Estratti
da: Giovanni Silvera, “Megalopoli d’Europa”, Storia Urbana n. 93, 2000
La megalopoli
padana
La pianura padana
è un sistema territoriale caratterizzato da diverse aree urbane
e da distretti industriali, che alimentano flussi intensi di merci e di
persone. Malgrado la sua popolazione superi di poco i 20 milioni di residenti,
risponde per molti versi ai criteri enunciati da Gottmann per individuare
una megalopoli, dato che è un’area ricca di molteplici attività
produttive, organizzata su un sistema di aree metropolitane, collegate
fra loro da una rete fitta di vie di comunicazione. La popolazione che
vi risiede è occupata prevalentemente nelle attività industriali
e terziarie ed è concentrata soprattutto nelle città; la
regione è inoltre caratterizzata da ampie zone rurali destinate
a moderne attività agricole o dotate di infrastrutture per il tempo
libero. È, insomma, un sistema complesso, sia dal punto di vista
insediativo che da quello delle attività produttive.
Il sistema insediativo
La megalopoli padana
conta circa 21 milioni di abitanti, distribuiti sul territorio di 7 regioni,
Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Liguria, Marche (area
di Pesaro), di una provincia (Trento) e della parte meridionale del cantone
Ticino (Svizzera). La città principale è Milano, primo centro
economico e finanziario d’Italia e uno dei più importanti in Europa.
Il sistema delle
metropoli padane si sviluppa lungo due assi pedemontani principali, quello
da Torino a Venezia e quello da Milano a Rimini, ai quali si aggiunge l’area
metropolitana di Genova. La popolazione che vive nelle metropoli e nelle
aree metropolitane ammonta a quasi 13 milioni di residenti, mentre gli
8 milioni rimanenti si distribuiscono nella rete delle città medie
e piccole e in un territorio rurale caratterizzato da una molteplicità
di centri e di borghi anche molto piccoli, mai isolati dalla rete delle
vie di comunicazione. All’interno della megalopoli nessuna località
si trova a più di 30 km da un’autostrada. Malgrado la capillarità
del reticolo stradale, il sistema della viabilità padana risulta
però intasato dal traffico, che interessa soprattutto i due grandi
assi metropolitani e che testimonia l’elevata densità della popolazione
e delle attività produttive.
Il sistema produttivo,
le industrie
La megalopoli padana
concentra più della metà della produzione industriale italiana
e si caratterizza per la presenza delle più grandi società
industriali e di numerosissimi distretti specializzati, dove operano soprattutto
piccole e medie imprese. Non c’è un settore che prevale sugli altri,
perché tutti sono rappresentati, da quelli tradizionali (metalmeccanico,
tessile, chimico, editoriale, arredamento, ecc.) a quelli più innovativi,
come l’elettronica e la moda. L’area a più elevata concentrazione
industriale è lo spazio metropolitano Milano-Alta Lombardia (grossomodo
il triangolo Milano-Varese-Brescia), nel cui territorio le aziende e i
capannoni industriali raggiungono densità tra le più elevate
a livello mondiale. Anche lungo tutta l’estensione delle due principali
direttrici metropolitane la presenza di piccole o di grandi aree industriali
è comunque costante. Lungo la Torino-Venezia, oltre al polo piemontese
sede dei grandi impianti della Fiat e del suo indotto, si trovano i distretti
industriali di Ivrea e di Biella, quelli del Nord-Est (Verona, Vicenza,
Padova, Treviso) e quelli situati all’interno delle valli prealpine. Lungo
l’asse emiliano la massima concentrazione industriale è nel tratto
tra Parma e Bologna, caratterizzato dalla presenza di numerosi distretti
specializzati (alimentari, abbigliamento, piastrelle, imballaggi).
Il terziario
Le grandi città
della megalopoli sono soprattutto centri di servizi destinati alle persone
e alle imprese. Credito e finanza, società commerciali, servizi
pubblici (istruzione, sanità, ecc.) sono i settori per i quali Milano
si distingue come il più importante polo di attrazione e di comando
all’interno della megalopoli. Milano è anche la più importante
concentrazione di enti no-profit e di istituzioni culturali, rappresentate
soprattutto dalle università statali (Università degli Studi
e Politecnico) e private (Bocconi, Cattolica, Iulm, Vita-Salute S. Raffaele).
La megalopoli conta altre 22 sedi universitarie, tra cui i grandi poli
accademici di Torino, Pavia, Padova, Bologna, Genova, Venezia e le università
private di Castellanza (Varese) e di Lugano (Canton Ticino).
Anche il sistema
dei trasporti ha un ruolo cruciale nel funzionamento della megalopoli.
Milano e Bologna sono le più importanti stazioni ferroviarie e i
nodi più trafficati delle comunicazioni su ferro per l’estero (Milano
per i transiti del Gottardo e del Sempione, Bologna per il transito Roma-Brennero).
