La questione degli spazi aperti: ambiente, paesaggio, pianificazione (a cura di Fabrizio Bottini)
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Estratti da: Provincia di Milano, Progetto di Piano Territoriale di Coordinamento, F. Angeli, Milano 1999 (Vol. I, Relazione e indirizzi normativi; parte II, Indirizzi e norme per l’attuazione del Piano, cap. Sistema Ambientale, pp. 100-104)

2.1.5. Tutela estensiva e valorizzazione dell'agricoltura come presidio del territorio non urbanizzato e miglioramento della compatibilità della conduzione agricola/zootecnica
Il grande sviluppo delle aree urbanizzate e destinate ad infrastrutture ha comportato una forte riduzione di quelle agricole, determinando la rottura della loro continuità e riducendole spesso a spazi residuali in un contesto prevalentemente edificato. Le aree agricole sono inoltre interessate direttamente dai flussi inquinanti, anche concentrati, generati dalle aree insediate. Il Piano riconosce l’attività agricola quale attore fondamentale del sistema produttivo provinciale e riconosce a tale attività una funzione primaria di tutela attiva dei valori ambientali e paesaggistici del territorio. La finalità del Piano è quindi la valorizzazione e lo sviluppo di tale attività ed il miglioramento della compatibilità ambientale e paesaggistica della conduzione agricolo-zootecnica.
Per le attività agricole il Piano persegue pertanto i seguenti obiettivi:

  • · protezione e valorizzazione dell’agricoltura in quanto presidio del territorio non urbanizzato che costituisce fondamentale risorsa paesistica nell’ambito provinciale e riconoscimento del ruolo centrale dell’agricoltura, attraverso la conservazione delle superfici agricole e forestali, e della funzione di tutela di interessi collettivi nelle aree produttive marginali;
  • · conservazione della biodiversità delle specie agricole e zootecniche, con particolare attenzione alla tutela delle aree di elevato valore naturalistico o paesaggistico, ed incremento dei livelli di naturalità delle aree agricole con miglioramento della funzione di connettività delle aree naturali;
  • · ottimizzazione, razionalizzazione e sviluppo dell’impiego di tecniche colturali ambientalmente compatibili per la riduzione del carico inquinante prodotto dall’agricoltura e miglioramento della compatibilità ambientale della conduzione agricolo/zootecnica;
  • · tutela dell’agricoltura dai fattori di inquinamento antropico concentrato (strade, industrie, scarichi .idrici, ecc. );
  • · recupero e ricostruzione dell’interfaccia tra agricoltura, ambiente urbano e paesaggio, conservazione degli elementi di interesse storico, ricostruzione o costruzione del paesaggio agrario;
  • · promozione di attività finalizzate alla conservazione ed al recupero di varietà vegetali ed animali antiche specifiche della pianura padana a rischio di estinzione.
Al fine del raggiungimento degli obiettivi indicati i Soggetti competenti nelle specifiche sedi di azione (pianificazione urbanistico/territoriale e di settore, programmazione, progettazione e gestione dei singoli interventi), dovranno rispettare i seguenti criteri:
  • · la pianificazione comunale, in sede di formazione degli strumenti urbanistici generali odi varianti specifiche, dovrà evitare, nella misura massima possibile, l’ulteriore consumo del suolo agricolo per lo sviluppo urbano. La salvaguardia delle aree non costruite dovrà essere particolarmente attenta nelle seguenti unità territoriali: “Sistema ambientale Reti ecologiche”: Gangli principali e secondari della rete ecologica; Fasce territoriali nelle quali promuovere o consolidare corridoi ecologici primari e secondari; Zone periurbane su cui attivare politiche polivalenti di riassetto fruitivo ed ecologico; Zone extra urbane con presupposti per l’attivazione di progetti di consolidamento ecologico;
  • · dovranno essere dettati i criteri per la conservazione ed il potenziamento degli elementi di vegetazione naturale a complemento delle aree coltivate (siepi, filari, fasce ed elementi isolati arboreo-arbustivi non compresi nella categoria di bosco ), e per la valorizzazione di elementi morfologici (scarpate, dossi, bassure) in grado di costituire habitat per specie di interesse ai fini della biodiversità;
  • · per la localizzazione di impianti tecnologici, dovranno essere preferite zone già urbanizzate (aree per insediamenti produttivi, aree produttive dismesse) e già servite dalle necessarie infrastrutture (viabilità e reti tecnologiche) rispetto alle aree agricole;
  • · i soggetti competenti in materia di risanamento idroqualitativo, di bonifica ed irrigazione dovranno, in accordo con le associazioni delle categorie agricole, ed i proprietari e conduttori dei fondi agricoli, favorire il risparmio e la razionalizzazione dell’acqua anche attraverso il riuso irriguo delle acque di scarico. A tale fine nelle aree agricole dovranno essere favoriti gli interventi di compatibilizzazione delle acque di scarico con l’uso irriguo attraverso la realizzazione di sistemi naturali di depurazione (ecosistemi-filtro ed utilizzo delle fasce riparie) realizzati anche con adeguamenti ed adattamenti delle reti idriche;
  • · per il miglioramento della compatibilità ambientale della conduzione agricolo zootecnica dovrà essere favorita, da parte dei soggetti competenti, la diffusione di tecniche produttive di minore impatto;
  • · per la realizzazione degli interventi sopra indicati, utili ai fini della costruzione della rete ecologica provinciale, in virtù della loro polivalenza, si dovrà utilizzare, in prima istanza, il patrimonio di esperienze e competenze possedute dal mondo agricolo, attraverso azioni di sensibilizzazione ed incentivi nei confronti degli operatori agricoli attuali e di nuovi operatori che potranno formarsi nei tempi di attuazione del Piano.


