Norme di buon uso

della posta elettronica

 

 

Ho già affrontato, in queste pagine, l'argomento che tratta dell'uso corretto di internet e delle risorse in esso disponibili. Per evitare spiacevoli inconvenienti ai propri abbonati, infatti, tutti i provider propongono alcune regole, come queste di seguito indicate che sono un estratto di quelle proposte da "Virgilio.it" e che comunemente vengono definite Netiquette. Le propongo perché credo che, in genere, manchi la dovuta attenzione sull'uso delle risorse che internet offre. Queste, in particolare, regolano l'uso della posta elettronica. Hanno lo scopo di ottimizzare l'utilizzo delle risorse della rete, il cui uso influisce sulla velocità dei collegamenti e quindi sui tempi di connessione, suggerendo gli utilizzi più razionali, al fine di migliorare la comprensione reciproca e indicare il modo migliore per evitare i fraintendimenti legati alle comunicazioni solo scritte e poco mediate, come sono di solito i messaggi inoltrati in posta elettronica. Alcune regole, sembrerebbero scontate eppure vengono ricordate dai provider, a chi si accinge ad attivare una casella di posta elettronica. Come quella che avverte di "non dare mai la password a un'altra persona sconosciuta e tantomeno a chi lo chiede via E.mail. Se fosse necessario accedere all'account per manutenzione, gli amministratori del sistema di posta non avrebbero bisogno di conoscere da noi la password" Incredibile! Evidentemente c'é chi è così ingenuo da incorrere in questo errore! Altro importante avvertimento e regola è quello che indica "la posta elettronica come un mezzo potente e versatile per spedire messaggi: tuttavia, la comunicazione è completamente sicura da rischio intercettazione e lettura solo se criptata". Alcune regole che io ritengo fondamentali e per le quali mi sono battuto, fino allo sfinimento, con i miei corrispondenti di posta elettronica recitano: "ricevere un messaggio comporta un costo per il destinatario, quantificabile in tempo, scatti telefonici, ed energia elettrica. In più un indirizzo di posta elettronica è un recapito che viene percepito come molto personale ed intimo. Un messaggio non richiesto, come è ad esempio una comunicazione pubblicitaria, può risultare quindi molto irritante. Chi viene disturbato e danneggiato economicamente dal mittente del messaggio può, a buon diritto, richiedere al provider del disturbatore di interrompere la connettività dello stesso. Nelle condizioni di utilizzo del servizio che si utilizza, una clausola in proposito è sicuramente presente". Sacrosanto e vero, com'è vero che non bisogna dare seguito a certi messaggi che nelle Netiquette vengono definiti "catene di Sant'Antonio: "non mandare mai "Catene di Sant'Antonio" e non fare "reply to all" quando ne ricevi: per quanto scritte con intento gentile, le "Catene di Sant'Antonio" intasano la rete e intralciano il lavoro di molte persone. Non mandare via mail messaggi di multilevel marketing o "arricchimento facile". Il principio è quello della Catena di Sant'Antonio ma lo scopo di lucro è ancora più malvisto: la reazione arrabbiata dei disturbati è praticamente garantita". Appunto! La mia reazione a certi messaggi è veramente violenta! Viene affrontato anche il problema dello spamming, così definito: "se il messaggio spedito viene mandato a molte decine di persone in modo indiscriminato, sulla base di elenchi di indirizzi illegalmente compilati presi direttamente da siti personali o dai gruppi di discussione, si definisce spam". Altro argomento affrontato nella Netiquette è quello della grandezza e del tipo di file trasmessi tramite posta elettronica: "se per necessità occorre mandare allegati in formati particolari, avvertire il destinatario di dotarsi del programma giusto per leggerli. In ogni caso evitare di spedire file superiori ad 1 MB in un'unica soluzione: anche se il nostro programma di posta lo consente, tenere presente che si potrebbero causare problemi al destinatario, intasandogli la casella di posta o comunque imponendogli molti minuti di attesa in caso di connessione lenta. Per diminuire la grandezza di un file, si può comprimere. Spedire file molto grandi non compressi aumenta le probabilità che lo stesso arrivi "corrotto" e perciò inutilizzabile o illeggibile. Se occorre mandare più file, allegarli a messaggi spediti in tempi leggermente diversi. Se il file, sia esso un'immagine, un testo o un software che interessa far avere al destinatario è presente in rete, non spedirne copia come allegato via E.mail: basta comunicare l'indicazione della URL dove si trova la risorsa e il destinatario potrà scaricarlo da sé". Alcune avvertenze, affrontano un altro annoso problema della rete: i virus informatici. A tal proposito, si può leggere che è consigliabile "non scaricare e aprire senza controllo preventivo file eseguibili, ovvero con estensione .exe, .vbs, .com, ecc. provenienti da sconosciuti: potrebbero contenere virus". Molte regole, infine, suggeriscono modi di comportamento che dovrebbero aumentare la comprensione fra i corrispondenti con posta elettronica ed evitare malintesi. Brevemente riporterò quella che suggerisce di "scrivere messaggi brevi e chiari perché leggere su un monitor è più faticoso che leggere un foglio di carta ed è dimostrato che l'attenzione si attenua più velocemente" oppure quella che invita a " rileggere il testo del messaggio prima di spedirlo: anche se la comunicazione è informale ciò non deve influire sulla sintassi e l'ortografia! Il messaggio sarà letto e considerato maggiormente se si fa un piccolo sforzo per renderlo comprensibile". Sono molti i suggerimenti elencati in una Netiquette e arrivano a considerare anche alcune forme di comportamento che rientrano nell'educazione del singolo come quelli che invitano a "considerare il contenuto dei messaggi che riceviamo come probabilmente confidenziale da chi te l'ha spedito e, quindi, reindirizzarlo altrove o renderlo pubblico è una pratica poco educata, se non viene richiesto il permesso dell'autore" oppure quelli che suggeriscono di "non utilizzare, il formato html nelle comunicazioni via e.mail perché non è diffuso e il nostro corrispondente potrebbe trovarsi in difficoltà nel leggere il messaggio: è preferibile trasmettere messaggi in "plain text" che, inoltre, diminuiscono lo spazio occupato dal messaggio durante la trasmissione". Infine, si invitano gli utenti di rete ad "includere la firma in fondo ai messaggi: alcuni programmi di posta escludono automaticamente l'indirizzo completo del mittente. La firma dovrebbe indicare il nome e i vari indirizzi di posta elettronica come indicazione per le comunicazioni successive. Non dovrebbe comunque superare le quattro righe di lunghezza" ed a " non utilizzare le ricevute di ritorno a meno che non si tratti di messaggi particolarmente importanti: molti non le gradiscono e sono interpretate come invasioni della privacy. Inoltre intasano la rete di messaggi di ritorno per la maggior parte inutili". (Agosto 2002)