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Convento dei
Padri Cappuccini:
momenti ricreativi, gli assistenti... repertorio
fotografico.
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… Nell’anno 1975 presso il Convento dei
Padri Cappuccini, crogiolo d’attività
socio-culturale e ricreative di Chiaravalle
Centrale, ci fu una ripresa
dell’associazione GI.FRA. da parte di
giovani e meno giovani desiderosi di
ripercorrere il cammino spirituale di S.
Francesco. Un cammino interrotto qualche
tempo prima per vicende che indubbiamente,
sotto certi aspetti, sono state motivo di
confusione e smarrimento; ma sono state
anche occasione di crescita morale e
spirituale. |
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Così, facendo tesoro degli insegnamenti
avuti da Padre Alessandro Nardi
da Melicucco, o.f. cappuccino che dagli
inizi degli anni sessanta indirizzava molti
giovani chiaravallesi alla conoscenza e alla
spiritualità del Santo di Assisi, e
Padre Camillo da Taurianova, l’allora
Assistente Regionale O.F.S., con entusiasmo
e incitamento diede le indicazioni per la
rinascita della Gi.Fra. In quella sede,
oltre agli interessi spirituali, si propugnò
una ripresa delle attività teatrali.
Scopo essenziale di questa attività era:
occupare il tempo libero di quei giovani
che, numerosi bussavano alla porta del
Convento; mentre lo scopo sociale era
il voler rispolverare col teatro le vecchie
e illustri tradizioni chiaravallesi.
L'obbiettivo finale di tutta l'impresa fu la
"socializzazione". |
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Ancor giovani e grazie al Prof. Giuseppe
Lombardi e al Prof. Giuseppe Benedetto, che
avevano dato molto nei tempi passati
nel contesto delle iniziative profuse
dall’associazione GI.FRA. (anche lezioni di
dizione, recitazione e impostazione
scenica), s’incominciò così ad
intravedere l’inizio di una bellissima
avventura.
Solo chi l’ha vissuta può capire
l’importanza di parlarne oggi e di
stuzzicare la memoria con i ricordi. Gli
scopi di cui si accennava prima
incominciarono a prendere consistenza con
una proposta avanzata da alcuni giovani, i
quali avevano ideato un soggetto imperniato
su un delitto avvenuto in una ipotetica
osteria. Tale dramma scaturiva da una
considerazione che essi stessi avevano fatto
passeggiando per una via di Chiaravalle.
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