Un caso di Piano Particolareggiato (a cura di Fabrizio Bottini)

 
 
 
 

Homepage

Pagina successiva

Indice

Indice Immagini


































 

 

Introduzione

Secondo la Legge Urbanistica nazionale italiana del 1942, lo strumento normale di attuazione dei piani urbanistici generali è il Piano Particolareggiato. All’articolo 13 della Legge si specifica che nei piani particolareggiati:

devono essere indicate le reti stradali e i principali dati altimetrici di ciascuna zona e debbono inoltre essere determinati:
 

  • · le masse e le altezze delle costruzioni lungo le principali strade e piazze;
  • · gli spazi riservati ad opere od impianti di interesse pubblico;
  • · gli edifici destinati a demolizione o ricostruzione o soggetti a restauro o bonifica edilizia;
  • · le suddivisioni degli isolati in lotti fabbricabili secondo la tipologia indicata dal piano;
  • · gli elenchi catastali delle proprietà da espropriare o vincolare;
  • · le profondità delle zona laterali a opere pubbliche, la cui finalità serve ad integrare le finalità delle opere stesse ed a soddisfare prevedibili esigenze future.


Come si capisce anche da questa breve descrizione tratta dalla Legge nazionale, nel piano particolareggiato si iniziano a definire fisicamente le forme che assumerà lo spazio urbano futuro.
L’esempio che segue, di piano particolareggiato per un quartiere di espansione meridionale della città di Alessandria, intende presentare brevemente questo rapporto fra piano e costruzione fisica dello spazio, nel caso di un quartiere pensato circa 25 anni fa e ora in corso di completamento.