LEFTORIUM, IL BLOG RIFORMISTA. Notizie e commenti sulla politica, l'economia e la società.


Iscriviti a BannerGratis: lo scambio banner di Mr.Webmaster!

Leftorium

05.03.2009 web stats Feed RSS
Tech Tags: Technorati icon

ACAB. Quando il Cile è in casa nostra!

Cominciamo con un "fatto di cronaca" assai recente. Si era detto: "Un'indagine condotta in modo classico, senza l'ausilio di tecnologie o intercettazioni che ad un certo punto ha rischiato di essere compromessa dalla pubblicazione di notizie che stavano spingendo alla fuga i due stupratori della Caffarella. Alla fine però Alexandru Isztoika Loyos di 20 anni e Karol Racz di 36 anni sono stati arrestati e dovranno ora rispondere dell'accusa di stupro e rapina".

Passano un paio di settimane e dai test del Dna risulterebbe che i due rumeni di cui sopra, non sarebbero gli autori dell'aggressione a sfondo sessuale alla ragazza quattordicenne. Non solo, adesso affiorano pure parecchi dubbi sul perché lo stesso Loyos abbia prima confessato il crimine, tirando in ballo l'altro connazionale, e poi l'abbia ritrattato. Il rumeno, oggi, parla di pressioni e minacce subite dalla polizia.

TopOfBlogs

Certo, anche "l'informazione" (notate le virgolette), peraltro aizzata da certa politica, la solita, quella più becera e reazionaria, ha fatto la sua parte recitando un ruolo non proprio edificante. Si sono visti "filmati esclusivi", in cui i due rumeni venivano segnalati a mezzo di frecce e cerchietti durante passate perquisizioni da parte delle polizia. Si è scavato alla ricerca di loro presunti precedenti e, dulcis in fundo, si è parlato persino di "clandestini"! Come se la Romania non fosse un paese dell'UE. I due "mostri", per giorni, sono stati dati in pasto all'opinione pubblica, si sono imbastiti processi ed invocate sentenze "esemplari" o, peggio ancora, la giustizia "fai da te" delle ronde, la legge del taglione, rapida e senza troppi scrupoli.

Se, invece, i due rumeni dovessero risultare innocenti, resteranno sul campo, tuttavia, tutte le responsabilità e le incapacità palesate dalla polizia e dall'informazione. Se della seconda, della sua "pratica" scorciatoia sensazionalista e, soprattutto, della sua sudditanza al potere esecutivo, mi sono già occupato in passato, della prima, la polizia, lo faccio solo ora con la "recensione" dell'ultimo libro del giornalista di Repubblica Carlo Bonini, A.C.A.B.

''ACAB'' è un acronimo anglosassone che sta per "All Cops Are Bastards" (tutti i poliziotti sono bastardi), Il libro è un punto di vista, certamente scomodo, in cui si denuncia lo scontro tra "l'ordine costituito" e una parte della nostra società. Da una parte i poliziotti. Dall'altra tante realtà, diverse l'une dalle altre, che però quell'ordine non l'accettano.

Giancarlo De Cataldo spiega come "Acab racconta la vita di alcuni poliziotti. Persone che parlano, pensano, riflettono e spesso s'interrogano sul perché di una vita che ormai si è distorta, che è diventata estrema quasi per reazione alla normalità, perché la normalità fa paura e allora, da parte di tutti, è meglio nascondersi il volto e cominciare a picchiare".

Acab è un racconto di rabbia reale. Di frustrazione. Di confusione. Di domande che possono anche non avere risposte teoriche, ma pratiche sì. Ecco, il pregio di questo libro è proprio questo. Voler indagare l'aspetto umano di una violenza che è solo specchio di una società (la nostra, purtroppo) esasperante ed esasperata. Di un mondo che ha perso le regole, anche laddove dovrebbe nutrirsene. Voler raccontare la vita di chi c'è dall'altra parte. E che tutto sommato, e solo una faccia della stessa medaglia.


Iscriviti! Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi articoli del blog! Per sapere cosa sono i feed, clicca qui!
Bookmark and Share
Condividi in social network e vota gli articoli su:
- - - - - - - - - - - - post<li>
Leggi i commenti
blog comments powered by Disqus

Creative Commons License MigliorBlog.it