Digitale
La terapia digitalica può creare una serie di alterazioni
elettrocardiografiche caratteristiche, soprattutto evidenti a
livello della fase di ripolarizzazione ventricolare, oltre a tutta
una serie di aritmie sia ipocinetiche che
ipercinetiche. Le alterazioni della ripolarizzazione ventricolare
sono essenzialmente caratterizzate da un sottoslivellamento dell'
ST di morfologia caratteristica cioè concavo verso l'alto
nelle derivazioni in cui il QRS Þ
positivo, con parallela diminuzione di ampiezza o inversione dell'onda
T; tale morfologia mima le alterazioni della ripolarizzazione
ventricolare associate alla ipertrofia e dell'ischemia miocardica.
(Figura 52)
Tipico è anche l'accorciamento dell'intervallo QT.
Gli effetti sul sistema di eccitoconduzione cardiaco possono essere
distinti in diretti e neuro-mediati. Gli effetti della digitale
di tipo neuro-mediato sono quelli che avvengono per un aumento
del tono vagale: bradicardia sinusale, blocco della conduzione
atrio ventricolare a livello nodale fino al blocco atrio ventricolare
completo.
Gli effetti elettrofisiologici diretti della digitale sono in
parte ricollegabili a quelli della ipercalcemia (la digitale blocca
la pompa Na/K, aumenta il Na endocellulare e conseguentemente
il Calcio intracellulare) e si
caratterizzano per la diffusa ipereccitabilità sia a livello
atriale (battiti ectopici, tachicardia atriale) che ventricolare
(extrasistoli e tachicardia ventricolare).
Pertanto in caso di tossicità digitalica l'aritmia caratteristica
sarà la tachicardia atriale con blocco della conduzione
atrio ventricolare alternata ad extrasistoli ventricolari.
Antiaritmici
I tarmaci antiaritmici agendo sulle pompe ioniche sono in grado
di alterare in maniera tipica il tracciato elettrocardiografico
che quindi risulta essere un
valido strumento per seguire l'effetto dei tarmaci antiaritmici
e prevenirne la loro tossicità. Verrà fatto un cenno
sugli effetti elettrocardiografici dei tarmaci antiaritmici partendo
dal loro meccanismo di azione.
Formaci della Classe 1a (Chiniamo, Disopiramide, Procainamide).
I tarmaci di questa classe posseggono multipli meccanismi di azione
ciascuno dei quali quantizzabile a livello elettrocardiografico.
Il blocco dei canali del sodio diminuisce la pendenza della fase
0 e conseguentemente le capacità conduttive del miocardio;
il segno più caratteristico di tale effetto si evidenzierà
in una aumenta durata del QRS. Un aumento della durata del QRS
superiore al 25% può essere uno dei primi segni di tossicità;
aumenti superiori al 50% impongono la sospensione del farmaco,
così come l'insorgenza di aritmie ipocinetiche che possono
facilitare l'insorgenza
della torsione di punta.
Il blocco del canale del potassio si rende responsabile di un
aumento della durata della fase 3 del potenziale di azione; l'equivalente
elettrocardiografico è costituito da un prolungamento dell'intervallo
QT; tale effetto non è omogeneo all'interno del miocardio
ma più spiccato a livello delle cellule M e si rende responsabile
di un pericoloso effetto di aumento della dispersione della ripolarizzazione
ventricolare evidenziabile come formazione di nuove onde U e morfologia
bifida dell'onda T.
(Figura 53)
La torsione di punta rappresenta la più temibile complicanza
di una tale situazione elettrofisiologica che si estrinseca soprattutto
in soggetti di sesso femminile, geneticamente predisposti e facilitata
da cause scatenanti come la
ipopotassiemia, l'assunzione di altri tarmaci in grado di inflenzare
sinergicamente la fase di ripolarizzazione ventricolare (antistaminici
non sedativi, antibiotici, cisapride, fenotiazine, litio, antidepressivi
triciclici).
Formaci della Classe 1b (Lidocain, Mexiletina).
Il principale effetto di questi tarmaci è una riduzione
della durata del QT; in rari casi possono aversi effetti sul QRS
simili a quelli della chinidina.
Classe 1c: Flecainide e Propafenone
I tarmaci di tale classe agiscono pressochè esclusivamente
aumentando la durata della fase 0 e quindi la durata del QRS.
La conduzione atrio ventricolare è aumentata come evidenziabile
dall'allungamento del PQ.
Classe 2: Beta Bloccanti
Producono una bradicardizzazione dell'attività sinusale
con possibilit di ritmi di scappamento e blocco della conduzione
atrio ventricolare.
Classe 3: Amiodarone, Sotalolo, Bretilio
Producono bradicardizzazione e turba della conduzione atrio ventricolare.
A livello della fase di ripolarizzazione ventricolare il blocco
dei canali del potassio porta ad un prolungamento della fase 3
con conseguente allungamento
dell'intervallo QT. Il prolungamento della fase di ripolarizzazione
ad opera dell'Amiodarone appare essere più omogeneo rispetto
a quello dei chinidino-simili e questo potrebbe essere alla base
della sua bassa proaritmia.
Elettrocardiologia alle "soglie" del 2000 |