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PRESAGI 1


La sezione PRESAGI non è altro che la pagina di Profondo Cinema dedicata alle anteprime. Qui troverete i film che ancora devono arrivare sugli schermi italiani: i più attesi o semplicemente quelli che hanno in qualche modo suscitano il mio interesse (come vedete i criteri analitici che sottendono le scelte sono del tutto arbitrari e personali).

I contenuti della rubrica sono tutte le prossime uscite divise per cronologia e contenuto (la mia trinità non mi stancherò mai di ripeterlo: horror, fantastico e fantascientifico e tutti le confessioni nelle quali si declina per diffondere nel mondo la fede negli effetti speciali).

La struttura della sezione è divisa in due parti. La prima è dedicata all’introduzione. In questa spazio mi occuperò di introdurre le novità cercando di comprendere, descrivere e interpretare le tendenze prossime future di questi generi in continua evoluzione. La seconda parte invece contiene la suddivisione cronologica e tematica di cui sopra.

Tra i generi di film che troverete su Profondo Cinema c’è anche il filone dei film-fumetto. Questo genere di cinema, oltre a rappresentare un esempio dell’intermedialità dei testi fantastici popolari, esprime in maniera cristallina il rapporto privilegiato che la settima arte stabilisce con le forme e i contenuti del fumetto. Ho deciso di trattare anche questo tipo di immaginario in quanto non solo l’horror è una delle componenti fondamentali di questo cinema (Constantine, Sin City Batman Begins), ma sempre più spesso gli autori di questi film arrivano direttamente dalla tradizione fantastico-orrorifica (Tim Burton, Sam Raimi, Robert Rodriguez).

Last but not least, all’interno di PRESAGI c’è una sotto-sezione che ospiterà dei piccoli speciali sui film in lavorazione che più di altri meritano la massima attenzione, con continui reportage e aggiornamenti.

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LE ANTEPRIME:
Nella mente del serial killer, I Fantastici 4


Ecco le antrepime in esclusiva per voi nella prima puntata di PRESAGI, di cui troverete un'ampia recensione all'interno delle schede:

Nella mente del serial killer, e il punto della situazione sul thriller orrorifico

La pellicola segna il ritorno dietro la macchina da presa di Renny Harlin il regista del ridicolo L'esorcista - la genesi. Dopo i thriller patinati di The forgotten, White Noise, Cellular, e l'originale ma poco incisivo ritorno di Mamet (Spartan), Harlin rilancia il filone americano confezionando un thriller horror più convincente della media oltre che nella confezione anche dal punto di vista della scrittura (salti sulla sedia e splatter compresi). Tuttavia mai come in questo momento il giallo-horror hollywoodiano appare in crisi, tra la ricerca di sempre più frequenti co-produzioni con l'Europa (ai già citati Spartan e White Noise si aggiunge anche The Jacket) e la concorrenza degli inarrestabili prodotti del new horror orientale (Koma).

A complicare le cose ci si mettono anche due tra le cinematografie più in rialzo d'Europa. La prima è la Spagna che sembra rinvigorita dall'esperienza e dai buoni risultati della fantastic factory di Brian Yuzna, e dalle coraggiose produzioni Filmax targate Julio Fernandez (Nameless) che puntano a fare concorrenza ai prodotti hollywoodiani sul mercato internazionale. La seconda è la Francia che negli ultimi anni è riuscita ad imporre all'attenzione mondiale un autore come Mathieu Kassovitz (I Fiumi di Porpora) e ridare vita alla tradizione horror nazionale anche attraverso giovani ed emergenti autori del calibro di Alexandre Aja (Alta Tensione) e Pascal Laugier (Saint Ange).

