Quindi solo nel
gennaio del 1979 Berlusconi è chiaramente "visibile".
Ma non
può non colpire la singolarità di un imprenditore di cui si perdono le
tracce, se ne riconosce la presenza dai familiari prestanome e poi se ne
riperde le tracce per poi ritrovarlo sulla vetta della Fininvest,
società nata da una serie di società costituite, e poi liquidate,
lasciando fantasmi di altre società che resuscitavano, magari in altre
parti geografiche.
Berlusconi scompare nel 1968 inabissandosi sotto una crosta di sigle e
prestanome per poi ricomparire solo nel luglio del 1975, quando assume
la presidenza di Italcantieri, poi scompare nuovamente e lo ritroviamo
quattro anni dopo in cima alla Fininvest. Perché una così lunga
dissimulazione? Perché questa necessità di una forte schermatura? Perché
il percettore di cospicui finanziamenti non si rende riconoscibile.
Quali certezze aveva di poter continuare a nascondersi? Carla Dal Ponte,
procuratore della repubblica elvetica, ci dice: "questo è l'unico paese
in Europa, se non al mondo, che punisce la violazione del segreto
bancario. (L. Milella e S. Rizza, "Basta segreti" Panorama, 4 giugno
1994)
E
Jean Ziegler, sociologo all'università di Ginevra: " La svizzera è un
paese da secoli ricettatore di tutto il denaro sporco del pianeta" (Una
Svizzera al di sopra di ogni sospetto) Mondadori, 1976 ( La Svizzera
lava più bianco) Mondatori, 1989.
Negli ambienti dei finanziatori non abitano Dame veneziane, Cappuccetti
rossi o Fate turchine. Berlusconi doveva essere conosciuto di persona e
vagliato attentamente e deve aver goduto di infinita fiducia in quegli
ambienti dove il danaro non ha odore e dove conoscerne la provenienza
non è neppure un optional da prendere in considerazione.
Ottiene credito solo chi dà certezze e se l'affare ha dimensioni
colossali, è naturale che in proporzione siano richieste al beneficiario
garanzie molteplici e solide: non si danno soldi oltre una certa soglia
a chi non provi di avere rassicuranti coperture. Non bastano le sole
capacità imprenditoriali, nel caso, tutt'altro che dimostrate.
Quali vincoli ha contratto con i suoi benefattori, più o meno occulti?
Quali di quei legami sono rimasti saldi e operanti e quali si sono persi
strada facendo? Berlusconi, così taciturno sulle origini del suo impero,
non può lamentarsi perché gli si chiede di chiarirle ed ora, come uomo
politico, pubblico, votato da milioni di cervelli, non ha solo il
potere, ma anche il dovere di rispondere a questi interrogativi.
Nell'anno di nascita della Edilnord, 1968, Berlusconi è sposato con
Elvira Dall'Oglio, ha una figlia e presto, nel 1969 nascerà Pier
Silvio. A trentadue anni, tutti i tratti della sua personalità sono ben
percepibili: il talento, il coraggio, la creatività, l'intraprendenza,
l'assenza di scrupoli, il fiuto per l'affare, l'ottimismo, la smania di
emergere, l'agire frenetico, l'ostinazione, la volubilità,
l'imprevedibilità, la spregiudicatezza, l'ambiguità, il passo sicuro nel
dedalo dei segreti, il senso del clan, il gusto del comando,
l'attitudine ad accentrare, l'attenzione al gesto accattivante, la
voglia di piacere e il narcisismo. Un cocktail esplosivo, che conosciamo
così oggi come lo vediamo e che in assenza di valori veri e di una
sottostima degli altri può provocare danni irreparabili, specie se
milioni di "baionette" gli consegnano il mandato di "fare lui".