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Il Grande imbroglio: quattordicesima puntata

 

Il Cavaliere craxiano in Francia, coi socialisti francesi.

Poi il ribaltone. E il contro ribaltone, tutto d'un fiato.

E poi?...prove di liberalismo vero: un fallimento 

   
   

 

Due domande: ma il fondatore della Fininvest, sarebbe riuscito ad affermarsi fuori dall'anarchia televisiva, fuori dal Wild West e cioè in uno di quei regimi propri delle democrazie occidentali?

In un mercato dove una pluralità di editori è obbligata a rispettare le leggi e le regole (lacci e laccioli?) uguali per tutti, il valore reale di Berlusconi, quale sarebbe stato?

Studiamoci la storia della Tv commerciale La Cinq, in una democrazia progredita: la Francia.

All'inizio del 1985, le TV francesi sono quattro: tre pubbliche, Tfl, Antenne 2 e Fr3, e una paj-tv privata, Canal Plus, creata dal socialista vicino a Mitterand, Andrè Rousselet.

L'anno prossimo ci saranno le elezioni e, temendo che la destra di Chirac e di Valere Giscard D'Estaing, possa vincerle, secondo sondaggi, Mitterand  gioca d'anticipo e concede l'autorizzazione a far partire due network privati, La Cinq e La Six, da far controllare a finanzieri mitterandiani in modo che, se i gollisti prenderanno il potere, non sarà facile vendere TV pubbliche con il mercato della pubblicità saturato dalle due nuove emittenti commerciali.

La Cinq andrà in mano per il 60% ai mitterandiani con Jéròme Seydoux, presidente di alcune banche e più che altro della casa cinematografica Gaumont, ricca di un prezioso magazzino. Berlusconi si propone immediatamente.

In Francia non ha una buona considerazione e i francesi dicono la sua è una  " télévision de paillettes à la sauce spaghetti", "Spaghetti network". Il ministro della cultura ha dato un giudizio sprezzante: " la televisione di Berlusconi è il cavallo di Troia della subcultura americana". Ma c'è chi è pronto a sponsorizzarlo nell'impresa francese. È il vicepresidente dell'internazionale Bettino Craxi, Presidente del Consiglio italiano.

La sera del 13 aprile 1985, il compagno Berlusconi entra all'Eliseo. Non sapendo che effetto aveva fatto a Mitterand, lui stesso ci racconta, nel suo modo un po’ frivolo, come è riuscito a conquistarlo: " Ad un certo punto mi venne un colpo di genio. Appena i valletti aprirono la porta, del ritorno, che dava su un grande salone, ho visto un pianoforte, accelerai il passo, feci in modo di precedere il Presidente, mi sedetti e cominciai a suonare Au revoir Paris. Avevo colpito nel segno." Lascio immaginare a voi la scena e la possibilità che si sia verificata nel modo descritto da Berlusconi. Ritorna qui il copione del fascino che rompe tutti gli indugi, che facilita e impone di trattare con lui, come fece con il vicepresidente dell'ente a cui vendere gli appartamenti di Brugherio, l'uomo della "mafia interna" come disse lui.

Si rivedranno ad Arcore a fine giugno e a Roma il 14 Novembre, mediatore Craxi.

Nasce France 5, presidente Jéròme Seydoux e con lui, nel pacchetto di maggioranza, i giornali di sinistra francesi, "L'Evènement du Jeudi" e "Libération", amministratore delegato e direttore generale Berlusconi, col 40% di quota azionaria.

La stampa di destra chiama Berlusconi "il Cavaliere Spaghetti" e Berlusconi blandisce il pubblico francese con le sue storiche frasi da dopocena: " dopo gli spaghetti bevo beaujolais. Ai telespettatori de la Cinq prometto beaujolais i giorni feriali e un ottimo champagne per il "week-end".  Dell'ottimo vino italiano non parla: è in Francia.

Con l'avvento delle televisioni private, la Francia si dota di regole precise comportamentali nel rispetto della "vita economica" di tutte le componenti dell'informazione, comprese leggi antitrust, sconosciute al Berlusconi italiano.

Ma la Francia socialista di Mitterand concede molto, troppo a la Cinq. Berlusconi esulta. Vedremo in azione i liberali.

La "grandeur" francese impone una percentuale di produzioni originali francesi. Facoltativi i telegiornali. Le inserzioni pubblicitarie, vietate per la TV pubblica, sono concesse alla  Cinq con un tetto pubblicitario piuttosto alto: 10 minuti l'ora. Un sacco di soldi.

