4.7. IL MUSEO DELLA BADIA BENEDETTINA DI CAVA DE' TIRRENI

Il Museo della Badia, sorto nel 1959, è situato in una sala duecentesca della celebre Abbazia della SS. Trinità di Cava dei Tirreni. Il suo allestimento ha finalmente consentito di far conoscere al pubblico le numerose opere d'arte, frutto dell'attività culturale dei monaci della Badia ma anche di donazioni di sovrani, un tempo gelosamente conservate secondo le rigide regole della clausura monastica.
Nella prima vetrina della sala, accanto a statuette in porcellana e avorio e a svariati pezzi di diverse epoche, si evidenziano due splendide croci lavorate a sbalzo del 1400, un turibolo del XV secolo e un baldacchino d'argento. Tra i vari frammenti di scultura campana spicca il S. Matteo Apostolo di Tino da Camaino. Sotto un'arcata è situato un sarcofago romano del II secolo d. C. con scene di battaglia, e alle pareti un pannello marmoreo del 500 di scuola campana riproduce la scena dell'Annunciazione. Di grande valore artistico la Stauroteca in filigrana d'oro del XII secolo e il busto argenteo di S. Felicita del 1465.

Figura 4.35. Sante Giustina e Scolastica

In una seconda vetrina, assieme a varie lucerne, sono custoditi due buccheri provenienti da Cerveteri; il Faunetto, ritrovato in una parete della grotta Arsicia, che testimonia il rito di S. Alferio e una scultura a mezzo busto proveniente dalla Villa Metelliana, situata tra Vietri e Cava ove sorge il primo nucleo del monastero.
In una spaziosa vetrina posta sul fondo della sala è sistemato un prezioso cofanetto eburneo della fine del sec. X con scene figurate, opera di artisti locali. Sulla parete di fondo è posto il grande polittico, da alcuni attribuito ad Andrea da Salerno, che presenta in alto al centro la Madonna in gloria con S. Pietro e S. Paolo, in basso il battesimo di Gesù tra S. Benedetto e S. Gregorio Magno, nella pradella a tre scomparti l'Eterno Padre con Apostoli e Santi dell'ordine benedettino.
Oltre ai famosi codici miniati cavensi, custoditi in apposite vetrine, nella sala sono esposti: un Crocifisso su tavola di scuola senese, una Madonna fiorentina datata 1419, un tondo attribuito a Giovanni Franceso Penni collaboratore di Raffaello, e una Madonna dell'Umiltà della scuola di Lorenzo Monaco.

Figura 4.36. Cofanetto di avorio del X secolo Figura 3.42. Carta nautica

In una saletta attigua sono esposti: due tavole che rappresentano le sante Giustina e Scolastica e i santi Mauro e Placido attribuite a Marco Cardisco; la tavola dell'Adorazione dei Pastori di Decio Tramontano e una bella scultura lignea raffigurante la Madonna con Bambino del XIV secolo proveniente da Tramutola in Basilicata.
Una seconda saletta conserva numerosi altri dipinti tra cui: S. Paolo e S. Giovanni Battista di Decio Tramontano, S. Girolamo e S. Benedetto di Juan Rizi, Giuditta con la testa di Oloferne di ignoto, la Benedizione di Giacobbo della bottega di Francesco Guarino, un bozzetto con Salomone che dirige l'edificazione del tempio di De Mura, Estasi di S. Caterina di Francesco Vanni, Battaglia di Aniello Falcone.