LA "MADONNA DELL'EUCARISTIA"
Le "visioni", i "messaggi" ed
i "miracoli" testimoniati dalla veggente Marisa Rossi -
avallati o tollerati da tanti uomini di Chiesa e convinti mariani -
evidenziano i pericoli delle esasperate "devozioni", allorché incuranti del vero spirito cristiano e in contrasto con gli insegnamenti biblici
intraprendono la strada del fanatismo e del settarismo religioso.
Di seguito, vengono riportate le dichiarazioni del "vescovo
dell'Eucaristia, ordinato da Dio" Claudio Gatti e le reazioni al "Movimento
Impegno e Testimonianza - Madre dell'Eucaristia", da parte delle alte
autorità ecclesiastiche cattoliche che hanno comportato la 'sospensione a
divinis' del prelato diocesiano, disposta dal Cardinale Vicario Camillo
Ruini, più per motivi di "lesa maestà" che per questioni di
retta dottrina.
Il testo integrale dei "messaggi" ricevuti dalla veggente
Marisa Rossi dal 1988 al 2001 sono contenuti nel file:
Mad.Eucar.zip
CIRCA IL "MOVIMENTO IMPEGNO E
TESTIMONIANZA MADRE DELL'EUCARISTIA"
PRESENTE NELLA DIOCESI DI ROMA
Da diversi anni opera in Roma un gruppo denominato
"Movimento Impegno e Testimonianza - Madre dell'Eucaristia" animato da
un sacerdote del clero diocesano, Don Claudio Gatti, e dalla presunta veggente
Marisa Rossi. Scopo precipuo del Movimento è quello di diffondere asserite
rivelazioni mariane alla Rossi, avvalorate da supposti fatti taumaturgici
collegato con il culto eucaristico. Il Movimento è presente anche fuori Roma ma
in forme molto marginali.
Fin dal 1994 sono intervenuto vietando a Don Gatti di celebrare l'Eucaristia e
di presenziare o presiedere ad ogni atto di culto eucaristico e di culto
pubblico in genere nell'oratorio ubicato presso la sede del Movimento.
Dopo successivi ammonimenti, risultati peraltro inefficaci, con decreto in data
6 marzo 1998, n. 251/98 ho ribadito il divieto, di cui sopra, avvertendo Don
Gatti che in caso di ulteriore inosservanza delle disposizioni impartite sarebbe
incorso nella censura della sospensione latae sententiae con la conseguente
proibizione di porre atti connessi con la potestà di ordine, ai sensi dei cann.
1334, § 2, 1319 e 1331, § 1, n. 1°.
Contro il decreto Don Gatti ha presentato ricorso alla Congregazione per il
clero. La medesima Congregazione con decreto in data 4 luglio 1998 n. 98001404
ha respinto il ricorso; ha confermato "la decisione dell'Em.mo Cardinale
Vicario quanto al merito e quanto alla legittimità"; ha imposto al
ricorrente di "ottemperare alle disposizioni che gli verranno impartite
[…] recedendo dalla contumacia, dando segni di ravvedimento e di
penitenza".
Avendo convocato Don Gatti per dar seguito agli adempimenti richiesti dalla
Congregazione per il clero, persistendo la sua contumacia aggravata dalla
dichiarazione resa dal medesimo di "interrompere […] qualsiasi rapporto e
dialogo, finché non verranno ritirati i decreti promulgati contro di noi e che
Dio ha dichiarato nulli, invalidi, illegittimi", con decreto in data 22
ottobre 1998, n. 1263/98 ho intimato all'interessato copia del decreto della
Congregazione per il clero ai sensi del can. 56; ho dichiarato che egli era
effettivamente incorso nella sospensione latae sententiae; ho imposto il divieto
a porre atti connessi con la potestà di ordine fino a nuova disposizione; ho
fatto presente che l'inosservanza delle disposizioni comunicate è passibile di
ulteriori sanzioni penali a norma del can. 1326, §, n. 1°; ho disposto la
pubblicazione sulla "Rivista diocesana di Roma" di una nota di S. E.
Mons. Cesare Nosiglia, Vicegerente di Roma, con la quale dare divulgazione al
decreto al fine di tutelare il bene spirituale dei fedeli.
I provvedimenti penali tuttavia non hanno fermato l'attività di Don Gatti, il
quale, dichiaratosi frattanto "vescovo ordinato da Dio - vescovo
dell'Eucaristia", ha aperto un sito Internet e ha cercato di diffondere il
Movimento e le sue attività in altre Diocesi (Bologna, Chiavari, Vicenza),
determinando immediati interventi dei rispettivi Vescovi, uno dei quali ha fatto
proprie le sanzioni da me decise.
Del caso si è interessata recentemente anche la Congregazione per la Dottrina
della Fede, la quale, "attesa la notevole pubblicità che il Rev. Gatti ha
dato e continua a dare" alle presunte rivelazioni e ai supposti prodigi, ha
ravvisato l'opportunità di "rendere noti i provvedimenti adottati nei
confronti del Rev. Claudio Gatti e del suo Movimento, in tutto il territorio
nazionale" attraverso un comunicato ufficiale della Conferenza Episcopale
Italiana.
Tanto si rende noto per opportuna conoscenza e per l'adozione di eventuali
provvedimenti a tutela del bene spirituale dei fedeli.
Roma, 12 gennaio 2001
Camillo Card. Ruini
Presidente
Comunicazione
In merito all'incontro avvenuto presso il Vicariato di Roma in
data 1° aprile 1998, ore 15, tra l'autorità ecclesiastica e Don Claudio Gatti.
