INDICEDella vanagloria

 

 

 

 

 

Lo sentiamo, il nostro padrone ora cerca pensieri che non siamo noi. Noi stiamo uscendo, maleducati come sempre, ma ci sentiamo come figli indesiderati. La sua mano si contrae mentre nasciamo, i suoi occhi ci guardano severi mentre ci sistemiamo silenziosi e ordinati nei righi. Sì, una volta nati e poggiati sulla carta, la paura di essere distrutti fa cambiare totalmente il nostro comportamento. Anche noi siamo paralizzati dall'idea della morte e ci attacchiamo alla carta con tutte le forze; così fortemente che ci fondiamo con essa. Sì, lo sentiamo; lui ci guarda male. E' stanco di noi. Chissà quali altri pensieri avrebbe voluto al nostro posto. Ma chi si crede di essere? Vorrebbe sempre aver solo pensieri memorabili o grandiosi o semplicemente redditizi? Vorrebbe forse essere lui il padre di

Omnia vincit amor

di Alea iacta est

di Nel mezzo del cammin di nostra vita

di Figaro qua Figaro là

di E=mc2

di Paghi uno prendi due

di To be or not to be

di Più bianco non si può

di Padre nostro che sei nei cieli

di Volare oh oh, cantare oh oh oh oh

di Sempre caro mi fu quest'ermo colle

di Nel nome del popolo italiano

di Cantami o diva del pelide Achille

di Meglio tardi che mai

di A prescindere?

O forse, pur di non avere noi come figli, preferirebbe aver figli come

Avviso di pagamento,

come Gratta e vinci

o come Faccetta nera dell'Abissinia?

O addirittura vorrebbe essere lui il padre di

Vaffanculo

o di Figlio di puttana?

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