene anche eseguendo un taglio non parallelo nelle piante comuni.

In alcune varietà di legno sono molto visibili i caratteristici anelli stagionali. Un albero, dopo aver raggiunto una certa altezza, si ingrossa soprattutto nel tronco. La parte che cresce si chiama cambio e si forma annualmente tra il legno e il libro, la membrana vicino alla corteccia. Negli alberi delle zone temperate, il cambio nuovo cresce durante la primavera e l'estate, e solitamente il primo legno è più poroso e quindi più chiaro di quello prodotto in seguito.

Sebbene lo strato sottile di cambio sia l'unica parte del tronco interessata alla crescita attiva, le cellule vitali sono disseminate in tutto il tessuto. La parte vegetale attiva, cellule, fibre e vasi del legno, è chiamata xilema. Quando l'albero ha raggiunto una certa età, la parte centrale del fusto muore, e i condotti si riempiono di gomma o resina, o semplicemente di aria; questa parte centrale si chiama durame. Le modifiche che avvengono all'interno del tronco sono accompagnate da variazioni di colore tipiche delle varie specie di alberi, con il durame di solito più scuro dell'alburno, che rappresenta invece la parte più giovane, con funzioni conduttrici.

Classificazione

A seconda dell'albero da cui vengono ottenuti, si distinguono legni forti e duri, legni dolci, legni fini e duri: legni forti e duri sono, ad esempio, quelli di quercia, abete, frassino, platano; legni dolci sono pioppo, castagno, betulla; sono invece legni fini e duri noce, ciliegio, olivo, ebano, palissandro, mogano, teak. I tessuti duri presentano condotti lunghi e continui lungo il tronco; al contrario, in quelli dolci, i fluidi vengono trasportati da cellula a cellula. Molti legni teneri hanno i vasi conduttori della resina che corrono paralleli alla venatura.

Il grado di durezza considerato nella classificazione commerciale prescinde da quella botanica, tanto che molti legni teneri sono in realtà più duri di alcuni classificati come duri.

I nodi sono zone del tronco in cui si è sviluppato l'inizio di un ramo. Quando il legno viene segato, il nodo risulta evidente e si presenta come un'irregolarità circolare nella struttura della venatura. Se un'asse proviene da un taglio centrale, dove inizia il ramo, i cerchi sono continui con la venatura del legno e formano un cosiddetto nodo di crescita; verso la superficie esterna, dove la struttura dei condotti del tronco è cresciuta attorno al ramo, si produce invece un nodo chiuso.

Durante la stagionatura delle assi, i nodi si restringono più velocemente del resto del legno, per cui un nodo chiuso può staccarsi dall'asse, e lasciare un buco. Un nodo di crescita non può staccarsi, ma il legno circostante si deforma per il restringimento diseguale, e l'asse può comunque risultare difettosa. Le irregolarità circolari sono elementi di solito non desiderabili dal punto di vista estetico, a prescindere dal loro effetto sulla resistenza del legno. Tuttavia, in alcuni casi, ad esempio nel rivestimento di interni, alcuni legni nodosi come il pino e l'abete sono apprezzati per il particolare disegno formato dai nodi sulla venatura.

L'aspetto del legno costituisce una delle proprietà più importanti quando viene utilizzato per fabbricare mobili o rivestimenti. Alcuni legni, come il noce, hanno lunghe venature parallele che, combinate con il bel colore e l'elevata durezza, li rendono ideali per l'impiallacciatura. Le irregolarità della venatura possono formare disegni piacevoli e il legno può essere tagliato in modo da ottenere effetti particolari.

                                             

Proprietà fisiche

Le principali proprietà fisiche del legno sono la resistenza, la durezza, la rigidezza e la densità (che fornisce generalmente un'indicazione delle proprietà meccaniche). La resistenza comprende un numero di caratteristiche eterogenee e varia notevolmente con il grado di stagionatura o di umidità del legno e con la direzione della venatura: il legno risulta sempre molto resistente se viene tagliato lungo la venatura piuttosto che perpendicolarmente a essa. Il legno possiede una grande resistenza alla compressione: in alcuni casi, proporzionalmente al peso, è superiore a quella dell'acciaio; ha inoltre bassa resistenza a trazione e una discreta resistenza al taglio.

Il legno usato come materiale da costruzione nell'edilizia (ad esempio per fare pali di fondazione) deve essere molto resistente alla compressione. La resistenza alla curvatura è essenziale per la maggior parte degli elementi strutturali quali montanti e travi varie. Molti tipi di legno solitamente possiedono grande resistenza sia alla curvatura sia alla compressione; altri, invece, come la quercia, sono molto resistenti alla curvatura e relativamente poco alla compressione; per altri ancora, come la sequoia, si verifica la situazione contraria.

La durezza indica la capacità di resistere a sollecitazioni improvvise e ripetute. Il faggio e il frassino possiedono grande durezza e vengono utilizzati per fare ruote di carri, manici di asce, martelli ecc.; in particolare il faggio è più rigido del frassino e viene preferito per i manici sottili.

Altre proprietà meccaniche meno importanti possono essere fondamentali per determinati usi; ad esempio, l'elasticità e la risonanza dell'abete rosso lo rendono insostituibile per la cassa dei pianoforti.

