IL CATTOLICESIMO AL VAGLIO DELLA STORIA
Dal Vaticano II al 1999
a cura di Paul Robison

LEZIONE 1

Lo sfondo e le riforme del Vaticano II

« Quali erano gli eventi storici che hanno stimolato il Vaticano II ? » e «Quali erano le nuove riforme proposte dal Vaticano II ?». La presente lezione cercherà di dare una risposta che sarà lo sfondo per le successive lezioni (n.b. anche l'introduzione).

Una buona riposta alla prima domanda è stata data da De Chirico, uno studioso nella Chiesa dei Fratelli (1) Secondo lui, una persona deve andare indietro di circa 200 anni fino al 1789 e alla Rivoluzione Francese.  Gli ideali di questa rivoluzione, come l'indipendenza dell'uomo e l'autonomia dello Stato, minacciarono l'autorità del papa e della chiesa (2) Il papa Pio IX nella sua enciclica Sillabo errorum  (1864) diede una visione teocratica della societa tramite 80 proposte tese a combattere non solo gli ideali della Rivoluzione, ma anche quelli della modernità, come il razionalismo, la libertà religiosa e la libertà di pensiero (3) Egli negava l'affermazione che il papa dovesse riconcilarsi con il progresso, con il liberalismo, con la moderna civiltà (4) «In questo clima viene celebrato il Concilio Vaticano I in cui viene promulgata l'infallibilità del papa qualora si pronunci ex cattedra» (sebbene le truppe italiane nel frattempo rompessero le difese di Roma e dichiarassero la fine del potere temporale) (5) .

Gli ideali della Rivoluzione ebbero un effetto, non solo sulla cultura europea, ma anche sulla Chiesa Cattolica Romana (da questo momento verrà citata come CCR) stessa in cui si sviluppò, fra il 1890 ed il 1907, un nuovo orientamento chiamato « il modernismo cattolico » che propugnava: un intelletualismo piu vicino alla modernità con l'accettazione della critica alta sulla interpretazione biblica, una discussione sull'autorità, una libertà dal controllo ecclesiastico per gli studiosi, una sensibilità piu moderna (tramite l'uso degli studi sociali) ed un rigetto del sistema tomistico (6) «Il modernismo quindi sposto' all'interno del cattolicesimo il fronte che, con molta difficoltà e crescente preoccupazione, la CCR cercava di sostenere nei confronti della cultura secolare » (7)

La reazione della CCR al modernismo fu molto forte: Papa Leone XIII nella sua enciclica Aeterni Patris  (1879) impose l'adozione della teologia di Tommaso d'Acquino come base per la struttura della CCR; Papa Pio X nella sua Pascendi  (1907) definì il moderismo come la sintesi di tutte le eresie; tutti coloro che desideravano diventare preti dovevano fare un voto contro il modernismo (1910) (8) .

