Aristide Luigi Panseri nacque a Bergamo (Parrocchia S. Alessandro della Cattedrale) il 3 settembre 1843 da Saverio e Caterina Roncelli, mori ivi il 2 marzo 1903. Al grido d'Italia " una e libera " lanciato nel 1859 da
Vittorio Emanuele
e dall'Eroe dei due Mondi, Aristide Panseri accorse tra i primi : appena sedicenne si arruolò nel Corpo dei
Cacciatori delle Alpi
e segui le vicende della campagna; ne fa testimonianza il R. Decreto 19 novembre 1868 che autorizza Aristide Panseri a fregiarsi della medaglia commemorativa delle guerre combattute per l'Indipendenza e l'Unità d'Italia con le fascette degli anni 1859-1860-1861 e ne è conferma la medaglia, pure commemorativa, di
Napoleone III
. Nel 1860 lo troviamo nella gloriosa legione che
Garibaldi
condusse da Quarto al Volturno: arruolatesi il 2 maggio fu col Pentasuglia nominato telegrafista al momento dello sbarco; partecipò ai combattimenti di Calafatimi, alla presa di Palermo nell'8ª Compagnia e, passato nel continente, appartenne alla Brigata Milbitz, Divisione
Cosenz
, dell'Esercito meridionale; il 5 ottobre, dopo la battaglia sul Volturno, fu promosso caporale. Nel 1866 riappare nel Corpo dei Volontari nel 4° Reggimento (Cadolini), 4ª Compagnia e, a campagna finita, il 25 settembre, fu definitivamente congedato. Delle sue benemerenze verso la Patria fanno testimonianza i certificati di servizio militare, di buona e lodevole condotta, i diplomi e le cinque medaglie commemorative (quattro d'argento e una di bronzo) date in dono dalla famiglia al Museo del Risorgimento di Bergamo. Aristide Panseri, ritornato a vita privata, esercitò per molti anni l'arte del falegname in una bottega in via Porta Dipinta e col modesto guadagno e con la pensione dei Mille allevò la famiglia che si era formata nel 1872, unendosi in matrimonio con Maddalena Signorelli, da cui ebbe due figli. " Buon operaio, nero di carnagione, solitario, taciturno, di buonissima indole e di modi garbati ", cosi lo ricorda il Locatelli-Milesi, che lo conobbe di persona (e quanti della gloòriosa legione non ha conosciuto il chiaro e appassionato cultore di patrie memorie!). Il Panseri portò nell'intimo del cuore un sacro ricordo del Duce e delle sue campagne e fu ben lieto, nel 1885, di partecipare ai festeggiamenti celebratisi nel venticinquesimo anniversario della liberazione di Palermo insieme con i cugini
Alessandro
e
Giuseppe Panseri
e di rivedere in compagnia di indimenticabili commilitoni i luoghi che furono teatro delle gloriose gesta garibaldine. Morì a 60 anni, lasciando, nella sua umilia e modestia, ricordo di valoroso patriota, di probo cittadino, di laborioso e onesto operaio.
BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff., N. 725 - "Illustr. Ital.", p. 435, con fotografia. - Elenco Volontari Bergamaschi - Duce
Garibaldi
, 1860, Manoscritto nel Museo del Risorgimento di Bergamo. - Certificati di servizio, diplomi e medaglie presso il Museo del Risorgimento. - 27 Maggio 1860, Appendice, p. 6. - " Diario-Guida " della città e provincia di Bergamo 1904, p. 46. - Notizie controllate e corrette, per la nascita (lo si dava nato nel 1842), sui dati dell'Anagrafe Comunale di Bergamo. - Archivio di Stato di Torino.
Creato da: Astalalista
- Ultima modifica: 26/Apr/2004 alle 23:33