Durata

Il legno è certamente un materiale molto durevole: se non viene attaccato da parassiti, può resistere centinaia o anche migliaia di anni. Oggetti di legno usati dai romani sono stati ritrovati praticamente nel loro stato originario, grazie a una serie di circostanze che li hanno protetti dall'azione degli agenti esterni. I più importanti organismi che attaccano il legno sono particolari funghi che provocano la cosiddetta carie del legno. Tra i legni più durevoli si annoverano il noce, l'abete rosso, il cedro e il mogano. Alcune varietà particolarmente resistenti ai tarli di mare vengono utilizzate nelle costruzioni delle parti sommerse delle imbarcazioni e dei pontili. Vi sono poi legni relativamente resistenti alle termiti, come l'abete rosso, il noce, il mogano e vari tipi di cedro; in molti di questi casi, probabilmente, la resistenza è dovuta alle resine o ad altre sostanze aromatiche.

Il legno può essere conservato proteggendolo chimicamente contro il deterioramento. Il trattamento più importante consiste nell'impregnazione con creosoto o con cloruro di zinco, ma esistono nuovi prodotti chimici, in particolare a base di composti di rame, che possono essere usati per questo scopo. Apposite superfici di rivestimento, applicate con vari procedimenti, possono proteggere dall'azione degli agenti atmosferici, ma non assicurano una buona difesa contro insetti, funghi o tarli.

                          

Stagionatura

Il legno appena tagliato contiene una grande quantità di acqua, che può variare da un terzo a più della metà del suo peso. L'essiccamento è detto stagionatura e viene effettuato per numerose ragioni: il legno stagionato è molto più resistente al deterioramento di quello fresco, è molto più leggero e quindi diventa meno costoso effettuarne il trasporto e inoltre ha una resa di combustione notevolmente superiore.

La stagionatura può avvenire all'aria o in forno. La prima dura parecchi mesi, mentre per la seconda sono sufficienti alcuni giorni; in entrambi i casi, il legno deve essere accatastato con cura per evitarne la curvatura. Il grado di essiccamento deve essere accuratamente controllato.

Compensato

Il compensato è il più importante fra i semilavorati di legno, usato specialmente nella produzione di mobili e di pannelli. È costituito da tre (più raramente cinque) fogli sottili di legno, incollati uno sull'altro, con le fibre disposte perpendicolarmente in modo da irrobustire l'insieme: a parità di spessore, il compensato è molto più resistente, e anche più flessibile, del legno naturale. In genere, per risparmiare sul costo, lo strato interno, di spessore maggiore, è di legno meno pregiato di quelli esterni, e anche di questi solo uno è di prima qualità e perfettamente levigato. Così, ad esempio, il compensato di faggio ha l'interno di abete, mentre il compensato di ebano ha quasi sempre solo uno strato esterno di ebano, mentre l'altro strato esterno e quello interno sono di abete colorato o tutt'al più di noce scuro.

Derivati del legno

Il legno costituisce un importante materiale di base nell'industria chimica. Recentemente sono state sviluppate tecniche di estrazione di vari costituenti chimici del legno, ad esempio il tannino, vari pigmenti, resine e oli. Ogni anno un'enorme quantità di legno viene trattata chimicamente o meccanicamente per essere ridotta in pasta e successivamente trasformata in carta.

Oltre all'acqua, il principale costituente del tessuto legnoso è la cellulosa. Grandi quantità di questo materiale, utilizzate nella produzione di rayon e nitrocellulosa, provengono da materie prime quali il cotone, ma è in aumento la percentuale ricavata dal legno. La principale difficoltà nell'uso di cellulosa prelevata dal legno consiste nella separazione dalle impurità, ad esempio la lignina (che è un carboidrato).

In molti processi industriali, il legno può essere utilizzato come materiale chimico grezzo, senza separare la cellulosa dalla lignina. Nel processo Bergius, viene trattato con acido cloridrico per produrre zuccheri, utilizzati poi come alimento per il bestiame o avviati al processo di fermentazione per produrre alcol. Il legno può essere trasformato in combustibili liquidi mediante idrogenazione. Viene usato da tempo come fonte di sostanze chimiche ottenute per distillazione; molte di queste sostanze, tuttavia, come l'acido acetico, l'alcol metilico e l'acetone, vengono attualmente fabbricate sinteticamente.

Recentemente sono stati ottenuti per via chimica alcuni nuovi prodotti che uniscono alle proprietà meccaniche del legno una maggiore resistenza e durata. Il metodo principale per fabbricare questi materiali consiste nell'impregnare il legno con sostanze opportune, ad esempio una miscela di fenolo e formaldeide, e riscaldarlo in modo che le cellule vegetali reagiscano con i composti chimici, formando una materia plastica. Il legno così trattato resiste al deterioramento, agli insetti e ai tarli; la sua densità relativa è superiore a quella originale, ma la resistenza è più o meno la stessa. Spesso il legno impregnato è sottoposto, anziché a riscaldamento, a una pressione di circa 70 kg/cm2, mentre sono in corso le reazioni chimiche a livello cellulare: il materiale che se ne ottiene ha densità relativa pari a 1,35, durezza e resistenza maggiori, ma in generale minore rigidità del legno di provenienza.

 

 

 

 
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Copyright © 2008 La casa di Adri                         Aggiornato il: 13 aprile 2008