(Troviamo assolutamente normale schierarsi contro il PCI. Ma la
traiettoria dell'imprenditore si incrocia troppe volte con quel
sottobosco politico-affaristico contiguo ai servizi segreti deviati, con
logge massoniche che tramano golpe istituzionali, con mafiosi di vario
calibro, con uomini potenti spregiudicati che, per soddisfare la loro
boria, ci hanno fatto credere di vivere in una "Italia da bere" che in
realtà veniva mangiata a spese del popolo italiano. Come dimostreremo.
Berlusconi è stato il maggior beneficiario di quegli anni. Come
dimostreremo. Il suo potere economico e mediatico illegalmente
consegnatoli, è stato il mezzo che l'ha portato, con un grande
imbroglio, alla conquista dell'Italia intera.)
L'antiparlamentarismo è spesso una tendenza degli strati reazionari
della popolazione ed è un modo rozzo di rapportarsi alla politica in
modo insofferente alle regole e ai controlli, sviliti, nel loro
vocabolario, in "lacci e laccioli".
Il
primo Berlusconi ha un approccio alla politica di questo tipo, ma poi si
schiera. Soprattutto contro. E' il primo vero esempio dello schierarsi
non a favore di qualcuno, ma contro qualcuno ed in particolare contro il
PCI. Ed è un anticomunismo non solo viscerale, ma come dice Emilio Lussu,
epilettico.
Nell'Italia di fine anni'70 non ci si schiera contro il comunismo di
Ceaucescu o di Breznev, ma contro il PCI di Berlinguer che è accerchiato
da forze dissimili ed interagenti. Il PCI subiva attacchi concentrici,
ostruzionisti e logoranti sia dai gruppi di pressione "atlantici", come
la CIA, sia dal KGB di Breznev e ancora dal Vaticano e dalla
Confindustria, dalle correnti democristiane ostili al compromesso
storico al craxismo, dagli infiltrati di sinistra per drenare a destra
(Pannella) alla coalizione di poteri strutturata da Licio Gelli dentro
la loggia P2, dai sistemi di potere democristiano dei sindacati
corporativi al terrorismo di destra e di sinistra e di chi lo usa.
È
in questa fase che Berlusconi entra nell'editrice del Giornale Nuovo di
Montanelli. Ci racconta Confalonieri: "l'ingresso nel Giornale, come
anche la nascita della televisione, ha un'origine ideologica. Io me lo
ricordo: c'era di fatto il compromesso storico, si diceva che i
comunisti erano ormai al 35%, che erano diventati democratici: lo
dicevano tutti, anche personaggi del calibro di Marcora e di Andreotti.
E noi dicevamo a Silvio, perché ti vuoi esporre, il Giornale è
considerato un giornale conservatore, addirittura di destra. E lui
rispondeva: io in questo sistema, in questo paese governato in questo
modo, ho fatto fortuna. Per difendere questo paese sono disposto a dare
metà del patrimonio che ho potuto mettere insieme in poco tempo; entro
per un moto ideologico e personalmente sono molto preoccupato di
osservare l'avanzata del PCI." (Giorgo Ferrari, biografo "ufficiale",
di Berlusconi, da lui scelto per scrivere il libro " Il padrone del
diavolo. Storia di Silvio Berlusconi" ediz. Camunia 1989).
Chiarito contro chi sta, resta da chiarire con chi sta. Un intervista
con Mario Pirani su Repubblica nel 1977 e una a Roberto Gervaso (Il dito
nell'occhio. Rusconi ed. 1977) chiarisce che sta con la destra
democristiana e con tutto il PSI, con il PLI e il PRI, con il PSDI e che
gli piace Covelli del MSI. Poi si dilunga sulle capacità politiche di
Usellini (PSI)(?) e di Mazzotta (DC)(?) oltre che di Mario Segni e di
Filippo Maria Pandolfi, della destra tecnocratica democristiana.
È
interessante una risposta che fornisce a Gervaso alla domanda:
"andrebbe volentieri a Montecitorio?" " No perché credo che questo
sarebbe incompatibile con la mia attività di imprenditore".
In
definitiva: si schiera con tutti, ma è particolarmente vicino alla
destra democristiana ed ha ottimi rapporti col PSI.
Un
passo indietro sarà utile in seguito. Nel 1974, in un locale sotto i
portici di Milano 2 nasce Telemilano, idea di alcuni condomini che
vogliono trasmettere, via cavo, le notizie di interesse dei residenti.
Berlusconi commentò: “come gli abbiamo messo la piscina, mettiamogli
anche la TV a circuito chiuso”. Presto, e lo capiremo meglio, convertirà
Telemilano via etere e comincerà a gestirla personalmente. Presto ci
sarà la "discesa in loggia".