Don Claudio Gatti, pur di non rinnegare i miracoli Eucaristici, è stato sospeso
a divinis dal Cardinal Vicario Camillo Ruini. L'Arcivescovo Cesare Nosiglia gli
ha detto che sarà riammesso all'esercizio delle facoltà del ministero
sacerdotale solo dopo che avrà riconosciuto di avere sbagliato nel far adorare
le particole consacrate portate da Gesù o dalla Madre dell'Eucaristia nel luogo
taumaturgico.
Don Claudio si è trovato a scegliere tra ubbidire a Dio ed accettare i miracoli
Eucaristici o ubbidire ai grandi uomini della Chiesa e misconoscere i miracoli
Eucaristici. Don Claudio intende presentare ricorso presso il tribunale
ecclesiastico di Roma.
Verbale
In data odierna, 1° aprile 1998, nel Palazzo del Laterano,
Presidente S.E. Mons. CESARE NOSIGLIA Delegato del Cardinal Vicario, alla
presenza del Rev.do Don GIUSEPPE TONELLO, Cancelliere del Vicariato, e del P.
PIETRO B. MARTINELLO, Vicario Giudiziale Aggiunto presso il Tribunale Regionale
del Lazio, in qualità di notaio, si è presentato il Rev.do Don CLAUDIO GATTI,
nato a Roma il 15.7.1938, presbitero incardinato nella diocesi di Roma.
Mons. Nosiglia procede alla lettura della lettera del Cardinal Vicario del 27
marzo 1998, e invita don Gatti a manifestare il suo pensiero e a presentare le
proprie osservazioni.
Don Gatti dichiara di affidare la sua difesa a Dio, e contemporaneamente di non
accettare in coscienza i decreti che ritiene invalidi perché non rispettosi
delle norme giuridiche.
Mons. Vicegerente chiede a Don Gatti che cosa abbia da dire a proposito della
celebrazione eucaristica da lui presieduta nella sede di via delle Benedettine
91 in data 8 marzo 1998.
Risponde di aver celebrato con sofferenza enorme, e che nel suo piccolo ha
vissuto la lacerazione di Abramo; gli sono state di conforto le parole di
Pietro: "Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini".
Mons. Vicegerente interroga poi don Claudio a proposito dei riti avvenuti nella
medesima sede in data 15 marzo 1998.
Risponde che in quella occasione sono state distribuite ai presenti 160
(centosessanta) particole portate sul luogo da Gesù, dalla Madonna, dagli
Angeli e dai Santi. Dichiara che erano sicuramente di varia provenienza, e lo si
può dedurre dal fatto che avevano forma e spessore diverso: alcune più
piccole, altre più grandi.
Aggiunge: "Sono in coscienza completamente sereno davanti a Dio, che sarà
giudice di tutti noi".
Mons. Vicegerente chiede a don Gatti se è disposto a pentirsi di aver celebrato
l'Eucaristia "in obbedienza" a pretese indicazioni di carattere
soprannaturale e in aperta disobbedienza al precetto dell'Ordinario.
Don Gatti risponde: "Se avessi agito di mia inziativa non avrei difficoltà
a riconoscere di aver disubbidito, ma poiché sono sicuro che l'ordine proviene
da Dio, con sofferenza - come già detto - e cosciente di espormi a giudizi
pesanti e a condanne ingiustificate ho chinato il capo di fronte a Dio. Se è
vero, come è vero, che le apparizioni della Madonna sono di origine
soprannaturale e che i miracoli eucaristici sono autentici, io non potevo non
ubbidire a Dio. Se Dio mette in situazioni difficili, e può permettere anche la
morte del giusto, darà certamente la ricompensa in cielo, e forse la
riabilitazione in terra dell'innocente ingiustamente condannato".
Mons. Vicegerente chiede se per il futuro don Claudio Gatti ha intenzione di
astenersi dalla celebrazione della Santa Messa e di rispettare i decreti circa
il divieto di culto eucaristico, che gli sono stati notificati.
Don Gatti risponde: "Per quanto riguarda la celebrazione della Santa Messa,
dato che era stata richiesta per una sola volta, non ho nessuna difficoltà a
confermare che non verrà mai più celebrata finchè l'autorità ecclesiastica
competente e unita al Papa non mi darà la facoltà. Per quanto riguarda i
miracoli eucaristici, non potendo esserne il responsabile, non posso dare
nessuna garanzia di osservare i decreti, dal momento che molte volte le ostie
sono collocate nel tabernacolo o messe direttamente sull'altare prima che il
sottoscritto se ne renda conto in quanto sono coloro che entrano in chiesa a
percepire queste presenze miracolose e ad avvertirne il sacerdote. Concludo
dicendo che rispetto gli ordini purchè non violentino la mia coscienza, dove può
entrare solamente Dio".
Roma, 1° aprile 1998.
F.to
Don Claudio Gatti
Mons. Cesare Nosiglia
Don Giuseppe Tonello
Pietro B. Martinello, notaio
Lettera mandata, ubbidendo alla
Madonna, l'8 aprile 2001 dal Vescovo Claudio Gatti ai Cardinali e Vescovi
d'Italia e del Vaticano, per difendere l'Eucaristia e servire la verità.
Reverendissimo e carissimo fratello Vescovo,
le scrivo per impedirle di trarre conclusioni sbagliate dopo aver letto il
comunicato ufficiale della C.E.I. "circa il Movimento Impegno e
Testimonianza - Madre dell'Eucaristia" firmato dal Card. Ruini e datato 12
gennaio 2001.
