Decreto di scomunica 
della Congregazione per la dottrina della fede 
per l'attentata ordinazione sacerdotale di alcune donne cattoliche

Premessa al decreto di scomunica

Allo scopo di dissipare qualsiasi dubbio circa lo stato canonico del vescovo Romulo Antonio Braschi, che ha attentato di conferire l'ordinazione sacerdotale a donne cattoliche, la Congregazione per la Dottrina della Fede ritiene opportuno confermare che questi in quanto scismatico era già incorso nella scomunica riservata alla Sede Apostolica.

Decreto di scomunica

In riferimento ai monito di questa Congregazione dello scorso 10 luglio, pubblicato il giorno successivo, e considerato che entro la data fissata del 22 luglio 2002 le donne Christine Mayr-Lumetzberger, Adelinde Theresia Roitinger, Gisela Forster, Iris Müller, Ida Raming, Pia Brunner ed Angela White non hanno manifestato alcun segno di ravvedimento o di pentimento per il gravissimo delitto da loro compiuto, questo Dicastero, in ottemperanza a tale monito, dichiara che le suddette donne sono incorse nella scomunica riservata alla Sede Apostolica con tutti gli effetti stabiliti nel can. 1331 CIC.
Nell'adempiere tale doveroso intervento, la Congregazione confida che esse, sorrette dalla grazia dello Spirito Santo, possano ritrovare il cammino della conversione per il ritorno all'unità della fede e alla comunione con la Chiesa che hanno infranto con il loro gesto. 

       Roma, 5 agosto 2002

[Card. Joseph Ratzinger, prefetto
Mons. Tarcisio Bertone, segretario]

Comunicato dello stesso 5 agosto 2002, 
emesso dalle sette donne scomunicate per il «gravissimo delitto»

 
«È vero abbiamo infranto il codice di diritto canonico che vieta l'ordinazione delle donne, ma l'articolo del codice è un'offesa contro l'uguaglianza tra uomo e donna proclamata da Dio». 

Note:
can. 1331 CIC «...allo scomunicato è fatto divieto di prendere parte in alcun modo come ministro alla celebrazione del sacrificio dell'Eucaristia o di qualunque altra cerimonia di culto pubblico».

Nella lettera apostolica Ordinatio sacerdotali del 22 maggio 1994, Giovanni Paolo II ribadiva che per volontà permanente di Cristo solo gli uomini (maschi) possono essere ordinati ministri (preti e vescovi) nella Chiesa, precisando che la dottrina cattolica secondo cui «la Chiesa non ha alcuna facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale ... deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa».


Scomunica per le 7 donne prete

Andrea di Robilant
(La Stampa, 6 agosto 2002)

SONO TEDESCHE E AUSTRIACHE, IL CARDINALE RATZINGER HA FIRMATO IL DECRETO
Erano state ordinate da un vescovo scismatico

Tutte scomunicate per il loro «gravissimo delitto». 
E´ finita com´era prevedibile che finisse l´avventura delle sette donne-prete che si erano fatte ordinare poco più di un mese fa da un arcivescovo scismatico in una colorita cerimonia su un battello fluviale lungo il Danubio. Ieri il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Dottrina della fede, ha firmato il decreto di scomunica contro le sette religiose cattoliche - quattro tedesche, due austriache e una statunitense - che avevano osato sfidare la Chiesa su un terreno dove la Curia romana è ancora assolutamente intransigente. Le parole del cardinale Ratzinger sono state, del resto, durissime: «Le donne Christine Mayr Lumetzeberger, Adelinde Theresia Roitinger, Gisela Forster, Iris Mueller, Ida Raming, Pia Brunner e Angela White - recita il testo - non hanno manifestato alcun segno di ravvedimento o di pentimento per il gravissimo delitto che hanno compiuto; questo Dicastero dichiara che le suddette donne sono incorse nella scomunica riservata alla Sede Apostolica». Le sette donne scomunicate giudicano il provvedimento inaccettabile e dicono di voler fare ricorso. Ma non si capisce bene come possano continuare la loro azione. Non ci sono margini per discutere sulla questione. Il provvedimento è inappellabile. Viene emanato direttamente dal Papa e solo il Papa potrà modificarlo. La sentenza, semmai, conferma ancora una volta la totale chiusura della Curia romana, e di questo pontefice in particolare, ad affrontare un tema che pure sembra diventare sempre più attuale all´interno della stessa Chiesa cattolica, specialmente in Europa settentrionale. Per non parlare del Nord America, dove già esistono alcune donne-prete che praticano il sacerdozio e sperano che il prossimo pontefice le riaccolga nella Chiesa. Dopo la scomunica di ieri, nessuno si aspetta più di ricevere un segnale anche piccolo di apertura da questo pontefice. Nel 1994 Giovanni Paolo II decretò che «la Chiesa non ha alcun modo né facoltà di conferire alle donne l´ordinazione sacerdotale e questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa». Questa rimane la sua posizione oggi. Per cui le sette donne scomunicate sapevano bene a cosa andavano in contro quando il 29 giugno scorso si erano fatte ordinare sacerdotesse da Romulo Antonio Braschi, ex arcivescovo argentino che si è sposato trent´anni fa ed ha fondato la Chiesa scismatica «apostolica carismatica di Gesù Re». L´ordinazione è stata celebrata su un battello fluviale in navigazione per evitare che la festosa compagnia ricadesse sotto la giurisdizione formale di una diocesi cattolica austriaca. Il 10 luglio la Chiesa aveva chiesto alle sette donne di pentirsi del loro gesto e di rinunciare all´abito talare entro il 22 luglio. Invece, le neo-sacerdotesse avevano subito cominciato ad officiare la messa, a sposare giovani coppie, a battezzare i bambini. Ed avevano anche lanciato una campagna mediatica per dare risalto al loro gesto di sfida - cosa che non ha certo migliorato la loro situazione presso la Curia. Ieri, puntuale, è arrivata la scomunica.La quale probabilmente non impedirà loro di continuare. Anche perché hanno l´appoggio di moltissimi cattolici in Austria e in Germania e dicono di aver ricevuto «un diluvio» di richieste da parte di coppie che vogliono sposarsi o battezzare i propri figli.

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Il dialogo, non la scomunica, è la via da percorrere per affrontare la questione dell'ordinazione sacerdotale femminile ... ormai non solo teologi e vescovi ma anche parecchi fedeli non accettano più l'esclusione di donne dai ministeri ecclesiali ... In una Chiesa costruita sul Vangelo non ci devono essere chiusure. Questo modo di procedere non è adatto ai tempi. E non si può parlare di una disposizione divina immutabile come ha fatto il card. Ratzinger. L'uomo e l'ordinamento sociale giocano infatti un importante ruolo nelle strutture della Chiesa. [Gruppo di iniziativa per una Chiesa più umana, Bolzano]

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Sullo stesso tema:
Cristo ha escluso le donne dal sacerdozio? [John Wijngaards]
La donna e il sacerdozio [Leonardo Boff]
Il sacerdozio delle donne e le sue reali possibilità [Leonardo Boff]


                        Ikthys