E mentre l'Inghilterra dopo aver rilanciato il filone degli zombi con Danny Boyle (28 Giorni Dopo) ci riprova con il divertente Shaun of the Dead (di Edgar Wright), l'unica cinematografia ferma al palo è quella italiana. Dario Argento non sembra aver ancora ritrovato le intuizioni di un tempo, e gli unici thriller sfornati in una stagione dominata dalla melassa più indigesta (avete presente quanti film nostrani abbiano la parola amore nel titolo?) sono stati Occhi di cristallo (con il bravo Luigi Lo Cascio), Quo Vadis Baby (Salvatores, tornerà quello di un tempo?) e I Tre volti del Terrore del coraggioso Stivaletti (uscito ormai un anno fa). Eppure in Italia ci sono fior fiori di tecnici (come ha dimostrato Giannetto De Rossi, veterano del make-up, vincendo il festival di Sitges l'anno scorso grazie al superbo make-up di Alta Tensione). Colpa dei produttori incapaci di credere fino in fondo in un genere che in Italia ha vissuto spesso l'ostracismo della critica? Colpa della distribuzione mercenaria responsabile di gettare nell'oblio i film appartenenti a questo genere (quanti sono riusciti a vedere I Tre volti del Terrore?) o ripescare in extremis opere prime di grande impatto (Alta Tensione è uscito solo quest'anno da noi). Sembrano tornati i tempi bui degli anni'60 nei quali anche un autore del calibro di Mario Bava veniva ignorato dalla critica ufficiale e bandito dal circuito delle prime visioni. Con l'unica differenza che allora realizzare un film horror costava quanto l'ipoteca sulla casa della nonna, oggi invece con il digitale la sfida dei piccoli filmaker si fa sempre più spietata in un mercato ormai dominato dai kingkongheschi kolossal da 200 milioni di dollari.

i Fantastici 4, e il film-fumetto
Questo film appartiene ad uno dei generi che troverete sulle pagine di PROFONDO CINEMA (vedi PRESAGI 1), ed è anche la pellicola più attesa dai fan del film-fumetto (filone che si colloca tra il fantastico e la fantascienza). Ho deciso quindi di riservare un posto in prima fila anche a questo film. La pellicola di TIM STORY (alla sua prima regia di una grande produzione) è guardabile in virtù dell'enorme dispiego di computer grafica, anche se, come era prevedibile, non raggiunge i livelli di coinvolgimento a cui ci avevano abituato le incursione nel genere dell'ex guru del gore Sam Raimi (Spider-man, Spider-man 2).

Il filone sta vivendo una vera e propria esplosione in questo ultimo decennio (a partire dalla stupenda trasposizione di Batman realizzata da Tim Burton nell'89). Tuttavia dopo gli ottimi esordi nel genere di BRIAN SINGER (X-Men del 2000) e SAM RAIMI (2002) il genere sembra attraversare un momento di stanca creativa (quest'ultimo autore in particolare è stato l'unico dopo Burton ad essere riuscito a piegare le convenzioni del kolossal sotto lo spessore del proprio talento visivo imponendo alla pellicola il proprio stile inconfondibile). Una flessione iniziata nel 2003 quando le incursioni nel genere di film minori e meno convincenti hanno inflazionato e svuotato di senso gli stereotipi di base e la formula del supereroe con superproblemi. Il 2003 ha visto, dopo la piccola e poco significante produzione di Daredevil, una serie di incursioni nel genere da parte di autori altrove più blasonati, miranti a ripetere l'impresa di Raimi: Ang Lee (Hulk) e lo stesso Singer (X-Men 2) hanno invece firmato due clamorosi buchi nell'acqua.

Il 2004 ha visto l'emergere di nuove tendenze. Accanto ad un aumento quantitativo di titoli che hanno confermano un abbassamento della qualità media, tra i quali The Punisher, Elektra, si registrano almeno due novità: il ritorno dei supereroi della DC Comics con Catwoman da una parte, e l'arrivo di tutta una serie di personaggi tratti da albi meno conosciuti (Hellboy della Dark House, Constantine da un fumetto di Alan Moore, e Sin City da un'opera di Frank Miller). La stagione 2004/2005 ha visto anche l'imporsi di tematiche e motivi più apertamente horror (Hellboy, Constantine, Sin City, e soprattutto Batman Begins) in un filone per tradizione più vicino alla fantascienza e al catastrofico (la saga di Superman, Flash Gordon).

I Fantastici 4 si inserisce in pieno in questa moda, ma non sembra destinato a segnare una nuova svolta nel genere, collocandosi nella fascia medio-bassa del gruppo piuttosto che in quella dei capolavori.

Buona anteprima a tutti.

MT







14 SETTEMBRE 2005
Fantastici 4 - fantascienza da fumetto


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