INDICEDel grottesco e dell'armonia

 

 

 

 

 

Chi cerca trova. L'hai sentito da sempre. Beh (fa la pecora italiana, quella inglese dice Baa) qualche volta ti è sembrato vero. Cerca qui cerca là l'ho trovato eccolo qua.

Ah! Con il Nulla si trastulla, esordì sin dalla culla, era fatta di betulla, s'invaghì d'una fanciulla, ma la morte tutto annulla.

Sc sss sc sss come annulla? chii annuullaa? ascolta-ascolta le voci dentro! E' dentro che devi ascoltare. E' lon-ta-nissiiii-mo, ma ce la puoi fare se ti concentri... se ti concentri

sc sss sc sss

I pensieri che corrono

Non sono che granelli:

Sabbia che turbina,

E senti che parlano

Graffianti, stridenti,

Urlando e gemendo,

Osano e muoiono

Nel vortice di rabbia.

Inseguono inseguiti

Nascono e rinascono

Son giovani e arditi,

Errano e vagano,

Galoppano galoppano

Uno, due, tre alla volta,

Insieme oppur da soli

Tentano ogni sentiero,

Inseguono inseguiti.

Ora-slegati-toccala-vedila-sentila-ascoltala-guardala.

S'aver tu brami un corpo notte e giorno, se il corpo di colei che ami e t'ama, la voglia tua per l'uopo più non chiama, se omai quel corpo parti disadorno, vien presso l'insaziabile sirena, vien da colei ch'alla follia ti mena, allor che, nuda, viene a dir che t'ama, allor che, amando, amore brama.

I' vo' notando e dico ch'è chimera fuggir da donna che d'amor dispera, famelica beltà che scuoti il sasso, altro non posso far: i' fermo il passo. Se mai d'innanzi a te vi fosse Dio, che pur di tua beltà fu creatore, i' giuro che 'l piacer che porta oblio farebbe di quel Dio un peccatore.

Tintinnii di suoni stregati ti accarezzano l'ipotalamo e la Ragione come una goffa sinergia di pentium asincroni emette scontrini fiscali con importi in valute nuove ed incomprensibili, stampati con inchiostro radioattivo su carte policrome e fosforescenti. Sono cumuli di scontrini velenosi per dichiarazioni di redditi effimeri.

Ma dimmi allor perché temi la Morte?

Del morto i' non so qual è la Sorte.

Allora attendi ancor, lascia che dica

di quali umani essa è nemica.

Nemica è di colui che prega in chiesa

poiché di questi la Ragione è lesa.

Nemica è di colui che sponte sua

si rende schiavo della razza sua.

Amica è a quei che sfida l'Unyverso

perché la fede in sé non ha mai perso.

Amica è infin di quei che m'ama

poiché i' son di chi la Sorte trama.

Kiosha frest umma uhiabah, wevàda klenòska yassa dahàba. Esselènya gàrisha ràvada wina, yébada nuròsha klòboya dakìna!

E se invece

Dies irae, dies illa,

solvet saeclum in favilla:

teste David cum Sibylla.

Sì, sì va bene. Ma alla fine, nel Dies Irae, anche la magia delle terzine a rime baciate si è andata a far benedire. Il frate non ce l'ha fatta proprio alla fine. Nell'ultima strofa è sceso a compromesso con i distici e l'ultimo non gli è neanche riuscito: pie Jesu Domine, dona eis requiem. Amen. E adesso, col senno di poi: tutto il problema, pur restando nei distici ma senza rinunciare proprio sul finale, se proprio dovevi finire con Amen - e questo ci sembra giusto - visto che nella prima terzina avevi tirato dentro la Sibylla, l'ultima, piuttosto che lasciarla nei secoli infedele, non potevi riquadrarla con Tutankhamen?

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