IL CATTOLICESIMO AL VAGLIO DELLA STORIA
Dal Vaticano II al 1999
a cura di Paul Robison

LEZIONE 5

La CCR dal 1983 al 1985

In questa lezione si continuano a descrivere gli eventi della CCR sotto Giovanni Paolo II. Ci sono state alcune riforme, ma il centralismo è rimasto forte. Un'interpretazione dei fatti concluderà la lezione.

Nel 1983 il papa ha visitato dodici paesi e colui che per poco non divenne il suo assassino (1) Caprile ha notato che ci sono state alcune riforme strutturali nella CCR: «Molteplici sono state le ristrutturazioni e gli adeguamenti negli organismi di governo della Chiesa e nella stessa legislazione, specialmente col nuovo codice di diritto canonico, solennemente promulgato da Giovanni Paolo II il 25 gennaio 1983, ... » (2) Nel febbraio del 1983 si sono aggiunti alla Curia Romana diciotto cardinali, ma nel collegio è rimasto in vigore il limite di 120 membri (3) Caprile ha notato: «Il papa Giovanni Paolo II ha convocato già due volte l'intero collegio cardinalizio per sentire i pareri sui problemi della Chiesa, ed ha inoltre istituito un Consiglio internazionale di cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, ...» (4) Kung ha osservato però che questi cambiamenti non hanno promosso le riforme del Vaticano II, non hanno imposto dei limiti al potere del papa e della Curia, mentre la CEI rimane soltanto un gruppo consultivo (5) Zizola ha osservato: «... la Chiesa romana continua a lamentare la mancanza di un organo episcopale rappresentativo permanente ... che assista il papa nel governo e faccia evolvere la monarchia assoluta pontificia verso un modello costituzionale » (6) Caprile ha sottolineato alcuni sviluppi interessanti avvenuti nella CCR, in altre parti del mondo, durante il 1983: « Oggi i grandi territori classici di 'missione' -- Asia e Africa, ma non solo essi -- conoscono una fioritura veramente sorprendente. In Africa si contano ogni anno 6 milioni di nuovi battezzati; ... e' viva la ricerca di espressioni culturali locali per presentare l'unico e immutato messaggio cristiano attraverso la teologia, la catechesi, l'arte, la musica, la terminologia. ... molto sviluppata l'opera caritativa ... Centro propulsore di questa forte attivita' missionaria resta sempre ... De Propaganda Fide  [l'organizzazione missionaria della CCR fondata nel 1622]» (7) Lefebvre ha attaccato di nuovo e ha sostenuto che i risultati del Vaticano II sono il prodotto di tre manipolazioni segrete: gli accordi fra i membri della CEI e della Curia con i protestanti per accettare l'ecumenismo, con la massoneria per sottolineare la libertà religiosa e con i comunisti per evitare la condanna della dottrina marxista (8) .