2.1.5.1. Recupero e ricostruzione dei rapporti tra agricoltura, ambiente naturale e paesaggio
La ricostruzione di un corretto rapporto fra attività agricole e necessità di tutela dell’ambiente e del paesaggio, costituisce uno degli obiettivi primari perseguiti dal PTCP; A tal fine il Piano definisce i criteri per la tutela e la valorizzazione del paesaggio rurale attraverso il potenziamento e la ricostruzione delle componenti naturalistiche degli ambiti agricoli, sia a fini ecologici che paesaggistici, e promuove interventi finalizzati alla diffusione di tecniche colturali a basso impatto ambientale.
Le azioni volte al recupero e alla ricostruzione dell’interfaccia tra agricoltura, ambiente naturale e paesaggio devono rispondere ai seguenti criteri:

  • · miglioramento dei livelli di compatibilità ambientale nell’esercizio dell’agricoltura;
  • · ricostituzione e riqualificazione dell’ equipaggiamento naturale e paesistico della campagna;
  • · ricostituzione e riqualificazione degli ambiti rurali, favorendone l’accorpamento ed il consolidamento, nonché il raccordo tra attività agricole produttive e attività di tutela vegetazionale faunistica e ambientale paesaggistica.
La Provincia, nell’esercizio delle specifiche competenze di settore, provvederà all’applicazione dei criteri precedentemente indicati, armonizzandoli con le altre esigenze del governo del settore, e d’intesa con le Associazioni agricole, gli altri Enti competenti e le Associazioni di categoria, attiverà politiche d’intervento finalizzate a:
  • · tutelare gli elementi vegetazionali ed arborei di alto interesse naturalistico e paesistico esistenti e programmare il potenziamento e l’ arricchimento complessivo del patrimonio naturalistico, in relazione ai diversi ambienti e territori e alle diverse potenzialità esistenti;
  • · favorire ed indirizzare interventi di ricostruzione della rete delle componenti naturalistiche (siepi, filari, alberi sparsi, ecc.) che costituiscono habitat significativi ai fini della biodiversità e rappresentano elementi di valorizzazione paesaggistica attraverso la piantumazione di siepi e macchie boscate;
  • · promuovere tecniche colturali finalizzate alla mitigazione degli impatti sull’ ambiente naturale attraverso l’impiego ridotto di concimi chimici e fitofarmaci, e la rilocalizzazione degli insediamenti produttivi inquinanti;
  • · individuare gli ambiti a maggior rischio ambientale connesso all’utilizzo agricolo ed indirizzare verso tali ambiti l’utilizzo dei contributi previsti dai regolamenti comunitari finalizzati ad incentivare l’abbandono dei terreni agricoli ed il set-aside, prevedendo contemporaneamente forme di riutilizzo compatibili;
  • · ricostituire ambiti di connessione di elevato significato ambientale, ovvero di riqualificazione ecologica degli ambienti rurali;
  • · favorire il recupero e la riqualificazione naturalistica e paesaggistica della rete delle rogge, dei canali, dei corsi d’acqua, delle risorgive e dei fontanili mediante la ricostruzione ed il potenziamento delle siepi e dei filari da organizzare con l’impianto di più specie arboree ed arbustive autoctone.
In fase di redazione o di revisione degli strumenti urbanistici generali, i comuni osservano le seguenti disposizioni, finalizzate a creare le condizioni per una tutela reciproca dei diversi usi del suolo:
  • · individuare le “fasce di protezione” delle aree di maggiore valenza naturalistica e le possibili connessioni con le aree a preminente vocazione agricola e definire le attività agricole e le tecniche colturali ammesse al fine di garantire l’ estensione e la tutela delle valenze naturalistiche;
  • · individuare gli ambiti agricoli di particolare interesse paesistico ambientale e di elevato significato storico;
  • · favorire la riconnessione degli habitat vegetali e animali e degli ecosistemi, non creando presupposti pianificatori che comportino ulteriore frammentazione ed individuando invece opportuni ambiti di riconnessione.


