Homepage
Pagina
successiva
Pagina
precedente
Indice
|
Estratti da: Provincia di Milano, Progetto
di Piano Territoriale di Coordinamento, F. Angeli, Milano 1999
(Vol. I, Relazione e indirizzi normativi; parte II, Indirizzi
e norme per l’attuazione del Piano, cap. Sistema Ambientale,
pp. 100-104)
2.1.5. Tutela estensiva e valorizzazione
dell'agricoltura come presidio del territorio non urbanizzato e miglioramento
della compatibilità della conduzione agricola/zootecnica
Il grande sviluppo delle aree urbanizzate
e destinate ad infrastrutture ha comportato una forte riduzione di quelle
agricole, determinando la rottura della loro continuità e riducendole
spesso a spazi residuali in un contesto prevalentemente edificato. Le aree
agricole sono inoltre interessate direttamente dai flussi inquinanti, anche
concentrati, generati dalle aree insediate. Il Piano riconosce l’attività
agricola quale attore fondamentale del sistema produttivo provinciale e
riconosce a tale attività una funzione primaria di tutela attiva
dei valori ambientali e paesaggistici del territorio. La finalità
del Piano è quindi la valorizzazione e lo sviluppo di tale attività
ed il miglioramento della compatibilità ambientale e paesaggistica
della conduzione agricolo-zootecnica.
Per le attività agricole il Piano
persegue pertanto i seguenti obiettivi:
-
· protezione e valorizzazione dell’agricoltura
in quanto presidio del territorio non urbanizzato che costituisce fondamentale
risorsa paesistica nell’ambito provinciale e riconoscimento del ruolo centrale
dell’agricoltura, attraverso la conservazione delle superfici agricole
e forestali, e della funzione di tutela di interessi collettivi nelle aree
produttive marginali;
-
· conservazione della biodiversità
delle specie agricole e zootecniche, con particolare attenzione alla tutela
delle aree di elevato valore naturalistico o paesaggistico, ed incremento
dei livelli di naturalità delle aree agricole con miglioramento
della funzione di connettività delle aree naturali;
-
· ottimizzazione, razionalizzazione
e sviluppo dell’impiego di tecniche colturali ambientalmente compatibili
per la riduzione del carico inquinante prodotto dall’agricoltura e miglioramento
della compatibilità ambientale della conduzione agricolo/zootecnica;
-
· tutela dell’agricoltura dai fattori
di inquinamento antropico concentrato (strade, industrie, scarichi .idrici,
ecc. );
-
· recupero e ricostruzione dell’interfaccia
tra agricoltura, ambiente urbano e paesaggio, conservazione degli elementi
di interesse storico, ricostruzione o costruzione del paesaggio agrario;
-
· promozione di attività finalizzate
alla conservazione ed al recupero di varietà vegetali ed animali
antiche specifiche della pianura padana a rischio di estinzione.
Al fine del raggiungimento degli obiettivi
indicati i Soggetti competenti nelle specifiche sedi di azione (pianificazione
urbanistico/territoriale e di settore, programmazione, progettazione e
gestione dei singoli interventi), dovranno rispettare i seguenti criteri:
-
· la pianificazione comunale, in sede
di formazione degli strumenti urbanistici generali odi varianti specifiche,
dovrà evitare, nella misura massima possibile, l’ulteriore consumo
del suolo agricolo per lo sviluppo urbano. La salvaguardia delle aree non
costruite dovrà essere particolarmente attenta nelle seguenti unità
territoriali: “Sistema ambientale Reti ecologiche”: Gangli principali e
secondari della rete ecologica; Fasce territoriali nelle quali promuovere
o consolidare corridoi ecologici primari e secondari; Zone periurbane su
cui attivare politiche polivalenti di riassetto fruitivo ed ecologico;
Zone extra urbane con presupposti per l’attivazione di progetti di consolidamento
ecologico;
-
· dovranno essere dettati i criteri
per la conservazione ed il potenziamento degli elementi di vegetazione
naturale a complemento delle aree coltivate (siepi, filari, fasce ed elementi
isolati arboreo-arbustivi non compresi nella categoria di bosco ), e per
la valorizzazione di elementi morfologici (scarpate, dossi, bassure) in
grado di costituire habitat per specie di interesse ai fini della biodiversità;
-
· per la localizzazione di impianti
tecnologici, dovranno essere preferite zone già urbanizzate (aree
per insediamenti produttivi, aree produttive dismesse) e già servite
dalle necessarie infrastrutture (viabilità e reti tecnologiche)
rispetto alle aree agricole;
-