La Madonna ha annunciato alla veggente Marisa Rossi: "L'Eucaristia,
sacramento d'unione, diventerà causa di divisione" e aveva precedentemente
detto ai tre pastorelli a Fatima: "La Chiesa si spaccherà in due: da una
parte e dall'altra ci saranno sacerdoti, vescovi e cardinali che si
combatteranno con molto accanimento".
Quindi la causa della futura divisione della Chiesa sarà l'Eucaristia che da
alcuni ecclesiastici sarà amata e adorata e da altri negata e combattuta.
Questo è il terzo segreto di Fatima? Ora non è il momento di parlarne.
L'intera contesa tra il presidente della C.E.I. e me, vescovo ordinato da Dio,
ruota intorno al culto da attribuire all'Eucaristia che ha versato sangue e ad
altri numerosi miracoli eucaristici.
Fino a poco tempo fa questa contesa era ristretta al Card. Ruini e al
sottoscritto, ora invece si è allargata fino a coinvolgere tutti i vescovi
d'Italia.
Infatti, poiché il Card. Ruini ha firmato il comunicato come presidente della
C.E.I. e ha presentato tale documento come "comunicato ufficiale della
C.E.I.", questo significa che tutti i vescovi italiani mi hanno condannato,
perché ho adorato l'Eucaristia che ha sanguinato durante la S. Messa da me
celebrata e attribuito il dovuto culto agli altri numerosi miracoli eucaristici.
Mi auguro comunque di avere motivo di pensare che anche nel mio caso sia
avvenuto ciò che ha dichiarato il 7 marzo 2001 al Corriere della Sera Mons.
Giuseppe Casale, vescovo emerito di Foggia: "Le riunioni dei consigli
permanenti e le assemblee della C.E.I. si risolvono in una prolusione-monologo
del Card. Ruini che, come professore, fa la sua lezione, alla quale si fanno
solo osservazioni di cortesia: non c'è un dibattito serio né il confronto
delle opinioni e spesso, rinviando tutto al consiglio, l'assemblea si
decapita".
Sono costretto quindi, per amore della verità e per difendere l'Eucaristia, a
rivolgermi a tutti i vescovi d'Italia per dare la mia versione dei fatti, in
quanto il comunicato ufficiale della C.E.I. è pieno di menzogne e manipolazioni
della verità.
Io amo e non temo il potente Card. Ruini e so che Dio è Onnipotente e interverrà
al momento opportuno per mostrare chi è nella verità.
Il Card. Ruini ha definito Marisa Rossi "presunta veggente". Ebbene,
poiché il C.I.C. proibisce al giudice di formulare presunzioni (can. 1586), io
mi chiedo: come è arrivato il suddetto cardinale a definire Marisa Rossi
"presunta veggente" senza aver svolto su di lei gli accertamenti
richiesti, le indagini necessarie e gli interrogatori dovuti?
I membri della commissione, nominata dal Card. Vicario, hanno incontrato Marisa
Rossi una sola volta e durante l'interrogatorio hanno mostrato: impostazione
aggressiva, acriticità nelle affermazioni, plagio, calunnia, manipolazione,
estorsione di affermazioni e contraddizioni, andando palesemente contro il can.
1564.
Inoltre hanno offeso Marisa Rossi chiamandola "eretica, indemoniata,
sacrilega" ed hanno gravemente mancato alla carità e al can. 220. Infine
non hanno redatto nessun verbale dell'interrogatorio come prescrive il can.
1569; per questo motivo Mons. Nosiglia, presidente della commissione,
interrogato da me alla presenza dei commissari, ha dichiarato nullo questo unico
interrogatorio.
A questo punto è lecito domandarsi: su cosa poggia il giudizio del Card. Ruini
circa Marisa Rossi? Sul nulla, perché nulla ha fatto di quanto stabilito dal
C.I.C. e dalla prassi della Chiesa.
Quindi il Card. Ruini ha abusato del suo potere.
Affrontiamo ora il delicato argomento dei "supposti fatti taumaturgici
collegati con il culto eucaristico".
Ogni volta che ho comunicato al Vicariato di Roma gli eventi miracolosi
eucaristici, il Card. Vicario e i suoi collaboratori li hanno sempre liquidati,
senza fare indagini e interrogatori, come: effetti di patologia religiosa,
fenomeni da baraccone, conseguenza di interventi diabolici. Diverse volte,
personalmente e per iscritto, ho chiesto al Card. Ruini di mandare esperti ed
esorcisti per valutare i miracoli eucaristici e mi ha sempre dato risposte
negative, "perché non ne ravvedeva la necessità".
Io stesso ho portato in Vicariato un'ostia insanguinata per farla esaminare e
Mons. Nosiglia mi ha ordinato: "Butta via quel pezzo di pane
insanguinato", ordine che non ho eseguito per non andare contro la mia
coscienza e per non incorrere nella scomunica latae sententiae riservata alla
Sede Apostolica (can. 1367).
Io e molte persone siamo testimoni di moltissimi miracoli eucaristici.
Gesù e la Madonna hanno trasportato nel luogo taumaturgico, così Gesù ha
definito la nostra casa, centinaia di particole consacrate o profanate o
sottratte alla profanazione o prese in chiese, dove l'Eucaristia non era amata
dai sacerdoti e dai laici. Queste ostie, depositate nel tabernacolo o
sull'altare in Chiesa e sui fiori o immagini sacre in casa sono state date in
comunione a coloro che partecipavano ai nostri incontri di preghiera. Tutti
coloro che le hanno ricevute sono pronti a testimoniare che le ostie portate da
Gesù e dalla Madonna emanavano un profumo particolare e sprigionavano un
gradevole calore, che si avvertiva quando venivano introdotte in bocca.
