I VANGELI DELL'INFANZIA
 
ESAME DEL TESTO MATTEO 1-2

A. La forma letteraria

Esaminando superficialmente i primi due capitoli di Matteo si potrebbe ricevere a prima vista l’errata impressione di trovarsi di fronte ad una antologia di brani accostati l’uno all’altro: Nel primo capitolo dal v.1 a 17 abbiamo la genealogia, dal v. 18 al 25 l’annunzio a Giuseppe e la nascita di Gesù; nel secondo capitolo da 1 a 12 i magi dell’oriente, dal 13 al 15 la fuga in Egitto, dal 16 al 18 la strage degli innocenti, dal 19 al 23 il ritorno in Palestina.

Se noi esaminiamo invece più attentamente questi due capitoli, possiamo accorgerci che essi si presentano da un punto di vista formale con un certo ordine interno. Matteo infatti, come abbiamo già accennato precedentemente, in questi due capitoli ha voluto presentarci una specie di dittico o meglio due atti, all’interno dei quali ci sono alcune scene:

a) Nel primo atto che possiamo anche chiamare: incarnazione e identità del Figlio di Dio troviamo:

– la genealogia (1, 1-17) che rappresenta, come vedremo meglio in seguito, la carta di identità umana di Gesù. Gesù è inserito a pieno titolo nella storia umana.

– L’annuncio a Giuseppe e la nascita (1, 18-25) rappresenta invece la carta di identità divina di Gesù concepito per opera dello Spirito Santo.

b)  Nel secondo atto abbiamo invece l’infanzia e la vita privata di Gesù in quattro quadri:

– I magi dall’oriente (2, 1-12)

– La fuga in Egitto (2, 13-15)

– La strage degli innocenti (2, 16-18)

– il ritorno dall’Egitto (2, 19, 23)

B. Il contenuto

Dopo questo primo sguardo generale al testo nel quale abbiamo constatato che Matteo in questi due capitoli ha elaborato un dittico, due atti con due scene da una parte e quattro scene dall’altra, vediamo ora di esaminare più da vicino queste singole scene per cogliere il significato profondo che l’autore ha voluto dare alla sua opera.