· i soggetti competenti in materia
di risanamento idroqualitativo, di bonifica ed irrigazione dovranno, in
accordo con le associazioni delle categorie agricole, ed i proprietari
e conduttori dei fondi agricoli, favorire il risparmio e la razionalizzazione
dell’acqua anche attraverso il riuso irriguo delle acque di scarico. A
tale fine nelle aree agricole dovranno essere favoriti gli interventi di
compatibilizzazione delle acque di scarico con l’uso irriguo attraverso
la realizzazione di sistemi naturali di depurazione (ecosistemi-filtro
ed utilizzo delle fasce riparie) realizzati anche con adeguamenti ed adattamenti
delle reti idriche;
-
· per il miglioramento della compatibilità
ambientale della conduzione agricolo zootecnica dovrà essere favorita,
da parte dei soggetti competenti, la diffusione di tecniche produttive
di minore impatto;
-
· per la realizzazione degli interventi
sopra indicati, utili ai fini della costruzione della rete ecologica provinciale,
in virtù della loro polivalenza, si dovrà utilizzare, in
prima istanza, il patrimonio di esperienze e competenze possedute dal mondo
agricolo, attraverso azioni di sensibilizzazione ed incentivi nei confronti
degli operatori agricoli attuali e di nuovi operatori che potranno formarsi
nei tempi di attuazione del Piano.
2.1.5.1. Recupero e ricostruzione
dei rapporti tra agricoltura, ambiente naturale e paesaggio
La ricostruzione di un corretto rapporto
fra attività agricole e necessità di tutela dell’ambiente
e del paesaggio, costituisce uno degli obiettivi primari perseguiti dal
PTCP; A tal fine il Piano definisce i criteri per la tutela e la valorizzazione
del paesaggio rurale attraverso il potenziamento e la ricostruzione delle
componenti naturalistiche degli ambiti agricoli, sia a fini ecologici che
paesaggistici, e promuove interventi finalizzati alla diffusione di tecniche
colturali a basso impatto ambientale.
Le azioni volte al recupero e alla ricostruzione
dell’interfaccia tra agricoltura, ambiente naturale e paesaggio devono
rispondere ai seguenti criteri:
-
· miglioramento dei livelli di compatibilità
ambientale nell’esercizio dell’agricoltura;
-
· ricostituzione e riqualificazione
dell’ equipaggiamento naturale e paesistico della campagna;
-
· ricostituzione e riqualificazione
degli ambiti rurali, favorendone l’accorpamento ed il consolidamento, nonché
il raccordo tra attività agricole produttive e attività di
tutela vegetazionale faunistica e ambientale paesaggistica.
La Provincia, nell’esercizio delle specifiche
competenze di settore, provvederà all’applicazione dei criteri precedentemente
indicati, armonizzandoli con le altre esigenze del governo del settore,
e d’intesa con le Associazioni agricole, gli altri Enti competenti e le
Associazioni di categoria, attiverà politiche d’intervento finalizzate
a:
-
· tutelare gli elementi vegetazionali
ed arborei di alto interesse naturalistico e paesistico esistenti e programmare
il potenziamento e l’ arricchimento complessivo del patrimonio naturalistico,
in relazione ai diversi ambienti e territori e alle diverse potenzialità
esistenti;
-
· favorire ed indirizzare interventi
di ricostruzione della rete delle componenti naturalistiche (siepi, filari,
alberi sparsi, ecc.) che costituiscono habitat significativi ai fini della
biodiversità e rappresentano elementi di valorizzazione paesaggistica
attraverso la piantumazione di siepi e macchie boscate;
-
· promuovere tecniche colturali finalizzate
alla mitigazione degli impatti sull’ ambiente naturale attraverso l’impiego
ridotto di concimi chimici e fitofarmaci, e la rilocalizzazione degli insediamenti
produttivi inquinanti;
-
· individuare gli ambiti a maggior
rischio ambientale connesso all’utilizzo agricolo ed indirizzare verso
tali ambiti l’utilizzo dei contributi previsti dai regolamenti comunitari
finalizzati ad incentivare l’abbandono dei terreni agricoli ed il set-aside,
prevedendo contemporaneamente forme di riutilizzo compatibili;
-
· ricostituire ambiti di connessione
di elevato significato ambientale, ovvero di riqualificazione ecologica
degli ambienti rurali;
-
· favorire il recupero e la riqualificazione
naturalistica e paesaggistica della rete delle rogge, dei canali, dei corsi
d’acqua, delle risorgive e dei fontanili mediante la ricostruzione ed il
potenziamento delle siepi e dei filari da organizzare con l’impianto di
più specie arboree ed arbustive autoctone.
