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L'Italia nel XVII° secolo
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Dal 1559, cioè alla fine della guerra tra Francia e Spagna, tutta l'Italia meridionale (regni di Napoli, Sicilia e Sardegna) ed il ducato di Milano erano state assegnate alla Spagna. Il resto dell'Italia era suddiviso in piccole autonomie locali indipendenti, che risentirono pesantemente dell'influenza, culturale e politica, spagnola.

Le vicende europee del XVII secolo ebbero influssi negativi anche sui piccoli stati italiani. Inoltre, l'economia mediterranea aveva lasciato il posto a quella d'oltreoceano, e la pressione esercitata da sud dai popoli arabi aveva definitivamente spezzato l'egemonia dei traffici marittimi dell'Italia.

Il dominio spagnolo nel sud ebbe il vantaggio di concedere un periodo relativamente lungo di pace, ma dall'altra plagiò la nobiltà che ne assunse le usanze. Gli stessi usi che stavano rovinando la struttura monarchica spagnola. L'Italia fu trascinata nello stesso decadimento di chi la governava. Questa decadenza toccò il fondo nel 1647 a Napoli, quando fu istituita una nuova tassa sulla frutta fresca.

Un giovane pescivendolo di Amalfi, chiamato Masaniello, mise a capo della rivolta che, anche se durò poco ed ebbe scarsi risultati, ispirò la "guerra sociale" (che imperversava anche nel resto d'Europa: vedi L'Europa nel XVII° secolo). Questa guerra, o meglio questa guerriglia, che era combattuta tra i nobili e i contadini, lentamente contribuì a diminuire il controllo spagnolo sui regni Italiani.

Tra i regni "indipendenti" troviamo la Città di Venezia che, dopo il luminoso periodo del 1500, aveva visto indebolire gradualmente la sua posizione, a causa del riaccendersi dell'attività turca nel bacino del mar Egeo.

Lo stato pontificio era entrato in decadenza, dopo l'aureo periodo del 1500, a causa di due fattori: la mancanza di grandi pontefici, e l'avvento della religione protestante. Il potere era in mano a poche famiglie nobili che eleggevano tra loro il nuovo Pontefice. Nonostante la miseria politica e quella economica in quel periodo furono chiamati a Roma importanti architetti come Gian Lorenzo Bernini ed il Borromini, e pittori come il Caravaggio e Annibale Carracci.

Pure lo stato di Toscana conosce il periodo di profonda decadenza comune. Le nuove generazioni della famiglia dei Medici, dopo il periodo d'oro del 1500, non sono più all'altezza degli avi e l'influenza spagnola contribuisce ad affossare l'economia agricola e commerciale. L'unico sprazzo di luce fu la scuola dello scienziato Galileo Galilei, che fu protetta ed aiutata dai Medici.

Lo Stato Sabaudo aveva riconquistato l'indipendenza dai francesi nel 1559, ma data la modesta superficie e la posizione geografica, fu costretto a subire l'influenza degli stati vicini. Sotto la guida d'Emanuele Filiberto di Savoia, il piccolo stato si attrezzò di una buona rete viaria, di un'eccellente economia agricola, ed un'industria tessile moderna. Ciononostante, anche questo stato subì la decadenza del 1600, finché il duca Vittorio Amedeo II (1675 - 1730), passando abilmente da un'alleanza all'altra riuscì a conquistarsi un'autonomia ed un'indipendenza che furono le basi per il nuovo regno Italiano che sarebbe nato. La Repubblica di Genova (Liguria e Corsica) aveva conosciuto il d'oro delle grandi banche, che aveva portato i banchieri genovesi a conoscere la fama e la gloria in tutta Europa, fu rovinata dalla bancarotta spagnola, cui aveva fatto ingenti prestiti. La città non perse la sua autonomia politica, ma quella commerciale fu completamente spazzata via.

Il quadro politico e sociale dell'Europa del XVII secolo è quindi piuttosto desolante. Eppure, in quest'oscurità, la scienza e l'arte brillarono di luce propria con importanti innovazioni.

In Italia vissero, nel 1600, personaggi come Giordano Bruno e Tommaso Campanella (filosofi), Francesco Borromini e Gian Lorenzo Bernini (architetti) e pittori come Michelangelo Merisi detto il Caravaggio.

Nel campo della scienza, poi, questo secolo annota una delle scoperte più importanti nella storia dell'umanità. L'avvio della Scienza Moderna con l'applicazione del Metodo Sperimentale.

Colui che diede la massima spinta in questa direzione fu Galileo Galilei (1564 - 1642). Con i suoi studi con il cannocchiale (opera d'artigiani olandesi) dimostrò che l'ipotesi dell'astronomo polacco Copernico, era esatta: il sole girava intorno alla terra e non viceversa. Galileo scoprì, inoltre, le leggi del "pendolo" e quelle che regolano la "caduta dei corpi" attraverso i suoi studi sulla Torre di Pisa.