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Il primo capitolo fornisce una
visione d’insieme della storia della fantascienza come genere letterario
e cinematografico, nonché una descrizione dei principali filoni distinguibili
al suo interno; Star Trek viene quindi inquadrato all’interno di una
produzione ampia e variata, di cui il telefilm in esame riprende e sfrutta
diversi espedienti e luoghi comuni, sia narrativi che registici.
Il nucleo della trattazione è costituito dall’esposizione delle similarità e delle differenze che intercorrono tra le incarnazioni ufficiali della saga, estrapolate dai rispettivi episodi-pilota che ne riassumono programmaticamente le caratteristiche salienti: a ciascuno di essi viene dedicato un capitolo che ne analizza la trama, la costruzione dei personaggi principali, l’ambientazione, i mezzi espressivi ed i valori rappresentati. L’analisi include sia il pilot originario mai trasmesso in televisione (The Cage) che il primo dei capitoli cinematografici (Star Trek: The Motion Picture), ricavato dal canovaccio di quella che avrebbe dovuto essere la prima puntata di Star Trek: Phase II, una serie che non venne mai realizzata. Il capitolo conclusivo prende in considerazione le componenti non ufficiali del “fenomeno” Star Trek, ovvero da un lato la produzione di merchandise ispirato alla saga, dall’altro quella di fanzines, filmati amatoriali, fanfictions e molto altro ancora da parte degli appassionati di tutto il mondo. La rigida separazione tra la continuity stabilita dai film e dagli episodi televisivi e questa vastissima quantità di materiale “non autorizzato” consente ai fans di manipolare i molti spunti identificativi che vengono loro deliberatamente forniti dal telefilm e riplasmarli in combinazioni inedite (ad esempio intessendo storie d’amore tra i loro personaggi preferiti, creando interi universi alternativi o addirittura ibridando l’ambientazione trek con altri popolari universi fantastici, come quelli di Star Wars, Babylon 5, ecc). In definitiva, il segreto dello straordinario successo di Star Trek risiede in ciò che Umberto Eco definisce “sgangherabilità”, ovvero la possibilità di scomporlo in una enorme quantità di frammenti, ciascuno dei quali costituisce di per sé una citazione: il fan ha così la possibilità di riempire le zone d’ombra della cronologia ufficiale nel modo che preferisce – sia scrivendo un racconto che partecipando a un gioco di ruolo, o disegnando un’avventura a fumetti – e di sentirsi attivamente partecipe della creazione del suo universo favorito. NOTA: nel corso del testo saranno utilizzate le seguenti abbreviazioni: CLA Serie Classica TMP Star Trek: The Motion Picture TNG Star Trek: The Next Generation DS9 Star Trek: Deep Space Nine VOY Star Trek: Voyager |
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