§ 2 IL PILOT INEDITO: THE CAGE

I fans di Star Trek sono soliti calcolare l'età della loro saga preferita a partire dall' 8 settembre 1966, data della trasmissione di Where No Man Has Gone Before (it. Oltre la Galassia) da parte dell'emittente americana NBC.
In realtà, però, la prima incarnazione dell'idea di Roddenberry prese forma ben due anni prima, con la realizzazione di un primo pilot in bianco e nero di 95 minuti,
The Cage30. Com'è noto, il network NBC rifiutò l'episodio ma, grazie al sostegno dell'allora responsabile della programmazione Mort Werner, Roddenberry ottenne una seconda possibilità: avrebbe dovuto presentare tre possibili sceneggiature per un nuovo pilot, e l'emittente si sarebbe riservata il diritto di scegliere quale produrre.
Il resto, come si dice, è storia... ma vale comunque la pena di far partire l'analisi dell'evoluzione di Star Trek da questo "episodio fantasma", dato che se esso fosse stato approvato e trasmesso, la serie avrebbe probabilmente assunto fin dal principio una fisionomia del tutto diversa e sorprendentemente simile a quella che Roddenberry avrebbe potuto permettersi di presentare soltanto nel 1987, con The Next Generation.

2.1 LA TRAMA

Sulla plancia della USS Enterprise, gli ufficiali si sforzano di condurre la nave attraverso una fascia di meteoriti: a bordo ci sono dei feriti che devono essere trasferiti con urgenza ad un centro medico specializzato. Nei pressi del sistema di Talos, l'Enterprise capta un SOS: il Numero Uno e l'ufficiale scientifico Spock 30 L'episodio, mai trasmesso in televisione, è stato recentemente distribuito in Italia dalla CIC Video, in un'edizione speciale in cofanetto dal titolo Lo Zoo di Talos, sulla quale si basa l'analisi seguente.
Il vecchio pilot è stato letteralmente "rimontato" intervallando le scene riciclate per l'episodio della Serie Classica, L'Ammutinamento (a colori e doppiate in italiano) con quelle tagliate durante la sua realizzazione (in bianco e nero e con la traccia audio originale). vorrebbero indagare, ma il Capitano Pike intende dare la precedenza ai suoi feriti ed ordina di ignorare il segnale, dopodiché si ritira nel suo alloggio.
Qui viene raggiunto dal dottor Boyce, Ufficiale Medico di bordo e suo vecchio amico, che intuisce lo sconforto del Capitano e lo invita a confidarsi. Pike imputa ad un proprio errore la morte di due ufficiali e il ferimento di alcuni altri, e ammette di essere stanco delle responsabilità che il suo grado comporta. Al suggerimento del dottore, che gli consiglia di prendersi una breve vacanza, il Capitano risponde confessando di voler abbandonare per sempre la Flotta Stellare per trascorrere il resto della sua vita serenamente, da privato cittadino. Boyce sa bene che Pike non potrebbe mai essere appagato da una simile esistenza, e non esita a dirglielo: "Un uomo, o segue la vita che il destino gli ha messo davanti e con l'intelletto riesce a dominarla, oppure, se le volta le spalle, non riesce più a trovare se stesso. Qualunque vita faccia, ricordi sempre questo: o la domina, o la subisce". Rinfrancato, il Capitano ritorna in plancia, ove apprende che la richiesta di soccorso è stata lanciata dai superstiti di un vascello schiantatosi su Talos 18 anni prima e che la loro situazione è estremamente critica; ordina quindi un sopralluogo da parte di una squadra di sbarco composta da lui stesso, Spock ed altri quattro uomini. Una volta teletrasportati sul pianeta, gli ufficiali si trovano circondati da rocce aride e brulle, tra cui spicca l'accampamento dei superstiti. Questi presentano ai loro salvatori Vina, una graziosa ragazza che subito si dimostra interessata al Capitano.
Vina fa in modo di allontanare Pike dal resto del gruppo e lo conduce presso un cumulo di rocce, che si aprono per lasciar uscire un gruppo di bizzarri alieni macrocefali. Questi colgono di sorpresa Pike, lo stordiscono e lo trascinano via, mentre Vina e l'intero accampamento svaniscono nel nulla. Spock e gli altri ufficiali tentano di forzare la porta segreta per riprendersi il Capitano, ma è tutto inutile e non possono che tornare sulla nave.
