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Tra il 1200 e il 1000 a. C. giunsero nella penisola numerosi popoli Indoeuropei che sommandosi ai popoli più antichi o addirittura eliminandoli crearono in Italia un mosaico di popoli diversi tra cui i Liguri, gli Etruschi, gli Umbri che introdussero in Italia il ferro, i Latini che vivevano nel cuore della penisola, i Peligni e i Sanniti isolati nelle conche di Sulmona e di Iserna, i Dauni, ancora più a sud nella Puglia e nella Lucaina, gli Ausoni nella regione campana, i Siculi che erano in origine gli antichi abitanti del Lazio, i Sicani, antichi abitanti della Sicilia, e infine, in Sardegna, il popolo dei nuraghi: Al quadro dei popoli italici dobbiamo infine aggiungere i Fenici e i Greci.
I Liguri vivevano nei villaggi fortificati ed erano organizzati ancora in maniera tribale, invece gli Etruschi ospitavano al loro interno numerose attività e diverse classi sociali.
-gli scambi e le strade: la popolazione
etrusca praticava anche i commerci e scambiava il ferro con altri prodotti.
Le aree degli Etruschi e dei Cartaginesi
- le città stato etrusche tra l'ottavo ed il quinto secolo avanti Cristo, quando la rivoluzione metallurgica si era ormai diffusa in Europa, formavano un'area chiave del commercio nel Mediterraneo
- l'espansione etrusca: gli Etruschi si espansero verso l'attuale Bologna, fondando varie città sulle alture, per commerciare con i popoli del nord che portavano l'ambra (ritenuta preziosissima) e scambiarla con gli attrezzi di ferro da loro prodotti. Si espansero anche verso sud ma quando cercarono di conquistare la costa campana dove i Greci avevano fondato Cuma e Neapolis vennero sconfitti dai greci di Siracusa in una battaglia navale e da lì iniziò il loro declino.
