Manipolazioni Ë il titolo del cd degli Afa in cui brani del precedente
"Nomade Psichico", vengono remixati o meglio manipolati e presentati in nuove
versioni. E la quattordicesima uscita per la collana dei taccuini del Consorzio
Produttori Indipendenti, in questo lavoro si svelano le implicazioni scientifiche,
filosofiche, etiche che hanno come presupposto una tecnica ormai molto diffusa nella
musica: il remissaggio. Con luomo nasce la rappresentazione simbolica del mondo,
luso delle protesi, la possibilitý di intervenire sul reale, la manipolazione.
Laccelerazione Ë vertiginosa, la mutazione in atto Ë inevitabile ed inarrestabile,
al di lý del bene e del male. Manipolazione genetica, manipolazione degli elementi, corpi
manipolati. Lidentitý Ë mutante. La musica Ë oggi pi˜ che mai mutante,
scomponibile, rappresentazione sonora della trasformazione. Con questo progetto si cercano
relazioni tra ciÚ che sta avvenendo nella biogenetica (clonazione, innesti biomeccanici),
nellarte (corpo come territorio da ridisegnare) e tutte quelle moderne pratiche di
intervento sulla musica come il remix, il taglia e cuci, il campionamento. Considerare il
panorama sonico come una coltura cellulare instabile, in movimento, che permette di
sperimentare sul corpo dei brani musicali, sulla loro composizione chimica in modo
assolutamente artificiale. Spartito chirurgico, ritmi alterati, rielaborazioni. Il DNA
originario delle ultime composizioni degli Afa Ë stato riprogettato da altri musicisti,
djs, programmatori, parole e suoni hanno trovato nuove identitý. La musica Ë uno
specchio di ciÚ che avviene nel nostro tempo, la clonazione, la possibilitý di creare
vite in laboratorio, di intervenire sul codice genetico, apre sconvolgenti scenari. La
fantascienza non ha pi˜ il compito di predire o prevedere, ma solamente di informarci di
ciÚ che giý sta avvenendo sotto i nostri occhi: la pecora Dolly puÚ essere vista come
fenomeno da baraccone mediatico, in veritý Ë il simbolo della definitiva scoperta umana,
il segreto della vita, dora in avanti sarý difficile e forse superfluo distinguere
chi Ë stato prodotto e chi Ë nato. Da tempo performers e body-artists hanno anticipato
la mutazione con il lavoro sul proprio corpo (artisti come Orlan, Stelarc, Franko B, ci
mostrano in modo osceno e schoccante la metamorfosi umana e la nascita di nuove
identitý). La tecnologia Ë giý entrata nel nostro organismo sotto forma di innesti
biomeccanici, di organi artificiali, presto sarý possibile impiantare chips elettronici,
microcircuiti nel cervello, la biologia conquista le macchine e viceversa.
CosÏ non si puÚ pi˜ parlare di musica suonata o elettronica, acustica o campionata, vera o finta, perchÈ oggi lartificiale regna negli studi di registrazione. Tutti i suoni possibili possono essere ricreati, un brano puÚ essere clonato, se ne possono dare diverse versioni, una canzone ha la possibilitý di avere tante e diverse identitý. Il purista si scandalizza, ma ogni genere, ogni sfumatura, ogni stile Ë perfettamente ricreabile da macchine sempre pi˜ sofisticate, dal campionatore a programmi per computer capaci di comporre musica senza lintervento umano. E facile farsi ingannare, anche ciÚ che appare genuino puÚ benissimo essere finto, il musicista diventa una figura fantasmatica, le note si generano nellassenza. La vita eterna Ë affidata a processori di suoni che possono ibernare e rendere eterne le voci di artisti scomparsi, crio-musica, gli studi di registrazione clonano nuove musiche da cellule congelate. In Giappone tutto Ë minuziosamente ricreabile, note, timbri, interpretazioni di qualsiasi gruppo, di qualsiasi cantante, si puÚ ipotizzare il supergruppo definitivo formato dai migliori strumentisti, dal migliore corredo genetico. Nel laboratorio, nel progetto audioalchemico degli Afa troviamo remissaggi, clonazioni e mutazioni di: Eraldo Bernocchi, Ci sha, CSI, Lance from IHB, Guido Lusetti, Maffia Sound System, Gianni Maroccolo, UstmamÚ, Skin 4, Wolfango. Incrociati ai brani interventi di teorici della mutazione come Antonio Caronia, Francesca Alfano Miglietti, Franco Bifo Berardi, Arianna Dagnino.