2.1.5.2. Riqualificazione dell’interfaccia tra agricoltura e ambiente urbano abitato
Considerata la rilevante estensione delle aree urbane e l’elevata parcellizzazione del territorio agricolo in prossimità degli insediamenti urbani, il Piano promuove, nelle aree extraurbane a margine degli edificati, operazioni finalizzate alla ricostruzione di un rapporto più equilibrato tra gli insediamenti urbani e le attività agricole, con l’obiettivo di ridurre le reciproche pressioni ed impatti e di riqualificare il paesaggio periurbano migliorandone le qualità fruitive.
In questi ambiti di transizione, il Piano promuove interventi, diversificati in relazione alla specificità dei singoli contesti e alle valenze ambientali e paesistiche, finalizzate al mantenimento della attività agricola con funzione di salvaguardia degli spazi aperti periurbani, alla ricomposizione e alla ricucitura del tessuto insediativo, nonché alla realizzazione di zone attrezzate per il tempo libero, con i seguenti obiettivi:

  • · riduzione delle pressioni relative esercitate reciprocamente tra sistema insediativo ed attività agricole (in particolare degli impatti reciproci dovuti all’uso di sostanze inquinanti ed alle emissioni quali emissioni atmosferiche da complessi produttivi, impiego di sostanze di sintesi in agricoltura, emissioni associate al traffico);
  • · riqualificazione dei territori marginali attraverso ricomposizione fondiaria, ricostruzione del paesaggio e creazione di opportunità fruitive;
  • · incentivazione di attività agricole compatibili con gli usi ricreativi al fine di garantire il mantenimento delle attività agricole consentendo nel contempo la fruizione di tali per il tempo libero;
Al fine del raggiungimento di tali obiettivi la pianificazione di scala locale e gli interventi da attuare dovranno rispondere ai seguenti criteri:
  • · ridurre, per quanto possibile, l’occupazione a scopo edificatorio dei suoli fertili presenti in ambiti periurbani e periferici, conservando la permeabilità del terreno e la vegetazione spontanea esistente, e gli elementi di carattere paesaggistico che costituiscono tali territori;
  • · tutelare e valorizzare gli orti urbani esistenti e indirizzare la pianificazione locale al fine di favorire il riutilizzo di aree abbandonate o degradate, attrezzando tali ambiti anche con vegetazione ed elementi di interesse naturalistico;
  • · prescrivere la realizzazione di adeguate fasce arboree ed arbustive con funzione di schermo paesaggistico e di filtro ecologico tra aree agricole ed insediamenti industriali, impianti tecnologici ed infrastrutture; per gli insediamenti e le infrastrutture di nuova realizzazione tali impianti vegetali dovranno essere previsti e realizzati prima della apertura del cantiere o contestualmente alla realizzazione delle opere;
  • · prevedere ove possibile la sostituzione delle coltivazioni agricole industrializzate con forme di agricoltura che limitano o escludono l’uso di sostanze inquinanti e consentono la riqualificazione del paesaggio e l’utilizzo di tali territori anche ai fini ricreativi.
I comuni, in sede di formazione o di revisione degli strumenti urbanistici, dovranno adottare i criteri sopra esposti per la pianificazione di tali ambiti e dovranno inoltre orientare gli interventi di completamento e di espansione urbana contenendo lo sfrangiamento delle aree periferiche, limitando il più possibile le alterazioni dell’assetto morfologico; tutelando e valorizzando i segni che connotano paesaggisticamente il territorio agricolo. Particolare attenzione dovrà essere posta alle espansioni lungo le principali infrastrutture viabilistiche al fine di ridurre il fenomeno dell’edificazione puntiforme e nastriforme e mantenere adeguati spazi non edificati a protezione della saldatura tra gli insediamenti urbani.