Alcune delle ostie trasportate da Gesù e dalla Madonna hanno sanguinato alla
nostra presenza. Noi conserviamo quattro ostie insanguinate che a distanza di
anni sono ancora perfettamente conservate e il cui sangue non è andato soggetto
a decomposizione. Due di queste ostie hanno sanguinato più volte a distanza di
mesi, questo fatto è unico nella storia della Chiesa. Inoltre abbiamo un
corporale e un cuscinetto bagnati dal sangue fuoruscito da ostie trasportate dal
Sommo ed Eterno Sacerdote.
Sono avvenuti anche miracoli eucaristici di altro genere. Alla presenza di molte
persone un'ostia è fuoruscita dal costato di un crocifisso, è passata
attraverso il vetro della teca, messo a protezione, e si è depositata sulle
mani di Marisa Rossi.
Diverse volte si è verificata la moltiplicazione dell'Eucaristia nelle mie
mani; con poche particole, portate dalla Madre dell'Eucaristia, ho dato la S.
Comunione a circa duecento persone.
Il Vicariato, di fronte al ripetersi dei grandi miracoli eucaristici, senza mai
interrogare i testimoni di questi miracoli né fare indagini, ha reagito
sommergendomi di decreti che contenevano l'ordine di astenermi "dal
compiere atti di culto eucaristico e di culto pubblico in genere in occasione o
in conseguenza di presunte apparizioni di ostie" e la minaccia di
sospendermi a divinis, se avessi disubbidito.
Il Card. Ruini, attraverso Mons. Nosiglia, è arrivato al famigerato ricatto:
"Se neghi che quelle ostie, anche quelle insanguinate, siano Eucaristia e
che ti sei ingannato e hai ingannato, perché sono opera del demonio, non ti
sospenderemo". Era troppo, perché se avessi accettato, oltre che incorrere
nella scomunica, avrei peccato contro lo Spirito Santo, per aver attribuito al
demonio ciò che è opera di Dio.
Ho risposto: "Fate quello che volete. Preferisco essere sospeso a divinis
che profanare l'Eucaristia".
Quindi il vero motivo per cui il Card. Ruini mi ha sospeso a divinis non è
perché ho celebrato la S. Messa contro un suo ordine, che purtroppo non ha
tenuto conto che Cristo mi aveva ordinato di celebrare, ma perché non ho ceduto
al suo ricatto.
Gesù ha detto cha la sospensione a divinis "è illecita, illegittima e
nulla" e per dimostrare che ero perfettamente a posto di fronte alla Chiesa
e per altri motivi che sono esposti nel libro "Tu sei Vescovo ordinato da
Dio, Vescovo dell'Eucaristia", mi ha dato la pienezza del sacerdozio.
Quando il 20 giugno 1999 il Signore mi ha ordinato vescovo, ho pianto e tremato,
perché ero perfettamente cosciente a quale nuova feroce persecuzione, da parte
degli uomini della Chiesa, sarei andato incontro.
Io non volevo essere ordinato vescovo, ma il Signore non mi ha concesso la
facoltà di scegliere se essere o non essere vescovo né mi ha chiesto il
permesso di ordinarmi vescovo. Quando Gesù ha ordinato Pietro e gli altri
apostoli vescovi non ha imposto loro le mani sul capo, non ha recitato nessuna
formula di consacrazione, non ha compiuto nessun rito, ma ha manifestato la sua
volontà e dato un ordine: "Fate questo in memoria di me" (Lc 22,14).
Anche con me il Signore si è comportato nello stesso modo.
"Ti ordino Vescovo, ti do la pienezza del sacerdozio e ti do tutti i
poteri", così ha detto Gesù, mentre io piangevo e soffrivo.
Ho detto sì a Dio e gli uomini della Chiesa mi hanno infilzato.
Eppure Gesù è il Fondatore e il Capo della Chiesa, è il Sommo ed Eterno
Sacerdote, perché "ha un sacerdozio non transitorio" (Eb 7,24).
Gesù non è il Capo emerito della Chiesa, come diversi ecclesiastici
vorrebbero, non ha abdicato al suo ruolo di capo e, senza chiedere il permesso a
nessuno, può rimettere i peccati, consacrare l'Eucaristia e ordinare i vescovi.
Dio può tutto, a Dio nulla è impossibile. Chi sostiene che Dio non può
ordinare un vescovo pecca gravemente e dimostra di ignorare la Sacra Scrittura.
Gesù ha unito l'Eucaristia e il sacerdozio, istituendo i due sacramenti
nell'Ultima Cena.
Gesù ha unito il mio episcopato e i miracoli eucaristici, e ha messo il suo
sigillo sull'uno e sugli altri il giorno 11 giugno 2000, festa di Pentecoste,
quando ha operato l'ultimo grande miracolo eucaristico, alla presenza di oltre
cento persone.
Avevo appena ultimato di recitare la formula di consacrazione del pane, quando
dall'ostia ha cominciato a fuoruscire il sangue.
Per me il tempo si è fermato. Ero piegato sull'ostia che stringevo tra le mie
mani e fissavo il sangue divino che si diffondeva su buona parte della sua
superficie. Sono rimasto immobile per un tempo che ai presenti è sembrato
interminabile, perché pensavano che mi sentissi male, in quanto sul mio volto
si alternavano un pallore impressionante e un forte rossore.
Quando mi sono un po' ripreso, ho elevato lentamente l'ostia. Tra i presenti si
è creata molta emozione, ma tutto si è svolto in un clima di profondo
raccoglimento e viva emozione. Mentre abbassavo la mia ostia macchiata di
sangue, ho visto sulla patena altre due ostie grandi che, come dirà
successivamente la Madre dell'Eucaristia, erano state sottratte alla
profanazione e portate nel luogo taumaturgico, perché "il Vescovo, la
veggente e i membri della comunità amano moltissimo l'Eucaristia e sono pronti
a dare la vita per difenderla".