A questo punto, una spiegazione utile è data da Hertel (è utile perché i termini descritti appariranno alcune volte nelle lezioni seguenti da fonti diverse): « Gli 'integralisti' comparvero sulla scena ecclesiastica per combattere i 'modernisti' e difendere 'la pura dottrina'.  Loro stessi si sono dati il nome di 'integralisti'. Lo hanno preso del termine latino 'integer' ( = integro, inviolato, genuino, non adulterato, non indebolito, puro). In Germania il loro scopo era di difendere la 'dottrina cattolica' e salvare 'il patrimonio della Germania cattolica'. Fra l'altro essi volevano evitare che la base cattolica si saldasse con quella evangelica per formare un grande ed unico blocco cristiano-sociale e che, di conseguenza, venisse meno nella società l'influenza dei vescovi cattolici. I loro avversari -- si potrebberi anche chiamare 'pluralisti' – volevano superare questa chiusura ecclesiastica e politica. Per loro la chiesa era come un ventaglio che si apre. E' grazie alla loro iniziativa che nei decenni successivi questo ventaglio ecclesiastico si è aperto con grande ampiezza verso le diverse idee religiose, sociali e politiche, verso le varie e le differenti scuole teologiche nazionali.  Per gli integralisti, invece, il ventaglio doveva rimanere ripiegato: tutto era dominato dal vertice. ... Quest'ampia fratellanza [dei pluralisti], nella quale ognuno e' rispettato nella sua posizione autonoma  [il sacerdote, il lavoratore, il politico, il contadino] e nelle sue convinzioni personali, spaventa gli integralisti anche per il fatto che si erano arroccati nel loro regno spirituale.  La loro chiesa è una unità chiusa in se stessa, un bastione armato e sorvegliato; i pluralisti appaiono come una minaccia perché solidarizzano con i presunti nemici della fede.  Hanno messo in questione il cattolicesimo come forza sociale autosufficiente, ma -- ragionando da un punto di vista integralistico -- i pluralisti hanno spezzato questa unità. Come è possibile -- si chiedevano gli integralisti -- collaborare con chi è schiavo dell'errore, se lo scopo e proprio quello di distruggere l'errore e costruire lo Stato cattolico? »(9) Poi De Chirico ha notato che sebbene l'attacco papale fosse potente, il Vaticano non fu capace di far tacere l'elemento modernistico fra i suoi aderenti (10) Egli ha osservato: «Infatti alcuni filoni del pensiero modernistia sono rivenuti nuovamente negli anni 40 [e] questo nuovo movimento [era] chiamato della Nouvelle Thoelogie ... » (11) Un enfasi di questo nuovo movimento era l'universalismo (la dottrina che tutti i  popoli che vivono in un modo buono, moralmente parlando, secondo la comprensione religiosa propria, saranno salvati; quest'idea e' stata ripresa oggi dai teologi cattolici come Karl Rahner, Hans Kung e Hans Urs Von Balthasar) (12) «Non ha alcuna rilevanza il fatto che Papa Pacelli nella sua enciclica Humano generis  abbia cercato di mettere a freno questo nuovo orientamento teologico, se poi, dopo 15 anni, nel Concilio Vaticano II, queste tesi vegono accolte a livello magisteriale...»

Come dice appunto David Wells, «le idee del modernismo contrastate alla fine dell'800, finirono per essere accettate nel Concilio Vaticano II. Il Concilio Vaticano II è stato convocato nel 1962 con la consapevolezza che la Chiesa Cattolica si trovava in una posizione emarginata, esclusa ed in conflitto con il mondo circostante.  Quindi la chiesa avrebbe dovuto aggiornarsi e recuperare la sua capacità di influenza nel mondo, non più dal di fuori, ma dall'interno del mondo stesso. Nel Concilio Vaticano II però coesistevano due punti cruciali: da una parte il superamento dell'integralismo, ma dall'altra tale superamento non implicava rottura con il passato. Nella buona tradizione cattolica avviene semplicemente un aggiustamento delle vecchie strutture alle quali vengono giustapposte le nuove.  Papa Giovanni nel messaggio di convocazione del Concilio invita la Chiesa intera ed i padri conciliari a formulare un aggiornamento dottrinale che però non avrebbe intaccato il deposito della fede, ma lo avrebbe riformulato secondo le esperienze dell'uomo contemporaneo. In questo senso quindi il Concilio non si presenta come una novita' o un punto di partenza, ma come l'apice di un processo iniziato mezzo secolo prima, forse un processo iniziato alla fine dell'800» (13) .

Ora le riforme del Vaticano II sono presentate. Il Papa Giovanni XXIII annuncia il 25 gennaio 1959 che ci sarebbe stato un secondo Concilio Vaticano con due obiettivi principali: l'«aggiornamento » della CCR e la «ricerca dell'unità » con le altre Chiese cristiane (14) Durante il primo discorso del Vaticano II, l'11 ottobre 1962, il Papa Giovanni XXIII ha detto che la CCR predicherà piu misericordia piuttosto che severità, recupererà la dimensione pastorale, dialogherà di piu con la cultura contemporanea e proverà a creare un nuovo ordine nei rapporti umani tramite l'ecumenismo e gli sforzi per la pace mondiale (15) Nove giorni dopo, i partecipanti al Concilio hanno fatto una dichiarazione che ha messo in enfasi questi temi: il rinnovo spirituale, la dignità umana, la pace internazionale, la giustizia sociale ed i fratelli cristiani (riferendosi alle persone non cattoliche) (16) .

