IL CATTOLICESIMO AL VAGLIO DELLA STORIA
Nascita e sviluppo del cattolicesimo antico nei primi tre secoli
a cura di Paolo Mirabelli

LEZIONE 4

NASCITA DI UNA NUOVA TEOLOGIA

Verso la metà del II secolo la chiesa si trovava a combattere contro le eresie e le gnosi (6) filosofiche di natura pagana. Già nel I secolo, durante la vita degli apostoli, le scuole gnostiche avevano fatto filtrare il loro insegnamento in alcune chiese (cf Colossesi 2:8). Ma lo Spirito Santo aveva lasciato ai cristiani un mezzo di difesa efficace contro le eresie, la verità di Dio, gli scritti del NT (cf Giuda v.3).

I Padri apologisti se per alcuni versi fecero un buon lavoro di difesa, dall'altro non si attennero unicamente all'insegnamento del NT; nei loro scritti cominciarono a sviluppare una vera e propria teologia mista di elementi biblici, elementi filosofici e tradizioni umane. La loro esegesi della Scrittura non sempre era corretta, spesso rispecchiava più la scuola di appartenenza che la ricerca e la riflessione onesta dello studio della Bibbia. Giustino Martire, Ireneo di Lione e Tertulliano possono
essere considerati in un certo senso i padri fondatori di questa nuova teologia o nuovo modo di fare teologia non più basato esclusivamente sulle Scritture, come fecero i predicatori cristiani del I secolo.

GIUSTINO MARTIRE, nato da genitori greci in Palestina verso l'inizio del II secolo, fu uno che cercò la verità nella filosofia, passando attraverso le varie forme della filosofia greca, dallo stoicismo alla filosofia aristotelica e pitagorica. Convertito al cristianesimo, fu un difensore della fede cristiana. Egli considerava il cristianesimo la filosofia più sicura e valida. L'idea di Giustino era che il cristianesimo fosse l'adempimento e il perfezionamento di tutto ciò che c'era di meglio nella filosofia, specialmente nel platonismo.

IRENEO era un greco nato in Asia Minore verso la fine del II secolo da una famiglia cristiana. Da giovane si trasferì a Lione, in Francia, dove divenne vescovo. Ireneo subì l'influenza del pensiero di Giustino, ed è colui che costituisce un ponte tra la teologia greca primitiva e la teologia latina occidentale. L'opera più famosa che scrisse fu: « Contro le Eresie» ( Adversus Haereses), opera scritta in opposizione alle eresie del tempo e allo gnosticismo che dilagava nelle chiese. Egli si servì di diversi argomenti per contrastare lo gnosticismo, ne menzioneremo almeno tre:

- Ireneo descrisse dettagliatamente le eresie dei vari sistemi gnostici.

- Alle pretese gnostiche di seguire delle tradizioni apostoliche segrete oppose La tradizione degli apostoli tramandata dai vescovi attraverso la successione apostolica.

- Ireneo fece appello sia all'Antico che al Nuovo Testamento per combattere le eresie; ma poiché anche gli eretici usavano le Scritture e le interpretavano a modo loro, affermando di possedere una tradizione segreta trasmessa loro dagli     apostoli, allora egli fece appello all'insegnamento apostolico (LA TRADIZIONE) tramandato nelle chiese apostoliche e garantito dalla successione episcopale (7) la tradizione.

Secondo Ireneo, dunque, l'apostolicità di una chiesa era data dalla successione apostolica; mentre per il NT è data dalla fedeltà della medesima alle verità bibliche (cf 2 Pietro 2:16; 1 Giovanni 1:1-4; Giuda v.3); per distinguere la verità, che Ireneo chiamava la tradizione apostolica, dall'errore, le eresie dei movimenti gnostici, bisognava far riferimento alla persona del vescovo; era diventata ormai una questione di autorità e non più di fedeltà alla Scrittura.

TERTULLIANO nacque a Cartagine verso la metà del II secolo da una famiglia romana pagana. Egli fu un avvocato convertito al cristianesimo.

Tertulliano può essere considerato il padre fondatore della teologia latina. Egli aderì al montanismo (8) nei suoi scritti Tertulliano insiste molto sul tipo di vita austera e sulla disciplina e pratiche ascetiche, egli fu un rigorista della morale. Valutato da un punto di vista teologico, Tertulliano è considerato quasi un ebreo.

Sono state queste idee che hanno fatto nascere una nuova teologia occidentale, e il pensiero di questi tre autori appena citati fu certamente tra i fattori determinati che portarono alla nascita e allo sviluppo del CATTOLICESIMO ANTICO, dal quale nascerà poi il cattolicesimo romano.

SVILUPPO DI UN CONCETTO (parte prima)

In Efesini è detto che è «Lui (il Signore) che ha dato dei doni alla chiesa ed ha costituito gli apostoli, i profeti, gli evangelisti, i pastori e dottori» (Efesini 4:7-11). Lo Spirito Santo ha voluto che ogni chiesa, fondata su « Cristo pietra angolare » e « sul fondamento degli apostoli e dei profeti» (Efesini 2:20), avesse un collegio di anziani o vescovi.

