Aeritalia G-91Y Yankee

 

Aeritalia G-91Y del 13° Gruppo del 32° Stormo

1966 - ricognitore e appoggio tattico

 
Nel 1965 la FIAT iniziava la progettazione del G-91Y come risposta alle necessità operative dell'A.M.I. Quest'ultima chiedeva un velivolo da appoggio tattico, ricognizione ed interdizione a medio raggio manovrabile, capace di alte velocità subsoniche, di facile manutenzione, in grado di operare da campi semipreparati (autostrade e piccole piste), con una capacità di navigazione indipendente da aiuti esterni e con un incremento di carico bellico, raggio di azione e autonomia rispetto al precedente FIAT G-91R. Pur mantenendo la stessa sigla di G-91Y, l'ing. Gabrielli creava un aereo completamente nuovo, accoppiando la fusoliera del G-91T ad un'ala ingrandita e dotata di alette mobili sul bordo d'attacco, un carrello irrobustito e con ruote più grandi. I motori erano due General Electric GE J-85 JE-13A da 1.230 kg/s.

 

FIAT G-91Y - primo prototipo nc. 1 MM. 579
Il primo prototipo NC.1 MM. 579 effettuava il suo primo volo il 27 dicembre 1966 sul campo della FIAT a Caselle con ai comandi il capo pilota collaudatore della ditta Comandante Vittorio Sanseverino. L'aereo era utilizzato per determinare le caratteristiche della nuova macchina ed era caratterizzato da un'unica presa d'aria ausiliaria situata alla radice del piano verticale di coda.

 

G-91Y con le insegne del Reparto Sperimentale Volo
Nel settembre 1967 iniziavano i collaudi del secondo prototipo NC.2 MM. 580 sul quale si collaudava l'armamento ed il sistema d'arma nel suo complesso. Esso montava il tettuccio (poi modificato) e il parabrezza dei velivoli di serie e le caratteristiche prese d'aria ausiliarie dorsali sdoppiate. Ai due prototipi seguivano 20 macchine di pre-serie (MM. 6441-6460), la prima delle quali volava del giugno del 1968. Seguiva una seconda serie di 44 esemplari (MM. 6462-6495 e MM. 6951-6960).

 

Aeritalia G-91Y del 101° Gruppo dell'8° Stormo
Il 1° agosto 1973 il 13° Gruppo del 32° Stormo riceveva il suo primo aereo a Brindisi e lo teneva fino a novembre del 1992.

Dati e caratteristiche
Aereo Aeritalia G-91Y Motore 2 General Electric J85-GE-13A kg/s. 1850 con postbruciatori Apertura alare m. 9,01 Lunghezza m. 11,67 Altezza m.4,43 Superficie alare mq. 18,13 Peso a vuoto kg. 3.682 Peso normale al decollo kg. 7.800 Peso max al decollo kg. 8.700 Velocità max a 9.145 m. Mach 0,95 Velocità max al livello del mare Mach 0,93 Velocità di salita iniziale m/sec. 86,3 Tangenza pratica m. 12.500 Raggio d'azione bellico km. 600 Autonomia di trasferimento km. 3.500 Armamento 2 c. x 30 mm. DEFA + 4 macchine fotografiche Vinten + 4 piloni subalari per: bombe da 454 kg. oppure serbatoi di napalm da 340 kg. oppure lanciarazzi x 7 o 28 razzi x 51 mm. oppure 4 contenitori x razzi x 127 mm. Equipaggio 1 persona

 

Vista di un G-91Y del 101° Gruppo di base a Cervia

Descrizione tecnica
Monoplano con superfici a freccia, monoposto a getto bimotore da supporto tattico, adatto ad operare da terreni semipreparati. L'ala ha una freccia di 37° 40' 38" sul quarto delle corde, profilo laminare sottile e struttura a cassone integrale, in grado di ospitare i serbatoi alari del carburante, con rivestimento in pannelli fresati unici e impiego di parti a nido d'ape. Nella parte posteriore delle semiali è collegato un tratto di longherone ausiliario per l'attacco dei semicarrelli principali. La costruzione è in tre elementi, quello centrale solidale con la fusoliera e due semiali dotate di paretina antiscorrimento, alettoni a servocomando idraulico, flaps a fessura ad azionamento elettrico e alette mobili automatiche sul bordo d'attacco. Al di sotto di ogni semiala vi sono due piloni con la capacità di portare sino a 454 kg. di carico ciascuno per serbatoi esterni e/o carchi bellici. La fusoliera, a semiguscio, è in lega leggera, realizzata in tre tronchi. Il tronco anteriore, unito a quello centrale mediante bullonatura, porta il musetto incernierato contenente quattro fotocamere Vinten e l'apparecchiatura elettronica, la presa d'aria, il vano per l'elemento anteriore del carrello, i vani contenenti 1 c. x 30 mm. Aden per lato con 120 cpa. e l'abitacolo con relativa corazzatura. Il tronco centrale è vincolato alla struttura alare e contiene i serbatoi di carburante che con quelli alari portano a 3.200 litri il carico di combustibile trasportato, la relativa blindatura, il condotto di adduzione dell'aria biforcato, gli aerofreni ventrali ed i vani per le ruote principali del carrello. porta inoltre gli attacchi per i razzi JATO. Il tronco posteriore, staccabile, è solidale con il gruppo impennaggi, porta il gruppo motopropulsore, il paracadute freno e il gancio d'arresto. Il carrello del tipo Messier rinforzato, è retrattile idraulicamente; l'elemento anteriore compie una duplice rotazione per disporre la ruota di piatto nella sua sede. Le ruote principali misurano 700x267x254. Gli impennagi comprendono una deriva verticale più due pinne ventrali. Alla prima è incernierato il timone provvisto di smorzatore d'imbardata e due semipiani orizzontali mobili azionati da servocomandi idraulici muniti di sistema di sensibilità artificale e smorzatore di beccheggio incernierati a due semistabilizzatori a calettamento regolabili elletricamente. I motori sono due turbogetti General Electric J85-13A costruiti su licenza dalla Alfa Romeo, affiancati, con unica presa d'aria sdoppiata e ugelli singolo provvisti di postbruciatori; spinta al decollo 1.230 kg/s., 1.850 kg/s. con postbruciatore.

Le versioni

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