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LEONE X (Giovanni de' Medici)
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LEONE X (Giovanni de' Medici) (Firenze 1475 - Roma 1521).
Papa (1513-1521). Secondogenito di Lorenzo il Magnifico, fu istruito dai più grandi umanisti della corte medicea, si laureò in diritto canonico a Pisa e, nel 1489, Innocenzo VIII lo creò segretamente cardinale.
Dopo la cacciata dei Medici da Firenze (1494), per alcuni anni viaggiò per l'Europa, ma tornato in Italia, contribuì a ristabilire la signoria medicea sulla sua città (1512-1513).
A distanza di pochi mesi fu eletto papa (11 marzo 1513) succedendo a Giulio II, manifestando subito tendenze nepotistiche concedendo cariche ecclesiastiche ai parenti e tentando conquiste territoriali a loro favore.
Nel 1516 attaccò i Della Rovere mettendo a capo del ducato di Urbino suo nipote Lorenzo.
Di fronte alle grandi potenze condusse una politica di equilibrio e compromesso, per rendere effettivi i suoi propositi di pace. Continuando dapprima l'indirizzo del precedente pontificato, si mostrò ostile alla Francia; costretto poi dagli eventi, finì per appoggiarla temporaneamente, per timore della Spagna. Sempre oscillando fra le due parti non poté tuttavia impedire la spartizione del territorio italiano attuatasi con la pace di Noyon (1516) e il trattato di Cambrai (1517).
Rimase sostanzialmente neutrale durante le prime fasi del conflitto franco-absburgico e, solo quando Carlo V parve uscire vittorioso, decise di appoggiarlo nelle campagne d'Italia, a prezzo di notevoli sacrifici finanziari.
Fu sostanzialmente moderato nel governo dello Stato Pontificio anche se soffocò nel sangue la congiura del cardinale Alfonso Petrucci. La sua azione propriamente religiosa risultò limitata. Da cardinale aveva preso a cuore la riforma degli ordini religiosi ed una volta eletto papa, dovette preoccuparsi del Concilio Lateranense V (1512-1517), ottenendo che i cardinali, che avevano partecipato al conciliabolo di Pisa e poi si erano trasferiti a Lione, tornassero all'obbedienza romana.
Sconcertante fu la sua condotta con Lutero (contro cui promulgò la bolla Exsurge Domine, 1520), ma non seppe capire la gravità dei fatti, per cui fu lento a intervenire; approvò, invece, il cattolicesimo di Enrico VIII d'Inghilterra.
Anche se seppe mantenere una condotta sostanzialmente morale, Leone X si rivolse molto alla vita piacevole del Rinascimento, e pertanto non ebbe quello spirito ascetico che gli permettesse di comprendere nella loro gravità i problemi spirituali della Chiesa. Fu un generoso protettore di artisti e letterati quali Bembo, Sadoleto, Sannazzaro, Castiglione, Guicciardini, Erasmo; affidò a Raffaello la decorazione delle Logge del Vaticano, commissionò a Michelangelo la facciata di San Lorenzo a Firenze, ma non si mostrò eccessivamente benevolo verso Ariosto e Machiavelli. Ampliò la Biblioteca vaticana e creò un collegio per gli studi greci.
La fama di Leone X e il fatto che il suo pontificato coincise con l'apogeo del Rinascimento hanno spinto alcuni storici e letterati a chiamare quel periodo col nome di 'papa Medici', e di certo la 'continua ebbrezza intellettuale' in cui visse questo papa fece coincidere la sua volontà di vita con la voglia di vivere del suo tempo.


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