Alle 20.30 del 20 ottobre 1986, il debutto. Ecco il biscione in Francia, galà di star italiane e francesi, sontuose scenografie, magie di luci, un kolossal.

Ma la Cinq non decolla facilmente perché i programmi Fininvest non incontrano il gusto dei francesi .

Il 16 marzo le destre vincono le elezioni, Chirac diviene primo ministro e comincia la coabitazione con Mitterand.

Il nuovo ministro delle Comunicazioni è un liberale che esordisce:" Vogliamo eliminare le deplorevoli condizioni alle  quali i socialisti hanno dato la concessione a la Cinq, rete cui si sono accordati vantaggi esorbitanti e ingiustificati"

Pochi mesi dopo la legge di riforma è pronta. Si toglie la concessione a Berlusconi e Seydoux per ritrattarla in termini più "liberali". La Cinq non viene spenta, nel rispetto dei telespettatori. Si attende il riassetto che arriva nella primavera del 1987. si contendono La Cinq una scalata di sinistra capeggiata da "Le Mond" e una di destra guidata dall'antisemita, delatore di ebrei e partigiani e dispotico Robert Hersant, chiamato "Hersant il villano".

Proprietario di una trentina di testate giornalistiche tra cui "Le Figarò", " France Soir" e "l'Aurore", ha una sua filosofia: "una notizia falsa diffusa dall'impero dei media è dieci volte più vera, nella testa della gente, di un'informazione vera data da un piccolo giornale di provincia".

Il compagno Berlusconi non esita un istante: sceglie il filonazista Hersant, professandogli ammirazione.

È il primo ribaltone. Ma Chirac non lo accetta dicendo che nella Cinq non vuole infiltrati. Lo giudica un commerciante di zuppa italiana e aveva detto che dopo le elezioni lo avrebbe accompagnato alla frontiera con il foglio di via. Batosta per Sua Emittenza. Ma Hersant lo vuole, per il suo magazzino, e decisive sono le pressioni di  Craxi, pur sempre Presidente del Consiglio di un grande Paese.

Ma gli ascolti decretano la sconfitta della Cinq e i TG Berlusconiani, riverenti e preteschi, sullo stampo di quello di Fede e Liguori, vengono definiti "La Pravda" chiracchiana. Le perdite sono rilevanti e l'ex compagno Berlusconi ci rimette 200 miliardi!

In un mercato di libera concorrenza vera, con altre reti private, come la Six e Canal plus, ha perso!

Altro guaio, le regole. Come in Italia, Berlusconi non rispetta il tetto pubblicitario e viola la prescrizione di trasmettere una quota minima di ore autoprodotte. Forse pensa che anche in Francia ci sia un controllo negligente e remissivo, ma sbaglia il calcolo e, in assenza del consenso craxiano, viene multato esemplarmente con 15 miliardi. Che pagherà con ritardo, dopo l'accusa di morosità. Ci racconta il Sole 24 Ore il 14 Aprile 1988 " tempi duri per la Cinq, l'emittente francese di Silvio Berlusconi e Robert Harsant è trascinata in giudizio per morosità; la rete televisiva si è vista congelare i conti bancari su decisione dell'autorità giudiziaria francese" Un complotto? Anche in Francia?

Non è finita.

Maggio 1988 alle elezioni presidenziali vince ancora Mitterand che scioglie il parlamento, stavolta i socialisti vincono e finisce la coabitazione. Diviene Primo Ministro il "compagno" Michel Rocard. Ed è a questo punto che Berlusconi, incline ad adeguare spregiudicatamente il comportamento politico alle convenienze e agli interessi, ripesca l'antica casacca e l'ex compagno torna ad essere il compagno Berlusconi.

Vuol rovesciare Harsant, senza più protettori nel governo.

Organizza un ribaltone, o meglio un contro ribaltone al ribaltone già consumato. Raccoglie con un tramestio silenzioso ed oscuro l'appoggio di una compagnia di assicurazione con il 19% del pacchetto azionario e convince il suo primo socio, Seydoux, che continuava ad avere un 10%. Rovescia l'uomo cui aveva manifestato tanta ammirazione, Harsant. Farà così anche per la conquista della Mondadori, con la probabile complicità della magistratura corrotta.

Ma Harsant, scopre il gioco e attacca con una controversia legale ricorrendo al Tribunale Amministrativo: la spunta e annienta Berlusconi allontanandolo da qualsiasi ruolo operativo. Torna in Italia con la coda tra le gambe e dirà: " Se in Francia il biscione non ha attecchito, è perché non ci hanno mai lasciato gestire in pace la televisione"

 Non l' hanno lasciato lavorare.