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Perchè MARTE? E' una scelta, nel contempo, al di la del facile acronimo, non appagante, un pò scostante, che irride l'aspetto pacifico delle cose: "Che bisogno abbiamo di dividere il mondo in bene e male?-le aveva detto Ananta."La mente crea gli opposti senza accorgersi che la crudeltà è solo un altro volto dell'amore, che l'ira è un'altra forma della compassione. La divisione è opera della mente che separa e giudica, approvando questo, condannando quello. Il cuore non fissa nel marmo le differenze, cerca la fluidità, lo scambio infinito..." (da S.Zecchi "Sensualità",MI-1995, pag.147)
Le parole di Stefano Zecchi indicano il senso velato di quelle esperienze in cui il cuore incide un marmo, come quelle rocce di Altamira, di Lascaux e delle altre grotte preistoriche, in cui figure umane e animali convivono insieme . Chi mai ha pensato di raffigurare quelle scene di caccia, se tali siano e ancorchè dipinti sacri, e coniugare morte e sensualità, e perchè? Tentare di rispondere a questa domanda è il mio primo, affascinante, rompicapo.
Perchè Martello?
"Quando Platone chiama idea ciò che costituisce il carattere proprio dell'ente, la visione dell'ente e ciò che da noi è visto, e quando prima ancora Eraclito chiama logos ciò che costituisce il carattere proprio dell'ente, il detto dell'ente a cui, udendolo, corrispondiamo - allora, in entrambi i casi, ci viene indicato che il pensiero è un udire e un vedere" da M.Heidegger, "Il principio di ragione"("Der Satz vom Grund"), MI-1996, pag.87. In quale categoria, della griglia di W.R.Bion, potremmo inserire, in primo luogo, i dipinti preistorici che sono qui sopra citati: A!, A2 .... o C1....? O forse non sono poi così lontani da noi, in quanto espressione della curiosità dell'uomo rivolta verso se stesso: "L'autocoscienza o la curiosità della personalità circa la propria personalità è un tratto essenziale della storia; la ricerca psicoanalitica ha quindi origini di rispettabile antichità. La curiosità ha lo stesso status nei miti del giardino dell'Eden e della torre di Babele: è un peccato:" da:W.R.Bion "Gli elementi della psicoanalisi" ("Elements of Psychoanalysis")Roma-1981,pag.62.
"Ci sono casi in cui siamo come i cavalli, noi psicologi, e ci imbizzarriamo.Vediamo oscillare davanti a noi la nostra ombra, in su e giù.Lo psicologo deve stornare lo sguardo da sè per vedere"F.W.Nietzche, ibidem,pag.53. continua................ |