Progetti di ancora non sicura attuazione per l’alta velocità riguardano
il nodo di Torino (Frejus) e l’intero asse Torino-Venezia. Il sistema portuale
s’incentra su un nodo intermodale principale, Genova-Savona, e sui porti
adriatici di Ravenna e Venezia. Il sistema aeroportuale è organizzato
sullo scalo intercontinentale (hub) della Malpensa, sugli altri due scali
milanesi di Linate e di Bergamo-Orio e sugli aeroporti regionali di Torino
(Caselle), Genova (Cristoforo Colombo), Bologna (Guglielmo Marconi), Venezia
(Marco Polo), Verona (Villafranca) e su quello svizzero di Lugano, che
ha un bacino d’utenza esteso anche alle province di Milano, Como e Varese
e che in parte si sovrappone a quello di Malpensa.
Nella megalopoli
anche le attività legate al turismo hanno un peso rilevante: a Venezia
prima di tutto e poi a Milano, a Verona e in tutte le medie e piccole città
d’arte. Il turismo è il settore produttivo principale in alcune
aree, come le riviere liguri o i lidi adriatici della Romagna, che è
la più grande area turistica d’Europa. Val d’Aosta, Valtellina,
Alto Adige, Riviera dei Fiori e Versilia sono altre grandi regioni di vacanza,
esterne alla megalopoli, ma interessate da flussi turistici provenienti
in gran parte dalle città padane.
Gli spazi rurali
e agricoli
La megalopoli non
è solo uno spazio costruito e occupato da metropoli, ma contiene
anche aree verdi, destinate a parco (per esempio quelli lungo il corso
del Ticino e nel delta del Po) e al turismo o più semplicemente
caratterizzate da ampie superfici boschive. A questi spazi verdi si aggiungono
quelli destinati all’agricoltura, che interessano soprattutto la parte
centrale della regione. L’agricoltura padana occupa pochi addetti e produce
molto, è fortemente meccanizzata e i suoi prodotti sono destinati
a tutto il mercato nazionale o ad essere trasformati dalle industrie alimentari
della regione. È dunque un settore moderno, gestito in prevalenza
da grandi aziende specializzate, come sono quelle che operano nella risicoltura
(Vercellese e Lomellina), nel mais e nel frumento (Bassa lombarda, Emilia,
Romagna, Veneto), nella frutticoltura (Emilia, veronese, Val d’Adige) e
nell’allevamento (Emilia, Bassa lombarda).
Popolazione e
superficie della Padania
I dati complessivi
della super-regione padana, sono i seguenti: superficie, 82.293 kmq; abitanti,
21.038.236; densità, 256 ab/kmq. All’interno della megalopoli si
possono individuare 8 aree metropolitane e 5 coppie urbane. Milano, centro
principale dell’area metropolitana più vasta e popolosa, è
insieme a Napoli l’unica metropoli italiana considerata dai ricercatori
dell’ Urban Audit con un w tu pari a 3.540.060 abitanti, più
o meno la popolazione della sua provincia.
Aree e popolazioni
della Megalopoli Padana (1999)
regioni * |
kmq |
abitanti |
ab/kmq |
città principali |
Piemonte |
18.568 |
3.440.323 |
185 |
Torino |
Lombardia |
20.511 |
8.361.194 |
408 |
Milano |
Trentino |
3.104 |
235.589 |
76 |
Trento |
Veneto |
13.569 |
3.960.248 |
292 |
Venezia |
Friuli |
1.137 |
139.417 |
123 |
Pordenone |
Liguria |
2.736 |
1.013.729 |
371 |
Genova |
Emilia R. |
20.103 |
3.615.264 |
180 |
Bologna |
Marche |
1.440 |
150.000 |
104 |
Pesaro |
C. Ticino |
1.125 |
122.472 |
109 |
Lugano |
|
|
|
|
|
TOTALE |
82.293 |
21.038.236 |
256 |
|
* superfici
e abitanti relativi alle sole aree regionali comprese nella Megalopoli
La popolazione
delle aree metropolitane e delle coppie urbane della padania
aree metropolitane |
abitanti |
coppie urbane |
abitanti |
Milano |
4.229.000 |
Como-Lecco |
557.000 |
Torino |
1.861.000 |
Vicenza-Bassano |
736.000 |
Verona-Brescia |
1.505.000 |
Parma-Reggio E. |
547.000 |
Venezia-Padova |
1.389.000 |
Rimini-Lidi Romagnoli |
546.000 |
Bologna-Modena |
1.186.000 |
|
|
Genova-Savona |
1.092.000 |
|
|
Bergamo |
550.000 |
|
|
Varese |
444.000 |
|
|
|
|
|
|
TOTALE |
12.256.000 |
TOTALE |
2.776.000 |