7.9. OASI DI MONTE ACCELLICA

Nel comune di Giffoni Valle Piana, con una superficie di 600 ettari, situata tra gli 800 e i 1660 metri sul livello del mare, si estende l’Oasi di Monte Accellica, uno degli ecosistemi più belli e intatti dell’Appennino meridionale con il suo paesaggio boschivo che strega e affascina l’escursionista.
Luogo irreale dove ritemprarsi e scoprire la natura tra i colori del bosco e i silenzi d’alta quota, ricco di acque e cascate che favoriscono fenomeni carsici di notevole interesse, come “lo Scalandrone” una delle grotte più belle del massiccio dei Picentini con laghi sotterranei e stanze monumentali, nonché antro da cui nasce il fiume Picentino.

  Figura 7. 26. Monte Accellica

Grazie a un territorio estremamente articolato, l’Oasi si presenta come il più ricco ed importante campionario di specie vegetali di tutto il massiccio dei Picentini, è possibile infatti ammirarvi secolari esemplari di Faggio, il Carpino nero, l’Acero montano, il raro Acero Lobelius, la Quercia, il Tasso e il maestoso Cerro.
Il sottobosco, in alcuni punti impenetrabile, presenta esemplari di Agrifoglio, Biancospino, Mirto, Lentisco, Erica arborea, Bucaneve e Dafne, che grazie alla tranquillità di cui quest’angolo di mondo ha goduto, si sono sviluppati in tutta la loro antichissima bellezza.
L’Oasi può vantare endemismi presenti solo su queste montagne e in pochissimi altri posti, come l’Aquilegia champagnatii, un bellissimo fiore azzurro divenuto simbolo dell’Oasi. Tantissime sono le orchidee selvatiche e le piante medicinali che, con i loro colori, regalano alla montagna, durante il periodo primaverile ed estivo, un manto multicolore di impareggiabile bellezza. Fiore all’occhiello dell’Oasi è l’Orto Botanico, unico del Sud Italia, ove è possibile ammirare e studiare tutte le specie arbustive ed erbacee che nascono lungo le rive del Mediterraneo.
Quasi a proteggere e a custodire i tesori della montagna il Lupo, il Gatto selvatico, la Faina, la Martora, il Tasso, la Volpe, la Donnola, la Puzzola, il Cinghiale, il Ghiro, il Quercino, il Moscardino e la rarissima Lepre italica, corrono lungo i sentieri, le vette e le valli dell’Oasi. Nella grotta dello Scalandrone trova rifugio il Rinofolo minore, un raro pipistrello in via di estinzione.
Tra gli uccelli è possibile ammirare il maestoso volo dell’Aquila reale, della Poiana, del Gheppio, dello Sparviero, dell’Astore, del Nibbio bruno, del Falco pellegrino, del Picchio nero, dell’Allocco e dell’Assiolo.

Figura 7. 27. Astore
Figura 7. 28. Gheppio

Il canto delle Cince, delle Capinere, degli Usignoli, dei Pettirossi e degli Scriccioli costituisce il panorama sonoro, unico e irripetibile dell’oasi.
Anche gli anfibi e i rettili sono presenti; tra essi è possibile incontrare la Salamandrina dagli occhiali, la Salamandra pezzata, l’Ululone dal ventre giallo, la Rana greca, il Cervone, il Saettone e la Coronella austriaca, un bellissimo serpente particolarmente sensibile alle modificazioni dell’habitat.