La prova che il mondo è Falso
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Tratto da FOCUS N° 134 – dicembre 2003

Tutti i modi per accorgerci se viviamo in una simulazione

 

La prova che li mondo è FALSO

 

In ogni programma, anche il più perfetto, ci sono piccole anomalie che potrebbero essere rilevate dagli abitanti di un mondo virtuale

 

Forse adesso cominciate a dubitare di avere in mano un giornale fatto di carta e inchiostro e vi rendete conto che non potete escludere di essere in un sogno o in un programma. Il dubbio. a questo punto. è: come fare ad accorgersene? L'unica soluzione sarebbe quella di cercare piccoli errori e anomalie nel sistem .

 

bulletOcchio al baco

 

Il caso più interessante, tra quelli esaminati nelle pagine precedenti, è quello in cui noi e la realtà esterna siamo H risultato di un programma al calcolatore di una società più evoluta. Recentemente. oltretutto il fisico matematico inglese John D. Barrow dell«Università di Cambridge (UK) ha proposto alcuni metodi pratici per determìnare se ci troviamo in un software. Ogni programma. anche il più perfetto, infatti, ha sempre alcune sbavature (dette bug "bachi"), e se riuscissimo a osservarle nell'universo, dedurremmo che in effetti viviamo in una simulazione. Ma di che sorta di errori si tratta? Ne possiamo classificare di 3 tipi.

 

  1. Approsimazioni

 

Immaginiamo. innanzitutto. che esista un mondo reale di riferimento, e che i suoi abitanti decidano di simulare la nascita della vita e dell'intelligenza. Per semplìficare i calcoli. però. i programmatori potrebbe decidere di effettuare opportune approssimazioni: «Quando la Walt Disney fa un film in cui compare la riflessione della luce sulla superficie di un lago» spiega Barrow «non usa le leggi dell'elettrodinamica quantistica (la teoria moderna della luce) e dell'ottica, ma regole molto più semplici e capaci di dare risultati realistici». Chi guarda il film di solito non si accorge di queste semplificazioni. ma agli abitanti di un mondo simulato apparirebbero come anomalie, perché non si potrebbero spiegare come il risultato di leggi fisiche fondamentali.

Nel nostro mondo, comunque, non sono state mai osservate stranezze di questo tipo.

 

  1. Conoscenza dei mondo

 

 Immaginiamo, però, di essere stati creati da una società di individui così evoluti da non avere Hmitazioni di capacità di calcolo, e perciò in grado dì eliminare le approssimazioni di tipo I. Nonostante ciò, spiega Barrow. la loro conoscenza della natura potrebbe essere incompleta. soprattutto se è vero che. come pensano molti filosofi. una conoscenza perfetta sarebbe impossibile

«Ci sarebbero quindi lacune     ne. errori, nella loro conoscenza delle leggi fisiche» nota Barrow.

«Questi errori sarebbero molto piccoli. ma si accumulerebbero. Alla fine creerebbero un effetto-valanga e la simulazione cesserebbe di funzionare. L'unica soluzione sarebbe di intervenire per riparare il l'errore». Come? Per esempio aggiornando le leggi fisiche. Anche il Dio dell'Antico Testamento in  terveniva spesso per modificare il corso della storia, come un programmatore impegnato a correggere e riparare il suo software.

 

bulletCostanti incostanti

 

Le misure astronomiche possono rilevare situazioni di questo tipo. Perché? Perché la luce delle galassie più lontane impiega una decina di miliardi di anni per raggiungerci e, quindi, quella che osserviamo oggi fu generata decine di miliardi di anni fa. Lo stesso Barrow fa parte di un team di scienziati guidato da John Webb della University of New South Wales a Sydney (Australia), che ha recentemente studiato la luce di galassie lontane da noi tra 6 e 11 miliardi di anni luce. Dall'analisi di questa luce, gli scienziati hanno dedotto che i livelli energetici degli atomi erano, una decina di miliardi di anni fa, diversi da ora. E ciò sarebbe dovuto al fatto che una costante fondamentale della natura, la costante di struttura fine, era a quei tempi più piccola di adesso di circa 7 parti su un milione. Un errore? Forse. Questi dati devono essere confermati, e potrebbero comunque essere la conseguenza di lego fisiche ancora sconosciute, ma Barrow non esclude che si tratti proprio di errori, poi corretti, nell'ipotetico programma che simula il nostro mondo.

 

  1. Inconsistenze interne

 

Esistono però altri errori possibili, gli errori di tipo 3, che sorgerebbero comunque, anche in un mondo simulato sulla base di leggi fisiche totalmente arbitrarie. Questi errori sono dovuti al deterioramento del supporto che esegue il calcolo (i transistor di un computer normale, per esempio, si logorano con l'uso), e soprattutto, alle incoerenze interne. «Penso che un programma molto complesso non possa essere perfettamente coerente» dice Floreano. «Ci sono ogni tanto difetti, bachi che vengono fuori. Si possono distinguere due tipi di bachi: quelli fatali, con i quali il programma va in stand by e lo schermo diventa nero, e quelli non fatali, in cui il programma non funziona bene».

 

bulletBachi fatali e non

 

«Nel caso dei bachi non fatali» continua Floreano «il programma ha semplicemente alcune incongruenze, ma continua a funzionare e non penso che ce ne accorgeremmo». Un esempio di incongruenza di questo tipo che potrebbe trovarsi nella realtà attorno a noi? «Il fatto che le particelle elementari abbiano natura sia di onde sia di particelle fisiche» scherza Floreano. «Magari questo è un baco del programma in cui víviamo! Nel caso dei bachi fatali, invece, il programma, o una sua parte, va in stand by» continua Floreano. «A questo punto avverrebbe qualcosa di imprevisto, inspiegabile sulla base delle nostre conoscenze, e potremmo forse renderci conto di vivere in un programma». Nell'ipotesi peggiore, il prograinma si bloccherebbe per intero e la nostra esistenza cesserebbe immediatamente. Per riparare i bachi, però, un programma molto evoluto avrebbe presumíbilmente al suo interno agenti capaci di individua problema e risolverlo «Nei nostri computer non abbiamo agenti di questo tipo» spiega reano «ma è una co cui si parla molto. Si chiamano healing system (sistema di guarigione o self-repairing system (sistema autoriparante) e sono uno degli obbiettivi che si pensa di giungere in futuro». Nel film Matrix, la raffigurazione del sistema riparante è l'agente Smith, il cui compito è, in particolare. quello di eliminare l'anomalia rappresentata dal protagonista Neo. Cioè di ucciderlo. Gli agenti di cui parla Floreano, però, sarebbero invisibili e, si spera, meno pericolosi.

Dizionario Esoterico
a cura di Riccardo Chissotti

Tratto da http://www.esonet.org

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