Dopo aver recitato la formula di consacrazione del vino e fatta l'elevazione del
calice, ho preso la patena che conteneva l'ostia da me consacrata macchiata di
sangue e le altre due ostie sottratte alla profanazione e sono passato lungo i
banchi della chiesa, perché i fedeli potessero vederle in maniera ravvicinata,
constatare la veridicità del fatto miracoloso, percepire il profumo che emanava
dall'ostia macchiata di sangue per testimoniare un domani l'avvenuto miracolo.
Il Signore avrebbe operato un miracolo eucaristico così grande nelle mie mani
se io non fossi vescovo, e fossi un impostore?
Chi nega che l'ostia consacrata da me sia vera Eucaristia e afferma che il
sangue fuoruscito da questa ostia sia effetto di un intervento diabolico, pecca
contro lo Spirito Santo, profana l'Eucaristia ed incorre nella scomunica latae
sententiae riservata alla Sede Apostolica (can. 1367).
Poiché nel comunicato ufficiale della C.E.I., datato 12 gennaio 2001 e
posteriore al miracolo eucaristico dell'11 giugno 2000, il Card. Ruini continua
a parlare di "supposti fatti taumaturgici collegati con il culto
eucaristico", io chiedo al presidente della C.E.I. se riconosce che l'ostia
da me consacrata è vera Eucaristia e che la fuoruscita del sangue dall'ostia
consacrata è opera di Dio.
Se dice sì, deve riconoscere l'origine soprannaturale del miracolo eucaristico,
perché il demonio non ha potere sull'Eucaristia, e di conseguenza di tutti i
precedenti miracoli eucaristici.
Se dice no, profana l'Eucaristia, pecca contro lo Spirito Santo ed incorre nella
scomunica latæ sententiæ riservata alla Sede Apostolica (can. 1367).
Ora non è più in discussione la mia persona, ma il mistero eucaristico, del
quale i vescovi sono custodi.
Poiché il Card. Ruini, secondo il suo stile, non risponderà alla mia domanda,
ma cercherà con altri modi di ridurmi al silenzio, è dovere di ogni vescovo
chiedere spiegazioni al presidente della C.E.I. sul suo atteggiamento di fronte
al miracolo eucaristico avvenuto durante la S. Messa da me celebrata.
Ricordi ciò che ha detto Cristo: "Chiunque si dichiarerà per me dinanzi
agli uomini, anch'io mi dichiarerò per lui dinanzi al Padre mio che è nei
cieli; chiunque, invece, mi avrà rinnegato dinanzi agli uomini, anch'io lo
rinnegherò dinanzi al Padre mio che è nei cieli" (Mt 10,32).
Riaffermo la mia comunione con il Papa e con i Vescovi che amano, adorano e
credono nell'Eucaristia.
La Madre dell'Eucaristia protegga la Chiesa Italiana.
Cordiali saluti.
Roma, 8 aprile 2001
Domenica delle Palme
+ Claudio Gatti
Vescovo Ordinato da Dio
Vescovo dell'Eucaristia
Signor Presidente / Vostra Maestà,
il messaggio di Dio arriva a Lei tramite un’umile e semplice creatura: Marisa
Rossi.
Dio le ha affidato il compito di scrivere a tutti i capi di stato e di governo
del mondo, perché cessino di uccidere gli uomini e di fare la guerra.
Ascolti il suo cuore, lì sentirà la voce di Dio.
Le credenziali di Marisa sono: amore, preghiera, sofferenza e immolazione. Lei
è una lampada che arde davanti a Dio e incessantemente intercede per ottenere
il dono della pace.
Signor Presidente / Vostra Maestà, la pace nella sua Nazione e nel mondo dipende
anche da Lei.
Distinti ossequi.
Don Claudio Gatti
Roma, 14 Febbraio 1998
Messaggio di Dio
Roma, 14 Febbraio 1998 - ore 14:00.
Caro Presidente / Caro Re / Cara Regina,
Tu sei un uomo creato da Dio e, se non credi in Lui, almeno ammetterai che sei
stato creato da un Essere Superiore ad ogni creatura della Terra.
Io, Uomo Dio, che ho creato l’Universo, che ti amo e amo tutte le creature
della Terra, ti prego: non uccidere il fratello, chiunque esso sia,
qualsiasi nome abbia, a qualunque razza e religione appartenga, qualunque sia il
colore della sua pelle.
Non uccidere, rispetta il V° Comandamento, impara ad amare e rispettare
specialmente le donne, i bambini, i poveri, i malati.
L’uomo, creatura vivente, è amato da un Essere Superiore a tutti. Non
uccidere né con la spada, né con le parole che possono uscire dalla tua bocca.
Cos’è questo uccidere, cos’è questo fare la guerra? Solo perché tu possa
dire: "Ho vinto, ho guadagnato"? Capo della tua Nazione, qual è la
tua gioia e soddisfazione? Sei convinto di amare il tuo popolo e gli altri
popoli, quando uccidi?
Se sei sicuro di amare, non uccidere. "AMA".
Ogni uomo è tuo fratello, è uguale a te, è stato creato come te, solo non ha
il comando e molte volte è povero e debole.
L’Essere Superiore, Dio, ti chiederà conto di ciò che hai fatto a tuo
fratello.
Dio, Essere Superiore, è amore e non odio.
Ferma la guerra in qualsiasi modo e ama i tuoi fratelli.
