La
leptospirosi è una “zoonosi”,vale a dire una malattia trasmettibile
all’uomo,presente in tutto il mondo che colpisce gli animali
selvatici,quelli domestici e quindi l’uomo.
Gli
animali più colpiti i bovini,i maiali,i cani,e meno frequentemente i
cavalli nei quali l’incidenza sierologica è alta ma le forme
cliniche più descritte sono rare.
Le
leptospire sono batteri aerobi appartenenti all’ordine delle
Spirochaetales di cui se ne conoscono almeno 12 sierogruppi
di importanza epidemiologica.
I
materiali virulenti sono rappresentati principalmente da urine e
acqua contaminata dove le leptospire sopravvivono per anni.
L’infezione si acquisisce di norma attraverso il contatto della cute
o delle mucose con urine infette.
Nel
cavallo la forma classica della leptospirosi può essere suddivisa in
4 fasi.
Alla
1° fase di penetrazione del patogeno attraverso le mucose sane come
quella digestiva, genitale,congiuntivale,e
nasofaringea, segue una 2° fase di moltiplicazione e invasione
caratterizzata da una battericmia transitoria con ipertermia
(39.5-40.5°c) che dura dai 2 ai 10 giorni e da una disseminazione
soprattutto a livello epatico, polmonare e celebrale.
Segue una 3° fase di localizzazione che generalmente corrisponde
alle manifestazioni cliniche più caratteristiche in cui le
leptospire colonizzano alcuni tessuti,sfuggendo agli anticorpi
circolanti, quali occhi, tubuli renali, lume uterino e S.n.c.
Può
conferire depressione, apatia, anoressia, ittero, neutofilia,
aborto, congiuntivite e mucite
Infine abbiamo la 4° fase di eliminazione in cui si ha la
contaminazione esterna.
TERAPIA:si basa sull’utilizzo di antibiotici di elezione.
Penicilline G e A, Cefalosporine, Streptomicina.
Fluorochiolone
Dr.
Daniela Livio
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