Nel 1984 il papa ha visitato dieci nazioni (9) Il 19 febbraio è stato firmato un nuovo Concordato fra il Governo Italiano e il Vaticano; Zagheni ha osservato che in questo accordo c'erano due nuovi aspetti interessanti: la riduzione degli articoli e la mancanza di motivi religiosi che hanno promosso il primo Concordato del 1929 (10) Il 6 maggio il papa ha canonizzato 103 martiri coreani che furono uccisi nei secoli precedenti; questa è stata la prima volta dall'epoca medievale che una canonizzazione è avvenuta fuori Roma (11) Lunati ha notato che Giovanni Paolo II « ha coerentemente tenuto presente soprattutto i simboli terreni della salvezza: i santi.  Il suo pontificato passera' alla storia come quello che ha maggiormente celebrato martiri e santi ... » (12) Denzler ha notato alcuni concetti centralistici in un discorso fatto dal papa in giugno: « 'L'autonomia e le iniziative [della CEI] non possono mai giustificare qualcosa che sia in contrasto con l'unità della dottrina cattolica della fede, della morale e della disciplina sacramentale'.  In questo modo, ogni pluralismo giustificato e utile per il bene comune viene sacrificato ad un integrismo uniformato e uniformante » (13) Il teologo Eward Schillenbeeckx ha visitato Ratziniger nel luglio del 1984 per difendere la sua idea che un laico, in certe circostanze, potrebbe presiedere all'eucaristia; la CDF gli ha chiesto di ritrattare quest'idea, ma Schillenbeeckx ha annunciato il suo rifiuto a conformarsi (14) La Santa Sede ha stabilito dei rapporti diplomatici con gli U.S.A. e la CDF ha emanato una condanna contro gli Stati Socialisti e la teologia della liberazione (15)  La teologia della liberazione, un termine usato prima nel 1973 da Gustavo Gutierrez, un prete cattolico del Perù, è una linea di pensiero sorta nell'America Latina secondo la quale il Vangelo di Cristo esige che la Chiesa concentri i suoi sforzi nel mondo per la liberazione del popolo dalla povertà. Fra i predicatori più noti ci sono: Gutierrez, Leonardo Boff del Brasile e Juan Luis Segundo dell' Uruguay» ( 16) Alcuni cattolici hanno obiettato contro le idee marxiste di questi predicatori e contro il loro appoggio ai movimenti rivoluzionari (17)  «Le autorità del Vaticano hanno censurato Boff nel 1985, ma hanno sopportato una forma moderata della teologia della liberazione in un documento del 1986 » (18) .

Nel 1985 il papa ha visitato diciassette paesi (19) Verso febbraio Ratzinger ha scritto un Rapporto sulla Fede che contiene un'analisi della Curia e le loro speranze sui risultati del prossimo Sinodo dei vescovi. Kung ha così analizzato questo scritto: « In quel Rapporto si parla poco di fede, ma molto della Chiesa ufficiale, di dogmi e dottrine e soprattutto di 'deviazioni non cattoliche' nell'episcopato e nella teologia ... Il Vaticano II, per Ratzinger, non ha portato gran che di buono, ma ha invece dato inizio, con molte 'devianze' e 'aspetti negativi', ad un 'processo di decadenza progressiva' ... » (20) Kung ha citato Ratzinger riguardo ai protestanti: « Cosi Ratzinger, per farla breve, richiamandosi alla 'lettura cattolica' della Bibbia, chiede ai protestanti di ritornare in seno alla chiesa cattolica: 'Ma la Bibbia è cattolica! ... Accettarla così com' è ... significa quindi entrare nel cattolicesimo » (21) Kung ha osservato sul Sinodo stesso: « In ogni modo, questo si può già affermare oggi: la critica della politica ecclesiastica vaticana successiva al Vaticano II, e, particolarmente degli ultimi 'sette anni magri', espressa in vista del Sinodo, ha certamente contribuito ad una discussione seria e intensa prima e durante il Sinodo stesso ... Sono stati invece trattati in primo piano i seguenti problemi: l'importanza del rinnovamento interno della liturgia; la necessità della pluralità all'interno dell'unità della Chiesa; il ministero collegiale dei vescovi con il papa e la partecipazione e corresponsabilità a tutti i livelli della Chiesa; l'impegno per i diritti umani, la giustizia sociale, la pace e l'opposizione ad ogni privazione di libertà ... » (22) Durante il Sinodo un sondaggio fra i cattolici americani ha rivelato queste statistiche: il 68% era favorevole al controllo delle nascite; il 63% era favorevole al matrimonio dei preti; il 55% era favorevole al ministero sacerdotale delle donne (23) Il 2 giugno è stata emanata un'altra enciclica per onorare il lavoro evangelistico di Cirillo e Metodio fatto mille anni fa (24) Le associazioni cattoliche hanno dimostrato la loro forza in un incontro a Loreto dove la Chiesa Italiana ha scelto il tema della comunione ed è stata proposta una predicazione alla nazione sulla riconciliazione per vincere le situazioni di sofferenza (25) Si è notato che le parrocchie erano in crisi (26) .