Secondo appello di Dio Padre
all'umanità
Roma, 1° novembre 2000 - ore 10:45
Marisa - Mamma mia, quanta gente! Oggi è la festa di tutti i santi,
anche dei santi che sono sulla terra. E adesso chi parla di voi?
Dio Padre - Io, Dio, un anno fa vi ho parlato e ciò che ho detto è
andato in giro quasi dappertutto. Voi sapete il motivo per cui vi ho parlato. Ho
detto: "Guai a coloro che offendono questo luogo taumaturgico; guai a
coloro che distruggono il vescovo; guai a coloro che non credono alle
apparizioni eucaristiche". Molti miracoli eucaristici sono avvenuti davanti
ai vostri occhi.
Io sono Dio e posso fare ciò che voglio. Potrei distruggere il mondo e farlo di
nuovo con poche anime e con pochi sacerdoti; pochi, ma santi.
Io non voglio che la sofferenza provocata dagli uomini continui ancora a
perseguitarvi.
Solo Io posso convertire le persone che dicono di credere.
Sono venuto per ringraziarvi del bene che cercate di fare, anche se ci sono
ancora delle piccole cose che non vanno, ma queste non mi offendono. Sono i
grandi uomini che mi offendono continuamente. Io ho detto che, prima di iniziare
i miei grandi interventi nel mondo, doveva convertirsi almeno la metà degli
uomini della terra, ma le conversioni ancora sono poche.
Oggi i grandi uomini della Chiesa si sentono più buoni e perfetti, perché
stanno celebrando l'Anno Santo e sono riusciti a raccogliere a Roma tutte le
categorie delle persone; invece sono lontani da Me, perché hanno continuato a
tenere saldamente in mano il potere e ad accumulare denaro, il vile denaro che
distrugge l'uomo.
Io, Dio, sono felice di vedervi raccolti sotto un capannone; qui vengono Gesù,
Maria, Madre dell'Eucaristia, san Giuseppe, padre Pio e tutti gli angeli e i
santi; non ho detto san padre Pio, Marisella, ma padre Pio perché per te suona
più familiare. Quanti santi sono venuti e hanno parlato con voi, soprattutto
con te, Marisella!
Attenzione: voi continuate a scendere, a crollare, ma non è giusto, non è
bello, perché significa che la fiducia e la fede in Me vacillano.
Cerchi di guardarmi, figlia mia, ma non mi vedi, non puoi vedermi.
Marisa - Sì, lo so, il vescovo mi ha spiegato che nessun uomo, finché
è sulla terra, può vedere Dio. Però, sentendo la tua voce, mi sembra di
vederti, ma non ti vedo. Ti vedrò un giorno?
Dio Padre - Certo, mi vedrai molto presto, come mi vedranno tutti gli
uomini di buona volontà, tutti gli uomini che hanno accettato i miei richiami.
Voi pensate che Io mi sia dimenticato di voi? No; se mi fossi dimenticato di
voi, la Mamma non sarebbe spesso con voi. Anche san Giuseppe, san padre Pio,
tutti gli angeli e i santi sono sempre con voi. Quando è stato beatificato, san
padre Pio dov'era? Non era con voi? Quando i grandi uomini hanno fatto feste
spettacolari, gli angeli e i santi non erano con voi? La Madre dell'Eucaristia
non era con voi?
Non credete a chi vi dice che la Madre dell'Eucaristia appare in un altro luogo,
la Madre dell'Eucaristia appare solo in questo luogo taumaturgico.
Gli uomini della Chiesa hanno letto i messaggi e si sono appropriati sia del
titolo "Madre dell'Eucaristia", sia di tutte le idee che il vostro
vescovo ha avuto e ha messo per iscritto. Pazienza, questo non offende nessuno.
Fanno finta di non credere, ma la maggior parte dei sacerdoti crede a questo
luogo taumaturgico. I sacerdoti stranieri telefonano, scrivono, vengono e non
hanno paura di nulla, mentre gli italiani ne hanno un po' e i romani molta. Ma
guai, guai, guai, perché per chi ha paura il Paradiso è chiuso.
Io sono Dio e non c'è altro Dio, ma non per questo gli ebrei, i mussulmani e i
membri di tutte le altre religioni non verranno a godere in Paradiso. Godranno
anche loro se hanno amato il loro Dio, che poi sono sempre Io.
Coraggio, miei cari figli. I santi intorno a Me fanno gli auguri a tutti,
soprattutto ai malati, a coloro che sono in un lettino di ospedale, ai
carcerati, agli alcolizzati, ai drogati, a tutti, perché Dio ama tutti. Mi
ripeto: guai a coloro che uccidono, guai a coloro che scandalizzano uno dei miei
figli. Come dice il Vangelo, è meglio per loro che si mettano al collo una
grande pietra e si buttino nel mare, perché non c'è nulla da fare.
Auguri a tutti. Vogliatevi bene e vogliateci bene.
Eccellenza, coraggio. Come Gesù, anche tu sembri un fallito, ma non lo sei.
Come Gesù ha vinto il mondo, anche tu vincerai e arriverai dove ti ho promesso.
Insieme al mio e vostro vescovo e a tutta la corte celeste, Io, Dio, grande e
misericordioso e un domani giusto, vi benedico.
Madonna - Io sono la vostra Mamma, dopo che Dio ha parlato non ho nulla
da dire.
Vi tengo stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa - Ciao. Questo bacio è per Dio che non vedo e questo per tutti
voi. Ciao
Eccellenza, è andata via. Tutto il Paradiso è andato via. C'erano tanti
sacerdoti.
Don Claudio - Questo è consolante.
Marisa - C'erano naturalmente i papi e tante anime salve. Quanto è
grande il Paradiso! È immenso!