Il Vaticano II si è svolto in quattro sessioni che hanno coperto tre anni (dal 1962 al 1965), ha prodotto sedici documenti ed è stato chiuso dal papa Paolo VI.

Edwards ha ritenuto che ci fossero cinque nuove tendenze significative:

1) la rimozione del latino da certe parti della messa,
2) la valorizzazione della Bibbia,
3) un'enfasi maggiore sui laici,
4) una dichiarazione aperta sul diritto alla libertà religiosa,
5) la definizione del ruolo dei vescovi come collegio che condivide con il papa il governo della chiesa (17) .

Lunati ha notato questi nuovi temi:

1) la salvezza di tutti gli uomini,
2) l'apprezzamento per la società contemporanea,
3) una forte enfasi sull'ecumenismo (18) .

Menozzi ha osservato queste riforme:

1) piu libertà per i laici nelle loro preferenze politiche e nel loro lavoro in campo secolare,
2) l'enfasi sul dialogo con i popoli di tutte le culture,
3) il riconoscimento dei valori e della morale positiva nelle religioni non cristiane (19) .

Brown ha visto che il Vaticano II ha provato a rendere la CCR piu internazionale tramite il pluralismo culturale, la dignità umana, la leadership condivisa, l'identità dei pellegrini, i fratelli separati e la liberta' religiosa (20) .

Il Vaticano II ha manifestato alcuni cambiamenti nella CCR. Il pensiero di papa Giovanni XXIII  non era certamente quello di papa Pio IX, il quale scrisse un manifesto contro il modernismo e condannò qualsiasi persona che dicesse: «Il Pontefice Romano può e deve riconciliarsi e transigere con il progresso, il liberalismo e la civiltà moderna» (21) .

Sartori ha notato una nuova enfasi pastorale: «Invece il concilio Vaticano II si presenta intenzionalmente come proposta positiva di dottrina pastorale; i suoi testi non mirano a 'definizioni', tanto meno ad 'anatemi', bensi' offrono voluminosi contenuti di dottrina » (22) .

Menozzi ha osservato una nuova sensibilità culturale perché il Vaticano II ha concesso piu libertà del Vaticano I alle comunità locali di applicare i suoi insegnamenti secondo le loro situazioni specifiche (23) .

Riccardi ha notato che il gruppo progressivo al Vaticano II ha vinto in modo deciso sopra il gruppo tradizionale (24) (a motivo del conflitto tra questi gruppi, Zizola ha notato che tutti i sedici documenti del Concilio sono pieni di compromessi) (25) .

Il Vaticano II ha anche dimostrato una certa intrasigenza nella CCR.  Edwards ha dichiarato: «Ma, deve essere notato con attenzione che tutti i cambiamenti soprascritti toccano chiaramente le leggi ecclesiastiche. Non c'è nemmeno un acceno di cambiamento riguardo ad un dogma. Infatti ogni dogma nominato è riaffermato in una maniera molto chiara » (26) .

Salvoni e De Benetti hanno notato che il Vaticano II ha continuato a confermare i vecchi dogmi del Concilio di Trento e del Vaticano I (27) De Chirico ha descritto la situazione con queste parole: « Il cattolicesimo uscito dal Vaticano II ha smesso i panni teocratici ereditati dai lunghi secoli della sua storia e ha investito massicciamente nell'incremento della sua cattolicita'.  Esso non può più pensare di dominare il mondo in modo assolutistico e allora cerca d'infiltrarsi nel mondo per modificarlo dall'interno. Non scaglia più anatemi contro la modernitù ma si sforza di penetrarla e di elevarla. Non può piu imporre il suo potere in modo coercitivo ma cerca di esercitarlo in modo piu aggraziato. ... In una metafora militare, si puo' dire che la tattica della cattolicità del cattolicesimo non è più quella dello scontro frontale ma dell'avvolgimento delle ali.  L'obiettivo non è più l'annientamento dell'avversario ma il suo inglobamento.  Il fine non è piu la conquista bensì l'annessione consensuale » (28)