In fase di redazione o di revisione degli
strumenti urbanistici generali, i comuni osservano le seguenti disposizioni,
finalizzate a creare le condizioni per una tutela reciproca dei diversi
usi del suolo:
-
· individuare le “fasce di protezione”
delle aree di maggiore valenza naturalistica e le possibili connessioni
con le aree a preminente vocazione agricola e definire le attività
agricole e le tecniche colturali ammesse al fine di garantire l’ estensione
e la tutela delle valenze naturalistiche;
-
· individuare gli ambiti agricoli di
particolare interesse paesistico ambientale e di elevato significato storico;
-
· favorire la riconnessione degli habitat
vegetali e animali e degli ecosistemi, non creando presupposti pianificatori
che comportino ulteriore frammentazione ed individuando invece opportuni
ambiti di riconnessione.
2.1.5.2. Riqualificazione dell’interfaccia
tra agricoltura e ambiente urbano abitato
Considerata la rilevante estensione delle
aree urbane e l’elevata parcellizzazione del territorio agricolo in prossimità
degli insediamenti urbani, il Piano promuove, nelle aree extraurbane a
margine degli edificati, operazioni finalizzate alla ricostruzione di un
rapporto più equilibrato tra gli insediamenti urbani e le attività
agricole, con l’obiettivo di ridurre le reciproche pressioni ed impatti
e di riqualificare il paesaggio periurbano migliorandone le qualità
fruitive.
In questi ambiti di transizione, il Piano
promuove interventi, diversificati in relazione alla specificità
dei singoli contesti e alle valenze ambientali e paesistiche, finalizzate
al mantenimento della attività agricola con funzione di salvaguardia
degli spazi aperti periurbani, alla ricomposizione e alla ricucitura del
tessuto insediativo, nonché alla realizzazione di zone attrezzate
per il tempo libero, con i seguenti obiettivi:
-
· riduzione delle pressioni relative
esercitate reciprocamente tra sistema insediativo ed attività agricole
(in particolare degli impatti reciproci dovuti all’uso di sostanze inquinanti
ed alle emissioni quali emissioni atmosferiche da complessi produttivi,
impiego di sostanze di sintesi in agricoltura, emissioni associate al traffico);
-
· riqualificazione dei territori marginali
attraverso ricomposizione fondiaria, ricostruzione del paesaggio e creazione
di opportunità fruitive;
-
· incentivazione di attività
agricole compatibili con gli usi ricreativi al fine di garantire il mantenimento
delle attività agricole consentendo nel contempo la fruizione di
tali per il tempo libero;
Al fine del raggiungimento di tali obiettivi
la pianificazione di scala locale e gli interventi da attuare dovranno
rispondere ai seguenti criteri:
-
· ridurre, per quanto possibile, l’occupazione
a scopo edificatorio dei suoli fertili presenti in ambiti periurbani e
periferici, conservando la permeabilità del terreno e la vegetazione
spontanea esistente, e gli elementi di carattere paesaggistico che costituiscono
tali territori;
-
· tutelare e valorizzare gli orti urbani
esistenti e indirizzare la pianificazione locale al fine di favorire il
riutilizzo di aree abbandonate o degradate, attrezzando tali ambiti anche
con vegetazione ed elementi di interesse naturalistico;
-
· prescrivere la realizzazione di adeguate
fasce arboree ed arbustive con funzione di schermo paesaggistico e di filtro
ecologico tra aree agricole ed insediamenti industriali, impianti tecnologici
ed infrastrutture; per gli insediamenti e le infrastrutture di nuova realizzazione
tali impianti vegetali dovranno essere previsti e realizzati prima della
apertura del cantiere o contestualmente alla realizzazione delle opere;
-
· prevedere ove possibile la sostituzione
delle coltivazioni agricole industrializzate con forme di agricoltura che
limitano o escludono l’uso di sostanze inquinanti e consentono la riqualificazione
del paesaggio e l’utilizzo di tali territori anche ai fini ricreativi.
