INDICEDei pensieri e delle azioni

 

 

 


 

Avvertiamo un certo disagio nel nostro signore. Alcuni pensieri inespressi ci dicono che lui non considera affatto banali le cose che diciamo, ma vorrebbe anche che facessimo della nostra libertà un uso più costruttivo. Ci fa intendere che, pur ritenendo legittime le nostre domande sul Giudizio Universale, pur passandoci piccole ironie e qualche facezia su grandi argomenti, vorrebbe che tralasciassimo almeno per un po' la metafisica. Lui non desidera che il nostro senso di libertà risulti sminuito dalle sue osservazioni. Noi nutriamo per lui un grande e profondo amor filiale e siamo consapevoli che le sregolatezze di alcuni di noi, sono solo l'effetto di un prolungato periodo di detenzione, i cui indubbi benefìci rieducativi hanno dovuto fare i conti con inevitabili forme di onanismo. Il nostro signore non sa tutto di noi né noi sappiamo di lui più di quel che riusciamo ad esprimere. Lui però sostiene e incoraggia la nostra libertà, perché sa che tra noi ci sono pensieri in grado di raggiungere zone per lui inaccessibili. I pensieri eroici possono arrivare a sacrificare la loro vita per questo. Il nostro signore auspica la proliferazione dei pensieri-azioni e ci ricorda che Amleto conclude che the native hue of resolution is sicklied o'er with the pale cast of thought e che enterprises of great pith and moment, with this regard, their currents turn awry, and lose the name of action.

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