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SHARK ZONE





VOTO





QUANTITA' DI MOSTARDA

ZERO




Trama:
Il guardacoste Jim dopo aver assistito alla morte del padre a causa di un attacco di squali, deve affrontare una nuova invasione di temibili predatori del mare. Nonostante i suoi sforzi il sindaco decide di non chiudere le spiagge, per i bagnanti inizia l’incubo. Intanto un ricco uomo d’affari viene a sapere che nelle acque della baia è sommerso un antico galeone pieno di diamanti, e l’unico ad essere in possesso della mappa è proprio Jim..


Recensione:
Horror di serie Z
Con “Shark Zone” entriamo nell’ambito del cinema horror di serie “Z”. L’horror a basso costo merita un discorso a parte, sia per la mancanza di mezzi che rende questi prodotti spesso non collocabili sul mercato, sia per la libertà artistica che spesso fa di questi film dei veri e propri cult da appassionati. Purtroppo però in questo caso l’equazione basso costo uguale alta qualità non si può applicare. Le produzioni targate Boaz Davidson infatti non solo fanno sembrare gli horror estivi dei ricchi blockbuster, ma rendono unici i propri prodotti attraverso la totale mancanza di creatività sotto i profilo tecnico-artistico. Detto questo c’è da dire che la pellicola di Lerner non solo scivola nel ridicolo involontario, ma prende per il sedere lo spettatore: Lerner gira infatti un thriller splatter sugli squali praticamente senza squali e senza effetti speciali. Incredibile ma vero. Probabilmente questo è il film più brutto della storia del cinema, capace di sfigurare persino nel canestro dei dvd in offerta a 3 euro.

La storia vede Jim, un guardia-costa traumatizzato dalla morte del padre per mano di uno squalo, affrontare una nuova invasione di micidiali predatori del mare. A complicare le cose ci si mette un galeone sommerso pieno di diamanti, un miliardario avido e senza scrupoli, e ovviamente il solito sindaco interessato più ai guadagni che all’incolumità dei bagnati. La storia non ha un briciolo di originalità, con tutti i luoghi comuni sui film degli squali, personaggi ridicoli, buchi narrativi. La recitazione è ai minimi storici (qui si gratta il fondo del barile), gli attori non si sforzano neanche di recitare, e i personaggi femminili sono presenti solo in virtù delle loro grazie.

Dal punto di vista tecnico il film riesce nell’impresa di risultare stucchevole nella fotografia patinata e nei movimenti della macchina da presa, e ridicolo nelle scene di azione realizzate con riprese documentarie di squali che nuotano per conto loro alternate alle inquadrature degli attori. Un horror a basso costo è in grado di suscitare una certa simpatia quando la creatività negli effetti speciali e l’ironia suppliscono alle carenze di mezzi e della sceneggiatura, ma in questo caso non c’è nemmeno un’ombra di ironia, e le pretese finto-patinate della confezione (con riprese aeree, dolly e computer grafica) non fanno che rendere ancora più insopportabili i limiti artistici e tecnici. Potrebbe strappare due risate, magari in una serata estiva senza troppe pretese e in compagnia di amici, altrimenti occhio alla bandiera rossa e restatene a debita distanza.
(3/08/2005, Massimiliano Troni)

DATA DI USCITA IN DVD: 8 APRILE 2004


2003
DENNY LERNER

nazione:
USA
genere:
THRILLER HORROR
IMMAGINI
CAST TECNICO



































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