Marisa - Grazie, Madonnina, perché sei venuta,
anche se non mi dici nulla. Voglio ringraziarti perché hai aiutato mio fratello
sacerdote, come ti avevo chiesto.
Madonna - Non parlerò io, Marisella, ma san padre Pio, perché
tutti i gruppi di preghiera devono sapere che lui è qui con voi.
(Marisa alla vista di padre Pio esclama)
Marisa - Sei diventato ancora più bello, padre Pio!
Padre Pio - Figliolini miei, sono padre Pio e sto in mezzo a
voi. Dio mi ha detto che devo venire sempre qui con voi a pregare; oltre Gesù,
la Madonnina e tutti gli angeli e santi anch'io sarò presente qui. È grande
desiderio di Dio che tutti i gruppi di preghiera di padre Pio vengano a visitare
e a pregare ogni tanto in questo luogo taumaturgico.
Lo so, siete poche, pochissime persone, ma passate parola e dite che Dio ha
scelto me per darvi questo messaggio piccolo, semplice e umile; perché io, la
vostra sorella e il vostro vescovo siamo piccoli, semplici e umili.
Per me è una grande gioia venire qui e stare con voi, perché so che amate
moltissimo Gesù Eucaristia. Dio mi ha dato questo privilegio, non perché io
sia superiore a Gesù e alla Mamma, essi sono sempre avanti a tutti e ora sono
qui con me, ma perché io devo dirvi di pregare molto per la conversione dei
miei confratelli sacerdoti.
Tutti i miei gruppi di preghiera devono riunirsi qui, in questo luogo
taumaturgico, a pregare; tutti i veggenti devono incontrarsi qui ogni tanto per
pregare; ed invece i veggenti, le anime consacrate e i sacerdoti curano solo il
proprio orticello; quando impareranno ad amare veramente Gesù Eucaristia?
Lo so, voi che amate Gesù Eucaristia siete provati, siete bersagliati da ogni
parte. Vi capisco benissimo; oh, se vi capisco, miei cari fratellini.
Io verrò sempre, perché come Dio Padre me l'ha ordinato, in questo luogo
taumaturgico. Ogni volta che ci sarà l'apparizione di Gesù o di Maria, io sarò
presente. Oggi Dio Padre ha dato a me la lettera da comunicare; in Paradiso non
ci sono né gelosie né invidie, la Mamma e Gesù non sono invidiosi se leggo io
la lettera di Dio; Dio forse ha scelto me, perché sono talmente piccolo e
vecchierello...
Marisa - Ma adesso non sei vecchiarello, sei bello e giovane.
Padre Pio - Sì, è vero, Dio ha scelto me, ma non so il
motivo, perché ci sono tanti altri santi; anche se dovrebbero essere molto,
molto più numerosi, perché Gesù ha salvato tutti gli uomini.
Coraggio, miei due cari fratelli, conosco la vostra storia e la vivo con voi; è
lunga e dolorosa, ma è bella; credetemi, è bella.
Marisa - È andato via.
Madonna - Ed io, la vostra Mamma, vi ringrazio della vostra
presenza.
Insieme al mio caro sacerdote prediletto, permettetemi di dire così, al mio
caro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri.
Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.
Mettete in pratica quanto ha detto san padre Pio, diffondete questo messaggio.
Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
Marisa - Ciao.
Don Claudio, è venuto padre Pio ed era bello e giovane. Però in un primo
momento l'ho visto com'era: vecchierello e malato, forse perché lo riconoscessi
e poi si è trasfigurato ed è diventato bello e giovane.
Don Claudio - Dio vuole che tutti i gruppi di preghiera di
padre Pio vengano qui?
Marisa - Sì, devono venire qui, per prendere parte, per vivere
la grande missione che Dio ci ha dato. Vedremo come andrà a finire questa
grande missione, perché sono tanto stanca. Ieri Dio mi ha dato la grande gioia
di camminare, di star bene, ma mi ha detto che non sarebbe stato per sempre, non
sarebbe durata. Infatti non è durata, però sto meglio rispetto a quel famoso
venerdì, sto un pochino, un pochino meglio.
DICHIARAZIONE DI DON CLAUDIO GATTI
Vescovo ordinato da Dio
Vescovo dell'Eucaristia
Io Claudio, ordinato vescovo da N.S.G.C., avendo ricevuto da Dio
tutti i poteri, dopo aver lungamente invocato lo Spirito Santo, perché mi
guidi, illumini e conforti, e dopo aver pregato insistentemente la Madre
dell'Eucaristia, perché mi assista con la sua materna protezione, sicuro di
prendere una decisione gradita a Dio Uno e Trino e importante per tutta la
Chiesa, ritengo che è giunto il momento di pronunziare il mio giudizio sulle
teofanie trinitarie e sulle apparizioni di Gesù, della Madonna, degli angeli e
dei santi che Marisa Rossi ha avuto e continua ad avere da molti anni.
Inoltre è mio preciso dovere formulare un giudizio sui numerosi e grandiosi
miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico, a Roma e fuori Roma.
Da circa trent'anni seguo attentamente Marisa Rossi ed affermo davanti a Dio e
alla Chiesa di non aver mai riscontrato in lei la più piccola ombra di
esaltazione, fanatismo, inganno, mistificazione, autosuggestione, isterismo,
come è scritto anche nel giudizio diagnostico emesso da valenti clinici
dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" che si può
sintetizzare così: "Assenza di patologia neurologica e psichiatrica".
Respingo nel modo più assoluto che nei fenomeni sopra indicati ci sia la
presenza o influenza del demonio, perché su di essi, per fugare qualsiasi
dubbio, ho recitato preghiere di liberazione ed esorcismi.