Ecco un'altra interpretazione. I cambiamenti strutturali sono avvenuti, ma per alcuni questi cambiamenti non hanno ancora portato all'attuazione delle riforme del Vaticano II. Riccardi ha osservato: «La Chiesa rimase gerarchica e papale, anche se accettò piu' tardi alcuni strumenti tipici di quella cultura politico-giuridica, come la codificazione del diritto canonico » (27) Zagheni ha notato questo cambiamento fra i cattolici: « Di fatto si è creata, nella coscienza collettiva cattolica italiana, una sorta di sovrapposizione tra Chiesa, partito e Stato. A partire dagli anni '80, il mondo cattolico italiano ha avvertito la necessità di ripensare il rapporto tra religione e politica, per il duplice contesto di forte evoluzione nell'identità della Chiesa e di altrettanto significativa evoluzione della politica» (28) Il nuovo Concordato non sembrava aver stimolato la fiducia del popolo nella CCR; la condanna delle teologie straniere certamente ha creato dei dubbi nelle menti dei teologi. L'enfasi forte del papa sui martiri ed i santi è stata una strategia furba in quanto ha fatto appello all'emotività dei cattolici. Il dogmatismo di Ratzinger, le tensioni del Sinodo e le crisi nelle parrocchie hanno dimostrato che tutto non è andato bene nella CCR.  Kung ha dichiarato: « ... i sette anni del pontificato di papa Wojtyla risultano piuttosto magri: nonostante molti discorsi e costosi pellegrinaggi papali ... non si sono ottenuti seri progressi all'interno della Chiesa cattolica e nell'ecumene » (29) Zizola ha aggiunto: «Con la collaborazione dell'uomo forte del Vaticano, il cardinale tedesco Joseph Ratzinger, da lui nominato nel 1981 ... Giovanni Paolo II si è assicurato un controllo forse troppo burocratico che penalizza la situazione dottrinale della Chiesa » (30) Riguardo ai numerosi viaggi fatti dal papa, Denzler ha notato: « Dietro a molti viaggi, che il papa definisce pastorali ... è sempre presente la forte tendenza a legare più strettamente a Roma i vari collegamenti esistenti con le chiese locali, e in tal modo dare nuova spinta al vecchio centralismo ecclesiastico » (31) Hertel ha riassunto i primi anni 80 dicendo: « Come registrano molti osservatori, attenti a quanto avviene nella chiesa cattolica a livello mondiale, oggi, due decenni dopo il Concilio, è di nuovo attuale l'ideale integralistico della separazione della chiesa verso l'esterno e del rigore verso l'interno. Nel clima romano cresce l'entusiasmo per l'autoritarismo e la disciplina, ritornano addirittura le accuse di eresia.  Aleggia certamente il ricordo nostalgico dei tempi del monolitismo dei vari papi Pio...., tempo in cui la chiesa non soltanto era un'istituzione ben strutturata e forte, ma, soprattutto nei paesi occidentali, aveva anche maggior potere sulla società» (32) Zizola ha detto la stessa cosa: « E' probabile che il problema più acuto del cattolicesimo sotto la direzione di Wojtyla sia scaturito dal suo tentativo di far assumere alla Chiesa un significato incisivo nella società moderna, al di là dei tradizionali recinti sacrali, pretendendo tuttavia di conservare immutata la struttura ecclesiologica e dottrinale tradizione » (33) Giovanni Paolo II allora ha continuato a sentire la stessa tensione di Paolo VI: egli desiderava che la CCR fosse pensata come « rilevante» per indirizzare i problemi moderni, ma allo stesso tempo egli continuava a guardare indietro e seguire le formule tradizionali.  Sembra che molti cattolici italiani siano stati scoraggiati per la mancanza di apertura e di innovazioni da parte del papa.  Avendo visto la realizzazione di poche delle riforme del Vaticano II, Kung, quale rappresentante degli scontenti, ha annunciato queste predizioni per il 1985: invece di un programma conciliare, ci sarà un ritorno alle regole di un Magistero autoritario; invece dell' « aggiornamento», ci sara' un ritorno alla «dottrina cattolica »; invece della «collegialità » dei vescovi, un ritorno ad un rigido centralismo romano; invece dell' «apertura » al mondo, un ritorno all'accusa e alla condanna del « cedimento»; invece dell' « ecumenismo», un ritorno ad un'accentuazione di tutto quanto è strettamente cattolico romano (34) Sarà interessante vedere se la storia confermerà l'accuratezza delle valutazioni di Kung.