Nel frattempo, Pike si risveglia in una cella sotterranea, fiancheggiata da altre del tutto simili in cui sono imprigionati alieni di varie specie. Il capo dei suoi carcerieri gli parla telepaticamente, alludendo ad un "esperimento"; subito dopo Pike si ritrova su Rigel VII, il pianeta selvaggio sul quale, nel corso dell'ultima missione dell'Enterprise, era avvenuto l'incidente che era costato la vita ai suoi uomini ed aveva innescato i suoi dubbi sul futuro.
Vina corre incontro al Capitano e lo supplica di salvarla dal "killer": lui intuisce di essere vittima di un'illusione creata dai Talosiani e sulle prime rifiuta di prestarsi al loro gioco, ma quando un gigantesco barbaro minaccia la fanciulla non può fare a meno di intervenire. L'illusione svanisce e Pike è di nuovo nella sua cella, ma ora accanto a lui c'è Vina, che gli si offre promettendogli di diventare "quella che più gli piace". Convinto che anche la ragazza sia irreale, il Capitano la tratta bruscamente, costringendola a rivelargli la verità sui Talosiani: si tratta di una razza che ha perduto la capacità di lottare per la vita, e che perpetua la sua esistenza grazie ai "sogni" degli esemplari catturati.
Ansiosa di compiacere l'umano, Vina gli svela il piano dei carcerieri: "Io sono una donna. Sono vera, reale come lo sei tu. Siamo come Adamo ed Eva".
Appena pronunciate queste parole la ragazza si accascia in preda al dolore; Pike ha uno scatto d'ira che coglie di sorpresa il capo dei Talosiani, ma che nel contempo conferma all'alieno la riuscita del suo piano. Al Capitano viene presentato un nuovo scenario: il paesaggio della sua infanzia, in cui condurre un'esistenza serena con Vina al suo fianco come moglie devota. Pike è tentato di cedere, ma l'ammonimento del dottor Boyce gli torna alla mente e lo spinge a ribellarsi; i Talosiani cambiano tattica, decidendo di far leva sui suoi desideri più oscuri e inconfessati, e ricreano un'ambientazione lasciva e decadente, in cui Vina appare come una schiava dalla pelle verde che tenta Pike con una danza estremamente sensuale. Il Capitano tenta di fuggire, ma Vina lo raggiunge e gli sorride: quando l'illusione svanisce, Pike e Vina sono teneramente abbracciati, ma l'umano non ha alcuna intenzione di generare dei bambini con lei. I Talosiani credono che la partner che gli hanno assegnato non sia di suo gradimento e rapiscono due delle donne dell'Enterprise - la Numero Uno e l'Attendente Colt - affinché possa scegliere tra di esse. Pike, nel frattempo, ha compreso che le emozioni violente bloccano i poteri telepatici dei Talosiani e sfruttando questa scoperta riesce a catturare il loro capo e a farsi riportare in superficie insieme alle tre donne. Il Capitano è pronto a rimanere sul pianeta in cambio della salvezza delle sue ufficiali, ma la Numero Uno non è d'accordo: "Non si possono far nascere esseri umani per farli vivere come schiavi", proclama, predisponendo la sua arma laser per un'esplosione suicida. Il suo gesto fa capire ai Talosiani che "gli umani odiano la prigionia, anche se leggera e piacevole"; lasciano quindi gli ostaggi liberi di tornare sull'Enterprise, condannandosi così ad una lenta estinzione. Pike vorrebbe portare con sé anche Vina, ma il corpo della giovane si ingobbisce e si deforma sotto i suoi occhi, mostrandola nel suo vero aspetto: una vecchia grinzosa e raccapricciante, unica sopravvissuta dell'incidente di 18 anni prima, tratta in salvo dai Talosiani che le avevano donato, in cambio dei suoi sogni, l'illusione della bellezza e della gioventù.
Il Capitano fa ritorno sull'Enterprise da solo, lasciando Vina con una copia fasulla di se stesso creata dai Talosiani; all'ingenua domanda dell'Attendente Colt, che gli domanda "chi sarebbe stata Eva", risponde evasivamente e si affretta a dare l'ordine di allontanarsi dal sistema di Talos. .

 


     
 

 



Il percorso della sicurezza


ovvero: analizziamo razionalmente che cosa ci serve veramente per sentirci tranquilli

 

protezione
risparmio

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