I comuni, in sede di formazione o di revisione
degli strumenti urbanistici, dovranno adottare i criteri sopra esposti
per la pianificazione di tali ambiti e dovranno inoltre orientare gli interventi
di completamento e di espansione urbana contenendo lo sfrangiamento delle
aree periferiche, limitando il più possibile le alterazioni dell’assetto
morfologico; tutelando e valorizzando i segni che connotano paesaggisticamente
il territorio agricolo. Particolare attenzione dovrà essere posta
alle espansioni lungo le principali infrastrutture viabilistiche al fine
di ridurre il fenomeno dell’edificazione puntiforme e nastriforme e mantenere
adeguati spazi non edificati a protezione della saldatura tra gli insediamenti
urbani.
2.1.6. Indirizzi di tutela dei sistemi
territoriali con valenza paesistica
Il PTCP, in attuazione delle indicazioni
del Piano Territoriale Paesistico approvato dalla Giunta Regionale, individua
i sistemi territoriali con valenza paesistica, intesi come ambiti territoriali
omogenei sotto l’aspetto paesaggistico-ambientale con riferimento alle
principali conformazioni geomorfologiche, alla copertura vegetazionale,
ai tipi di uso del suolo e alle forme dell’insediamento, da assumere come
specifico riferimento nel processo di interpretazione del paesaggio, e
di gestione della pianificazione territoriale ed urbanistica.
Il PTCP persegue l’obiettivo della salvaguardia
attiva dei caratteri paesistici estesi, ai fini della valorizzazione degli
elementi costituitivi del paesaggio e del mantenimento dei caratteri di
tipicità dei singoli sistemi individuati.
Al fine dell’obiettivo indicato, dovranno
essere rispettati i seguenti criteri:
-
· preservare e valorizzare la fisionomia
e la peculiarità morfologica, naturalistica ed antropica dei singoli
sistemi territoriali;
-
· conservare, all’interno di ciascun
sistema, gli assetti territoriali che presentano caratteri paesaggistici
particolari, derivanti dall’interazione tra gli elementi naturali e della
trama agricola;
-
· ripristinare e rivitalizzare gli
elementi che hanno perso nel tempo la loro riconoscibilità, considerati
sia come emergenze singole sia nella complessità di rapporti con
il contesto.
I comuni, in sede di formazione o revisione
degli strumenti urbanistici, provvedono a:
-
· recepire l’individuazione dei sistemi
territoriali ricadenti nel proprio territorio, eventualmente verificandone
le delimitazioni in scala opportuna; approfondire la descrizione degli
elementi costitutivi del paesaggio; individuare i principali elementi di
criticità;
-
· dettare le disposizioni finalizzate
non solo al mantenimento ed al ripristino delle diverse componenti costitutive
del paesaggio, ma anche ad una loro piena valorizzazione attraverso politiche
di intervento, avendo riguardo agli obiettivi indicati dal Piano;
-
· individuare le parti di territorio
nelle quali i caratteri paesaggistici si presentano con le più spiccate
caratteristiche di tipicità e qualità e predisporre adeguate
norme o piani per la tutela di tali ambiti.
2.1.7.2. Mantenimento degli elementi
artificiali storici caratterizzanti il paesaggio non urbano
L’analisi dell’organizzazione fondiaria
letta attraverso le sue trasformazioni storiche costituisce elemento fondamentale
per la corretta gestione delle modificazioni territoriali sia a scala locale
che sovracomunale.
Il PTCP individua quali elementi artificiali
storici caratterizzanti il paesaggio non urbano ed aventi quindi valore
paesistico, sia considerati singolarmente sia come componenti di un sistema
complessivo:
-
- i corsi d’acqua artificiali (navigli, canali
e in generale il sistema irriguo agricolo);
-
- i tracciati stradali storici;
-
-il reticolo delle strade interpoderali di
connessione tra edifici rurali storici;
-
-i segni dell’ organizzazione del paesaggio
agrario (centuriazione, terrazzamenti, marcite, ecc.).
Ogni trasformazione del territorio (nuovo
insediamento, strada, condotto, ecc.) di rilevante importanza che interessi
tali elementi deve prevedere un apposito studio di inserimento ambientale
che dimostri la tutela dei valori paesaggistici del contesto.
.
|