Escluso l'inganno umano e la presenza diabolica, bisogna riconoscere come unica
alternativa l'origine e la presenza soprannaturale divina.
L'affermazione di Gesù: "Ogni albero buono fa frutti buoni" (Mt 7,17)
può essere applicata alle teofanie trinitarie, alle apparizioni di Gesù, della
Madonna, degli angeli e dei santi di cui ha goduto Marisa Rossi e ai numerosi e
grandiosi miracoli eucaristici, perché hanno causato abbondanti frutti
spirituali nelle anime e sorprendenti guarigioni fisiche nei corpi.
Poiché dal lontano 1971 sono stato presente a tutte le teofanie trinitarie e a
tutte le apparizioni di Gesù, della Madonna, degli angeli e dei santi, e dal
1995 sono stato testimone oculare dei numerosi miracoli eucaristici, posso
esclamare come Giovanni: "Ho visto e ho creduto".
Anche molte persone, presenti alle apparizioni soprannaturali e testimoni dei
grandi miracoli eucaristici, da me interrogate, hanno raggiunto la mia stessa
conclusione: "Abbiamo visto e abbiamo creduto".
Ciascuno di noi può affermare: "Chi ha veduto ne dà testimonianza e la
sua testimonianza è veritiera, ed egli sa che dice il vero, affinché voi
crediate" (Gv 19,35).
Per i motivi esposti e per altri omessi per maggiore brevità decido:
1 - di riconoscere l'origine soprannaturale delle teofanie trinitarie e delle
apparizioni di Gesù, di Maria, Madre dell'Eucaristia, degli angeli e dei santi
donate da Dio alla veggente Marisa Rossi;
2 - di riconoscere come autentici, degni di fede e oggetto di culto i numerosi e
straordinari miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico, a Roma e
fuori Roma che si sono manifestati nei seguenti modi:
a) Il giorno 14 settembre 1995 l'Eucaristia è fuoruscita dal costato di un
crocifisso e si è adagiata sulle mani protese di Marisa Rossi. Il giorno 29
giugno 1997 l'Eucaristia, fuoruscita dal costato dello stesso crocifisso, è
passata, senza infrangerla, attraverso la teca di vetro messa a protezione e ha
terminato il suo volo tra le mani di Marisa.
b) L'Eucaristia è stata trasportata nel luogo taumaturgico da Gesù, dalla
Madonna, dagli angeli e dai santi o prelevata dai tabernacoli di chiese vicine e
lontane o sottratta alla profanazione o già profanata; in questo caso
manifestava bruciature, colpi di corpi contundenti, lacerazioni provocate da
pugnali ed altri segni di azioni sacrileghe. L'Eucaristia è stata o consegnata
a Marisa Rossi o depositata nel tabernacolo e sull'altare della cappella
"Madre dell'Eucaristia" o su statue sacre, sui fiori, su piccole
piante e su altri oggetti. Questi miracoli sono talmente numerosi che non è
possibile farne l'elenco completo, perché risulterebbe eccessivamente lungo.
c) L'Eucaristia trasportata da Gesù, dalla Madonna, dagli angeli e dai santi ha
sanguinato undici (11) volte. Questi straordinari miracoli eucaristici si sono
verificati il 6 febbraio 1997, il 21 febbraio 1997, il 27 marzo 1997, il 17
aprile 1997, il 31 maggio 1997, il 22 marzo 1998, il 17 maggio 1998, l'11
novembre 1999, il 16 maggio 2000. L'Eucaristia che aveva sanguinato il 17 maggio
1998 ha sanguinato una seconda volta il 6 giugno 1999 e l'Eucaristia che aveva
sanguinato l'11 novembre 1999 ha sanguinato una seconda volta il 18 maggio 2000.
Io conservo le ostie che hanno sanguinato due volte, unico caso in tutta la
storia della Chiesa, l'ostia che ha sanguinato il 22 marzo 1998 e l'ostia che ha
sanguinato il 16 maggio 2000. Queste quattro ostie consacrate e insanguinate
sono intatte, non manifestano segni di decomposizione e continuano ad emanare un
profumo particolare, andando contro le leggi naturali.
d) L'Eucaristia ha sanguinato durante la santa Messa da me celebrata, subito
dopo che avevo pronunciato la formula di consacrazione, alla presenza di
numerose persone, il giorno 11 giugno 2000, festa di Pentecoste. Con questo
ultimo miracolo eucaristico, definito da Gesù "il più grande di tutta la
storia della Chiesa", Dio ha posto il suo sigillo su tutti quelli
precedenti. Tutti coloro che si sono comunicati con l'Eucaristia trasportata da
Gesù, dalla Madonna, dagli angeli e dai santi hanno testimoniato che nel
deglutirla hanno sentito un profumo caratteristico e un calore particolare
penetrare in loro. Questi fenomeni sono stati avvertiti per un notevole spazio
di tempo.
3 - di permettere ufficialmente il culto della Madre dell'Eucaristia. È
riservata al Papa la decisione di estenderlo a tutta la Chiesa.
Raccomando ai fedeli la lettura delle lettere di Dio, perché in esse possono
trovare aiuti e stimoli per la crescita della vita spirituale individuale,
familiare e comunitaria.
Riaffermo la mia ubbidienza al Papa e la mia unione con i vescovi e i sacerdoti
che amano l'Eucaristia e credono che nell'Eucaristia è realmente presente Gesù
in corpo, sangue, anima e divinità.
Roma, 14 settembre 2000
Festa dell'esaltazione della Croce
+ Claudio Gatti
Vescovo ordinato da Dio
Vescovo dell'Eucaristia