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Il Grande imbroglio: quarta puntata

L'ingresso nell'editrice del "Giornale Nuovo". Lo schieramento in politica, con tutti! Contro i comunisti.

 

 

   
   

 

(Troviamo assolutamente normale schierarsi contro il PCI. Ma la traiettoria dell'imprenditore si incrocia troppe volte con quel sottobosco politico-affaristico contiguo ai servizi segreti deviati, con logge massoniche che tramano golpe istituzionali, con mafiosi di vario calibro, con uomini potenti spregiudicati che, per soddisfare la loro boria, ci hanno fatto credere di vivere in una "Italia da bere" che in realtà veniva mangiata a spese del popolo italiano. Come dimostreremo. Berlusconi è stato il maggior beneficiario di quegli anni. Come dimostreremo. Il suo potere economico e mediatico illegalmente consegnatoli, è stato il mezzo che l'ha portato, con un grande imbroglio, alla conquista dell'Italia intera.)

L'antiparlamentarismo è spesso una tendenza degli strati reazionari della popolazione ed è un modo rozzo di rapportarsi alla politica in modo insofferente alle regole e ai controlli, sviliti, nel loro vocabolario, in "lacci e laccioli".

Il primo Berlusconi ha un approccio alla politica di questo tipo, ma poi si schiera. Soprattutto contro. E' il primo vero esempio dello schierarsi non a favore di qualcuno, ma contro qualcuno ed in particolare contro il PCI. Ed è un anticomunismo non solo viscerale, ma come dice Emilio Lussu, epilettico.

Nell'Italia di fine anni'70 non ci si schiera contro il comunismo di Ceaucescu o di Breznev, ma contro il PCI di Berlinguer che è accerchiato da forze dissimili ed interagenti. Il PCI subiva attacchi concentrici, ostruzionisti e logoranti sia dai gruppi di pressione "atlantici", come la CIA, sia dal KGB di Breznev e ancora dal Vaticano e dalla Confindustria, dalle correnti democristiane ostili al compromesso storico  al craxismo, dagli infiltrati di sinistra per drenare a destra (Pannella) alla coalizione di poteri strutturata da Licio Gelli dentro la loggia P2, dai sistemi di potere democristiano dei sindacati corporativi  al terrorismo di destra e di sinistra e di chi lo usa.

È in questa fase che Berlusconi entra nell'editrice del Giornale Nuovo di Montanelli. Ci racconta Confalonieri: "l'ingresso nel Giornale, come anche la nascita della televisione, ha un'origine ideologica. Io me lo ricordo: c'era di fatto il compromesso storico, si diceva che i comunisti erano ormai al 35%, che erano diventati democratici: lo dicevano tutti, anche personaggi del calibro di Marcora e di Andreotti. E noi dicevamo a Silvio, perché ti vuoi esporre, il Giornale è considerato un giornale conservatore, addirittura di destra. E lui rispondeva: io in questo sistema, in questo paese governato in questo modo, ho fatto fortuna. Per difendere questo paese sono disposto a dare metà del patrimonio che ho potuto mettere insieme in poco tempo; entro per un moto ideologico e personalmente sono molto preoccupato di osservare l'avanzata del PCI." (Giorgo Ferrari, biografo "ufficiale",  di Berlusconi, da lui scelto per scrivere il libro " Il padrone del diavolo. Storia di Silvio Berlusconi" ediz. Camunia 1989).

Chiarito contro chi sta, resta da chiarire con chi sta. Un intervista con Mario Pirani su Repubblica nel 1977 e una a Roberto Gervaso (Il dito nell'occhio. Rusconi ed. 1977) chiarisce che sta con la destra democristiana e con tutto il PSI, con il PLI e il PRI, con il PSDI e che gli piace Covelli del MSI. Poi si dilunga sulle capacità politiche di Usellini (PSI)(?) e di Mazzotta (DC)(?) oltre che di Mario Segni e di Filippo Maria Pandolfi, della destra tecnocratica democristiana.

È interessante una risposta che fornisce  a Gervaso alla domanda: "andrebbe volentieri a Montecitorio?"  " No perché credo che questo sarebbe incompatibile con la mia attività di imprenditore".

In definitiva: si schiera con tutti, ma è particolarmente vicino alla destra democristiana ed ha ottimi rapporti col PSI.

Un passo indietro sarà utile in seguito. Nel 1974, in un locale sotto i portici di Milano 2 nasce Telemilano, idea di alcuni condomini che vogliono trasmettere, via cavo, le notizie di interesse dei residenti. Berlusconi commentò: “come gli abbiamo messo la piscina, mettiamogli anche la TV a circuito chiuso”. Presto, e lo capiremo meglio, convertirà Telemilano via etere e comincerà a gestirla personalmente. Presto ci sarà la "discesa in loggia".