Iperpotassiemia
La presenza di elevati livelli di potassio extracellulare porta
ad un riequilibrio con il potassio endocellulare principalmente
durante la fase 4 del potenziale di azione, periodo in cui la
membrana cellulare è liberamente permeabile a tale ione;
il conseguente flusso di potassio verso l'interno della cellula
riduce il potenziale transmembrana di riposo, a cui consegue una
minore velocitÓ di ascesa della fase 0 e conseguentemente
una riduzione delle capacità conduttive miocardiche.
A livello elettrocardiografico le variazioni elettrofisiologiche
portano ad una serie di alterazioni la cui severità aumenta
in maniera proporzionale con l'aumento della potassiemia
(Figura 49)
(Figura 50)
Gli elementi elettrocardiografici tipici della iperpotassiemia
sono costituiti da:
-diminuita ampiezza dell'onda P con progressivo aumento della
sua durata, fino ad aversi una vera e propria scomparsa dell'onda
P per paralisi atriale e comparsa del così detto ritmo
seno-ventricolare
-turbe della conduzione atrio ventricolare
-turbe della conduzione intraventricolare con un progressivo slargamento
del QRS ed aspetto caratteristico della branca ascendente della
S che tende a continuarsi con la branca ascendente della successiva
onda T. Una avanzata turba conduttiva intraventricolare conduce
alla ineccitabilità ventricolare con asistolia.
-alterazioni della ripolarizzazione ventricolare conseguenti in
una ridotta durata del potenziale di azione, responsabile dell'accorciamento
dell'intervallo QT con onde T alte appuntite e simmetriche.
La riduzione del potenziale diastolico di membrana al valore di
soglia si rende responsabile di una serie di aritmie ipercinetiche
a carattere iperautomatismo evidenziabili come extrasistolia atriale
e ventricolare, fibrillazione atriale e tachicardia ventricolare
a QRS bizzarri.
Ipopotassiemia
Nell'ipopotassiemia si assiste ad una serie di alterazioni elettrofisiologiche
opposte a quelle dell'iperpotassiemia, con aumento del gradiente
transmembrana del potassio ed iperpolarizzazione cellulare; ne
consegue che il tempo necessario per la ripolarizzazione cellulare
sarà aumentato come evidenziabile sul tracciato elettrocardiografico
da un intervallo QT prolungato con onda T ridotta di ampiezza:
(Figura 51B ipopotassiemia post dialitica).
Il potenziale di azione subisce un prolungamento particolarmente
evidente a livello degli strati miocardici intermedi della parete
ventricolare (Cellule M) a cui elettrocardiograficamente consegue
una prominente onda U; la ripolarizzazione ventricolare è
pertanto prolungata in maniera inomogenea con un eclatante aumento
della dispersione della ripolarizzazione ventricolare potenzialmente
responsabile di aritmie ipercinetiche ventricolari maligne (Torsione
di Punta) il cui rischio è particolarmente alto in associazione
a tarmaci prolunganti in maniera inomogenea la ripolarizzazione
ventricolare (antiaritmici, antistaminici non sedativi, macrolidi,
antidepressivi triciclici, cisapride, Ketanserina ecc). Di frequentemente
osservazione nell'ipopotassiemia
è il sottoslivellamento del tratto ST.
Calcemia ed elettrocardiogramma
Le alterazioni della calcemia finiscono per influenzare la fase
2 del potenziale
di azione che è notoriamente legata al rilascio di ioni
calcio.
Ipolcalcemia
Ipoparatiroidismo,trasfusioni ripetute con sodio citrato, alcalosi,
carenza di vitamina D e severa diarrea possono determinare una
ipocalcemia la cui manifestazione elettrofisiologica è
costituita da una durata totale del potenziale di azione nettamente
aumentata per aumento della durata del tratto ST non associato
ad alterazioni significative dell'onda T.
Quando la ipocalcemia si associa ad ipopotassiemia il prolungamento
della fase di ripolarizzazione ventricolare diventa cospicuo per
aumento sia del tratto ST (fase 2) che per aumento delle onde
di ripolarizzazione T ed U (fase 3).
Ipercalcemia
Iperparatiroidismo, assunzione di grandi dosi di vitamina D, malattie
renali,assunzione di calcio o alcali, malattie ossee possono portare
ad ipercalcemia.
La fase 2 del potenziale di azione è nettamente diminuita
e conseguentemente il QT si accorcia per diminuzione del tratto
ST.
L'eccitabilità cardiaca è nettamente aumentata in
caso di ipercalcemia (extrasistoli ventricolari, tachicardia ventricolare
e fibrillazione
ventricolare soprattutto nei pazienti digitalizzati).
Elettrocardiologia alle "soglie" del 2000 |