2.1.6. Indirizzi di tutela dei sistemi territoriali con valenza paesistica
Il PTCP, in attuazione delle indicazioni del Piano Territoriale Paesistico approvato dalla Giunta Regionale, individua i sistemi territoriali con valenza paesistica, intesi come ambiti territoriali omogenei sotto l’aspetto paesaggistico-ambientale con riferimento alle principali conformazioni geomorfologiche, alla copertura vegetazionale, ai tipi di uso del suolo e alle forme dell’insediamento, da assumere come specifico riferimento nel processo di interpretazione del paesaggio, e di gestione della pianificazione territoriale ed urbanistica.
Il PTCP persegue l’obiettivo della salvaguardia attiva dei caratteri paesistici estesi, ai fini della valorizzazione degli elementi costituitivi del paesaggio e del mantenimento dei caratteri di tipicità dei singoli sistemi individuati.
Al fine dell’obiettivo indicato, dovranno essere rispettati i seguenti criteri:

  • · preservare e valorizzare la fisionomia e la peculiarità morfologica, naturalistica ed antropica dei singoli sistemi territoriali;
  • · conservare, all’interno di ciascun sistema, gli assetti territoriali che presentano caratteri paesaggistici particolari, derivanti dall’interazione tra gli elementi naturali e della trama agricola;
  • · ripristinare e rivitalizzare gli elementi che hanno perso nel tempo la loro riconoscibilità, considerati sia come emergenze singole sia nella complessità di rapporti con il contesto.
I comuni, in sede di formazione o revisione degli strumenti urbanistici, provvedono a:
  • · recepire l’individuazione dei sistemi territoriali ricadenti nel proprio territorio, eventualmente verificandone le delimitazioni in scala opportuna; approfondire la descrizione degli elementi costitutivi del paesaggio; individuare i principali elementi di criticità;
  • · dettare le disposizioni finalizzate non solo al mantenimento ed al ripristino delle diverse componenti costitutive del paesaggio, ma anche ad una loro piena valorizzazione attraverso politiche di intervento, avendo riguardo agli obiettivi indicati dal Piano;
  • · individuare le parti di territorio nelle quali i caratteri paesaggistici si presentano con le più spiccate caratteristiche di tipicità e qualità e predisporre adeguate norme o piani per la tutela di tali ambiti.


2.1.7.2. Mantenimento degli elementi artificiali storici caratterizzanti il paesaggio non urbano
L’analisi dell’organizzazione fondiaria letta attraverso le sue trasformazioni storiche costituisce elemento fondamentale per la corretta gestione delle modificazioni territoriali sia a scala locale che sovracomunale.
Il PTCP individua quali elementi artificiali storici caratterizzanti il paesaggio non urbano ed aventi quindi valore paesistico, sia considerati singolarmente sia come componenti di un sistema complessivo:

  • - i corsi d’acqua artificiali (navigli, canali e in generale il sistema irriguo agricolo);
  • - i tracciati stradali storici;
  • -il reticolo delle strade interpoderali di connessione tra edifici rurali storici;
  • -i segni dell’ organizzazione del paesaggio agrario (centuriazione, terrazzamenti, marcite, ecc.).
Ogni trasformazione del territorio (nuovo insediamento, strada, condotto, ecc.) di rilevante importanza che interessi tali elementi deve prevedere un apposito studio di inserimento ambientale che dimostri la tutela dei valori paesaggistici del contesto.

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