4.9. IL MUSEO DIOCESANO DI VALLO DELLA LUCANIA

Il museo di Vallo della Lucania, sorto con lo scopo di sottrarre al degrado e alla distruzione le opere pittoriche cilentane, è oggi una realtà che avverte la necessità di rendere fruibile al pubblico questo importante patrimonio artistico, capace di esprimere un'immagine della storia e della civiltà cilentane.

Figura 4. 38. Una sala del Museo

La raccolta di tali opere, iniziata da Mons. Biagio D'Agostino vescovo di Vallo, comprende soprattutto dipinti del XVI secolo e oggetti di oreficeria, intaglio e intarsio provenienti dalle chiese dei paesi appartenenti alla diocesi di Vallo.
Le opere pittoriche esposte offrono al visitatore un panorama sufficientemente esauriente delle tendenze delle arti nel Meridione d'Italia durante l'intero secolo XVI, e individuano un percorso che, partendo dall'ultimo scorcio del XV secolo con un polittico attribuito a Cristoforo Foffeo, giunge al polittico di S. Nicola di un ignoto autore della scuola di A. Sebastiano e alla maniera moderna di Marco Pino, autore del polittico della Trasfigurazione.
Il primo polittico, del 1482, proveniente dalla chiesa di S. Maria di Laurino è composto da 6 tavole e da una predella: nella tavola centrale è rappresentata la Madonna con Bambino, in quelle laterali S. Girolamo e S. Vincenzo Ferreri; al centro dell'ordine superiore è rappresentata l'Incoronazione della Vergine con ai lati S. Caterina e S. Elena di Laurino, una santa locale che sta ad attestare che il polittico fu, probabilmente, commissionato dalla chiesa di Laurino.

Il secondo polittico proveniente dalla chiesa di S. Bernardino e S. Nicola di Stella Cilento, si compone di due ordini: in quello superiore è raffigurata la Madonna con Bambino con, ai lati, S. Lucia e S. Antonio; in quello inferiore sono rappresentati S. Nicola al centro e S. Giovanni Battista e S. Margherita ai lati.
Di grande interesse artistico l'ultimo polittico, attribuito a Marco Pino, che rappresenta la Trasfigurazione al centro e i SS. Pietro e Paolo ai lati.
A questo percorso emergente della cultura artistica meridionale si intrecciano tre filoni: quello verista e classicista rappresentato dalla tavola raffigurante S. Antonio Abate proveniente dalla chiesa parrocchiale di Agropoli; quello polidoresco rappresentato dalla tavola raffigurante la Madonna del Rosario proveniente dalla chiesa di S. Filippo di Laurino; quello romano rappresentato dalla tavola raffigurante, anch'essa, la Madonna del Rosario, fortemente influenzata dal più famoso artista fiammingo naturalizzato napoletano Dirck Hendricksr, detto D'Errigo Fiammingo.
Tra le opere di oreficeria spicca il calice del terzo decennio del XIV secolo di Guido De Senis, impreziosito da smalti traslucidi di rara delicatezza.

Figura 4. 39. Polittico di un seguace di A. Sabatini