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Gli scritti apocrifi
B. Apocrifi del Nuovo Testamento 1. Vangeli Il vangelo secondo gli Ebrei (nazareni) originale aramaico usato dai cristiani palestinesi di lingua ebraica, tradotto da Girolamo (sec. IV) in greco e latino. Risale al sec. II e secondo alcuni studiosi rappresenta un rifacimento ampliato dell'originale ebraico del vangelo secondo Matteo. Il vangelo degli Egiziani in quanto in uso presso i cristiani dell'Egitto. Probabile origine gnostica per dare fondamento all'eresia di questa setta molto diffusa in Egitto. Sec. II. Il vangelo ebionita (o dei dodici apostoli) dell'inizio del sec. III. Probabilmente intendeva fornire giustificazioni dottrinali alla setta degli Ebioniti. Il vangelo secondo Pietro pervenuto a noi solo in frammenti che narrano la passione, morte e sepoltura di Gesù con qualche allusione che fa pensare all'eresia docetista. Si fa risalire alla seconda metà del sec. II. Il vangelo di Nicodemo in cui si tenta di minimizzare la colpevolezza di Pilato in merito alla morte di Gesù e include gli Atti di Pilato cioè un presunto "rapporto ufficiale" di Pilato sul processo a Gesù. Questa parte circolava in molte versioni fin dal II sec. (Anaphora Pilati, Lettera di Pilato, Paradosis Pilati) e indusse alcune comunità cristiane a venerare Pilato come santo e martire (notevoli saranno tali influssi in tutto il Medioevo). Testo greco con numerose versioni in altre lingue antiche. Il Protovangelo di Giacomo appartiene al gruppo dei cosiddetti "vangeli dell'infanzia" che riportano con dovizia di particolari episodi della giovinezza di Maria, la nascita a l'infanzia di Cristo. Probabilmente è della metà del sec. II e vi ritroviamo per la prima volta i nomi dei genitori di Maria (Gioachino e Anna), il racconto della consacrazione di Maria a Dio e la sua presentazione al tempio. Lo scopo è quello di dimostrare la verginità perpetua e inviolata di Maria (prima, durante e dopo il parto!) - l'attuale forma è in greco e risale al sec. IV. Il vangelo copto di Tommaso di origine eretica, probabilmente gnostica, ci è pervenuto appunto in lingua copta (un dialetto greco-egiziano) e raccoglie una serie di detti attribuiti a Gesù. Il vangelo dell'infanzia secondo Tommaso pervenuto a noi nella versione greca racconta varie storie della miracolosa scienza e potenza di Gesù. Nella forma attuale è posteriore al sec. VI. Il vangelo arabo dell'infanzia, compilazione tardiva di vari elementi bizzarri sull'infanzia di Gesù. Storia di Giuseppe, il falegname, scritto arabo miracolistico del IV sec. Il vangelo di Filippo, pare esistesse già nel sec. III ed è di matrice gnostica neoplatonica con forte propensione per l'ascetismo - le particelle del divino sparse nel mondo devono essere riunite e strappate all'influsso della materia. Il vangelo di Mattia, anteriore al IV sec. e di matrice gnostica (della setta di Basilide che disprezzava la materia e faceva crescere lo spirito con la fede e la gnosi). Il vangelo secondo Barnaba, citato nel sec. IV è andato perduto, mentre sotto questo titolo circola in italiano un'opera scritta da un cristiano convertito all'Islam nel sec. XIV e in cui si dimostra che Muhammad è il messia e l'Islam l'unica vera religione. Il vangelo di Bartolomeo (domande di Bartolomeo), in originale greco. L'anonimo autore del sec. III propone una serie di rivelazioni del Signore dopo la sua risurrezione e varie altre leggende che circolavano sui fatti successivi alla passione, morte e risurrezione di Gesù. Abbiamo inoltre una serie di altri vangeli di difficile datazione e attribuibili in massima parte a sette eretiche per legittimare la loro dottrina: Vangelo di Andrea, di Giuda Iscariote, di Taddeo, di Eva, di Cerinto, di Valentino, di Apelle, secondo Basilide. In comune hanno un modo assai arbitrario di utilizzare il materiale canonico e propendono per speculazioni di tipo gnostico e si abbandonano a considerazioni cosmologiche a matrice apocalittica. Per questo sono anche definiti "vangeli-apocalissi".
Atti di Tommaso, è il solo libro pervenuto completo nel testo siriaco, composto verso la prima metà del sec. III. Narrano che l'apostolo predicò in India diffondendo un vangelo a sfondo gnostico manicheo. Riportano moltissimi inni liturgici assai belli, oltre ad elementi favolistici di grande fantasia. Atti di Taddeo, scritti in Siria e tradotti in greco da Eusebio, sono anteriori al sec. IV. Riportano tra l'altro la famosa corrispondenza tra il re Abgar di Edessa e Gesù. Si tratta di una serie di leggende locali attinenti l'antichissima comunità cristiana di Siria. Esiste poi una serie di altri atti più recenti e quindi non significativi per il periodo storico di cui si stiamo occupando (Atti di Matteo, di Filippo, di Bartolomeo, di Barnaba, di Timoteo, di Marco ecc.).
3. Lettere La Lettera degli apostoli (nota come epistula apostolorum) scritta tra il 130 e il 170 in greco ma pervenuta a noi nella versione etiopica è piuttosto un'apocalissi e propone una serie di rivelazioni di Gesù dopo la risurrezione. Esempio di letteratura religiosa non ufficiale che si rifà agli scritti canonici, con qualche tratto di carattere antignostico, soprattutto dove si parla della risurrezione della carne. Lettere apocrife di Paolo: ai Laodicesi (sec. IV), III Corinti (anteriore al sec. III), Corrispondenza tra Paolo e Seneca (14 lettere anteriori al sec. III). Lettera di Tito, discepolo di Paolo, de dispostione sanctimonii, omelia sulla verginità degli asceti di ambo i sessi in cui si combatte l'abuso della convivenza di costoro. Scritto probabilmente in Spagna presso i priscillianisti. Sembra che l'originale fosse in greco, mentre a noi è pervenuta in latino.
Le apocalissi di Giovanni, diverse da quella canonica furono attribuite all'apostolo Giovanni varie altre apocalissi contenenti dottrine molto particolari sulla fine del mondo e sull'Anticristo. Le apocalissi della Vergine, di origine recente. Maria riceve rivelazioni sull'inferno e intercede per i dannati.
tratto da www.luzappy.it
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