Paolo disse agli anziani della chiesa di Efeso: «Lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi per pascere la chiesa di Dio » (Atti 20:28). E l'apostolo Pietro esorta gli anziani a pascere « il gregge di Dio che e fra voi» (1 Pietro 5:2). In 1 Timoteo 3 e Tito 1 sono riportate le qualifiche degli anziani.

Nel NT i termini anziano (gr.presbyteros ), vescovo (gr. episcopos )
e pastore ( gr.poimen) sono intercambiabili, sono sinonimi, cioè indicano lo stesso ufficio, vedi Atti 20:17-28, dove è detto che Paolo mandò a chiamare gli anziani di Efeso e rivolgendosi a loro li chiama vescovi. Bisogna tuttavia riconoscere che in questo testo il termine pastore (gr. poimen ) non è usato, è usato soltanto il verbo pascere ( gr poimaino), vedi anche 1 Pietro 5:2.

Durante il periodo degli apostoli e dei discepoli degli apostoli, c'era un collegio di vescovi o anziani per ogni comunità locale. Li troviamo menzionati per la prima volta nella chiesa di Gerusalemme in Atti 11:30, dove accettano le offerte portate da Paolo e Barnaba. Sono presenti poi in Atti 15 assieme agli apostoli alla riunione di Gerusalemme (cf Atti 15:23;16:4). E ancora, sono presenti al resoconto missionario di Paolo (Atti 21:18). Anche nelle chiese dei Gentili c'erano anziani in ogni città (Atti 14:23), come per esempio ad Efeso e a Filippi (cf Atti 20:17; Filippesi 1:1). Durante tutto il I secolo, dunque, ogni chiesa aveva un collegio di vescovi come è attestato dal NT. Agli inizi del II secolo la situazione era ancora invariata, lo testimoniano alcuni scritti di quel periodo: Didachè e Clemente romano.
« Eleggetevi vescovi e diaconi degni del Signore » (Didachè, XV,1 ); «Predicavano per le campagne e le città e costituivano le loro primizie, provandole nello spirito, nei vescovi e nei diaconi dei futuri fedeli...stabilirono i loro vescovi nella giustizia e i loro diaconi nella fede » ( Clemente ai Corinzi, XLII,4,5; cf c.44).

Questi scritti, pur non essendo normativi per i cristiani, tuttavia possono essere un valido strumento (testimone) di verifica per conoscere la storia di quel tempo e seguire l'evoluzione dall'insegnamento neotestamentario e quello teologico dei Padri della chiesa.

Un'altra prova indiretta dell'esistenza del collegio degli anziani agli inizi del II secolo è il fatto che le lettere di quel periodo non venivano indirizzate al vescovo, ma alle chiese. Policarpo, discepolo di Giovanni, nel saluto alla chiesa di Filippi cosi scrisse: «Policarpo e con lui i presbiteri alla chiesa di Dio che dimora in Filippi » (Seconda lettera ai Filippesi ).

E' ragionevole, dunque, affermare che fino alla terza generazione di cristiani, cioè fino a coloro che conobbero i discepoli degli apostoli, le chiese avessero tutte una pluralità di vescovi: «...in occidente sino alla meta del II secolo organi collegiali
esercitavano il governo delle chiese» ( J. Lenzenweger, P. Stockmeier, K.Amon, R. Zinnhobler, Storia della Chiesa cattolica, Edizioni Paoline, p.46).

Verso la metà del II secolo la situazione cominciò piano piano a mutare e assistiamo alla nascita e allo sviluppo di un nuovo concetto: il passaggio dal collegio dei vescovi al monoepiscopato (9) monarchico.


NOTE A MARGINE

6. Gnosi (dal greco "gnosis ", che significa conoscenza), è una corrente di pensiero filosofico religioso che si e sviluppata tra la fine del I secolo e l'inizio del IV secolo, assumendo elementi della cultura cosmologica e misteriosofica di allora; proponeva una conoscenza, fatta di simboli, solo per pochi iniziati. torna al testo

7. Successione episcopale, il termine successione ( gr. Diadock) non compare mai nel NT, nemmeno l'idea di una presunta successione trova riscontro nel Vangelo. Tutte le cosiddette liste o cataloghi usati per documentare la successione dei vescovi, come quello di Ireneo, risalgono alla fine del II secolo, e quindi non esistono prove storiche certe che la successione episcopale risale effettivamente fino agli apostoli. Secondo il NT, né il ministero di Gesù né quello degli apostoli è trasmissibile ad alcuno (cf Ebrei 7:24; Atti 1:21-26; 1 Corinzi 12:28; Efesini 2:20); e i veri successori degli apostoli sono i libri stessi del NT, dato che tramite questi gli apostoli continuano a svolgere il loro ministero nelle chiese (cf 1 Giovanni 1:1-4; Giovanni 17:23; 2 Pietro 1:15; 3:14-17). torna al testo

8. Montanismo, fu un movimento fondato da Montano nella Frigia verso il 170; predicava l'imminente fine del mondo ed era caratterizzato da un intransigente rigorismo morale di pratiche ascetiche e di vita austera. torna al testo

9. Monoepiscopato, ordinamento secondo cui c'è un solo vescovo a capo di una comunità, al quale è assegnato e subordinato un collegio di presbiteri e diaconi. torna al testo