NOTE A MARGINE

1 Giovanni Paolo II, Enchiridion Delle Encicliche, 14; Zizola, I Papi del XX Secolo, 96. torna al testo
2 Caprile, "Gli Anni del Postconcilio: Orientamenti e Problemi," 630. torna al testo
3 Ibid. torna al testo
4 Ibid. torna al testo
5 Kung, Contro Il Tradimento, 334. torna al testo
6 Duroselle, Mayeur, e Zizola, Storia del Cattolicesimo, 91. torna al testo
7 Caprile, "Gli Anni del Postconcilio: Orientamenti e Problemi," 623. torna al testo
8 Menozzi, La Chiesa Cattolica, 206. torna al testo
9 Giovanni Paolo II, Enchiridion Delle Encicliche, 14. torna al testo
10 Zagheni, L'Età Contemporanea,  390. torna al testo
11 Lunati, La Religione, 125. torna al testo
12 Ibid., 134. torna al testo
13 Denzler, Contro Il Tradimento, 91-92. torna al testo
14 Ibid., 350-351. torna al testo
15 Zizola, I Papi del XX Secolo, 84. torna al testo
16 Grolier Multimedia Encyclopedia, 1995, s.v. "Liberation Theology" [CD-ROM] (Grolier Inc., 1995). torna al testo
17 Ibid. torna al testo
18 Ibid.  Per un racconto autobiografico interessante dell'incontro di Boff con Ratzinger, vedi Boff, Contro Il Tradimento, 361-372. torna al testo
19 Giovanni Paolo II, Enchiridion Delle Encicliche, 14. torna al testo
20 Kung, Contro Il Tradimento, 326, 330. torna al testo
21 Ibid., 329. torna al testo
22 Ibid., 8, 11. torna al testo
23 Ibid., 12-13. torna al testo
24 Giovanni Paolo II, Enchiridion Delle Encicliche, 365. torna al testo
25 Giolo e Salvarani, I Cattolici Sono Tutti Uguali?, 25. torna al testo
26 Ibid., 36. torna al testo
27 Riccardi, Intransigenza e Modernità, 98. torna al testo
28 Zagheni, L'Età Contemporanea,  439. torna al testo
29 Kung, Contro Il Tradimento, 332. torna al testo
30 Zizola, I Papi del XX Secolo, 88. torna al testo
31 Denzler, Contro Il Tradimento, 103. torna al testo
32 Hertel, I Segreti, 93. torna al testo
33 Duroselle, Mayeur, e Zizola, Storia del Cattolicesimo, 90. torna al testo
34 Kung, Contro Il Tradimento, 333. torna al testo


DOMANDE PER ULTERIORI RIFLESSIONI

1. Quali riforme ci sono state verso la meta degli anni 80 ?

2. Quali eventi hanno dimostrato che non va tutto bene nella CCR ?

3. Come il teologo Joseph Ratzinger ha visto il Vaticano II?

4. Cosa hanno ripensato i cattolici italiani negli anni 80 ?

5. Quali cose hanno messo in evidenza una tendenza di Giovanni Paolo II verso l'integralismo ?

6. Quali sono state le predizioni di Hans Kung ?

7. Sei d'accordo con l'interpretazione degli eventi data dall'autore ?  Puoi offrire altri spunti basati sugli eventi o sulle esperienze personali ?