NOTE A MARGINE

1 Leonardo De Chirico, "Cattolicesimo," (una lezione presentata come parte di un corso sul cattolicesimo romano dall'Istituto di Formazione Evangelica e Documentazione [da ora in poi IFED], Padova, ottobre 1997, 1.torna al testo
2 Ibid., 2. torna al testo
3 Ibid. torna al testo
4 Ibid., 2-3. torna al testo
5 Ibid., 3. torna al testo
6 Ibid., 3-4. torna al testo
7 Ibid., 4. torna al testo
8 Ibid. torna al testo
9 Peter Hertel, I Segreti dell'Opus Dei  (Torino: Claudiana Editrice, 1997), 85 e 89. torna al testo
10 De Chirico, "Catholicesimo," 4. torna al testo
11 Ibid, 5. torna al testo
12 Leonardo De Chirico, "Rapporto: Natura-Grazia," (una lezione presentata come parte di un corso sul cattolicesimo romano dall'lFED, Padova, dicembre 1997, 13; Michael Horton, Roman Catholicism: Evangelical Protestants Analyze What Divides and Unites Us,  ed. John Armstrong  (Chicago: Moody Press, 1994) 261. torna al testo
13 De Chirico, "Cattolicesimo," 5. torna al testo
14 Jean-Baptiste Duroselle, Jean-Marie Mayeur, e Giancarlo Zizola, Storia del Cattolicesimo  (Roma: Newton Compton Editori, 1994), 83. torna al testo
15 Giancarlo Zizola, I Papi del XX Secolo  (Roma: Newton Compton Editori, 1995), 61. torna al testo
16 Walter Abbott, The Documents of Vatican II  (Chicago: Follett Publishing Company, 1966), 3-7.torna al testo
17 Edwards, "The Councils and Vatican II," 8-10. torna al testo
18 Giancarlo Lunati, La Religione di Giovanni Paolo II  (Genova: Casa Editrice Marietti, 1998), 64-77. torna al testo
19 Menozzi, "Concilio e Post-Concilio", 237-238. torna al testo
20 Douglas Brown, "Roman Catholic Thought: Vatican II" (un discorso presentato in aula a Memphis, TN, il 21 March 1981), Harding Graduate School of Religion. torna al testo
21 Andrea Riccardi, Intransigenza e Modernita': La Chiesa Cattolica Verso il Terzo Millennio  (Bari: Edizioni Laterza, 1996), 33. torna al testo
22 Luigi Sartori, L'Ecclesiologia Contemporanea,  ed. Donato Valentini (Padova: Edizioni Messaggero Padova, 1992), 181. torna al testo
23 Menozzi, "Concilio e Post-Concilio", 240. torna al testo
24 Riccardi, Intransigenza e Modernita', 55-57. torna al testo
25 Zizola, I Papi del XX Secolo, 71. torna al testo
26 Edwards, "The Councils and Vatican II," 11. torna al testo
27 Fausto Salvoni e Lino De Benetti, Il Nuovo Cattolicesimo (Genova: Editrice Lanterna, 1968), 81. torna al testo
28 Leonardo De Chirico, Il Giubileo: Speranza del Terzo Millennio  (Roma: Italia per Cristo Editore, 1999), 67-68. torna al testo


DOMANDE PER ULTERIORI RIFLESSIONI

1. Quali ideali dalla Rivoluzione Francese minacciarono la CCR?

2. Come la CCR provò a fermare il modernismo?

3. Chi erano gli "integralisti" ed i "pluralisti"?

4. Che cos'è la dottrina dell'universalismo?

5. Quali erano gli scopi del Vaticano II secondo Giovani XXIII?

6. Quali riforme sono state proposte dal Vaticano II?

7. Quali cambiamenti sono o non sono successi come risultato del Vaticano II?