Genere:
fantasy, yaoi 
Raiting:
NC-17
Pairing:
KraalXSoren
 Disclaimers: i personaggi di questa storia li ho creati io, quindi mi appartengono.

Magia e sentimenti

di Bombay

IX.

Il falco volava alto nel cielo, disegnando cerchi immaginari nell’aria, lanciò uno stridio acuto prima di volare in picchiata verso la preda.

Soren seguiva con sguardo attento i movimenti del suo falco, spronò il cavallo e si diresse verso la radura dove il rapace era atterrato.

Scese dal suo destriero, mentre il falco gli volava sul braccio, con un rapido gesto Soren gli mise il cappuccio e gli diede un pezzettino di carne come premio.

Prese la lepre che il falco aveva catturato e la legò insieme alle altre appese alla sella.

Kraal lo osserva “Cosa ti ha insegnato ancora tuo padre che io non so?” domandò avvicinandoglisi.

Soren di fermò a riflettere “Vediamo, usare la spada, tirare con l’arco, pescare…” disse prendendo il cavallo per le redini ed avviandosi verso un piccolo torrente che scorreva poco distante.

Kraal scese da cavallo, il quale si avvicinò all’acqua per bere.

Soren fece spostare il falco dal suo braccio ad un ramo vicino.

Si tolse il pesante guanto e si stese all’ombra dell’albero, Kraal gli si sedette accanto, gli sfiorò la guancia con un dito “Ti sono spuntate le lentiggini”

Soren sorrise “Mi succede quando sto al sole ed all’aria aperta”

“Ti donano”

Soren sbuffò “I miei fratelli mi prendevano sempre in giro quando ero piccolo, non lo sopportavo” brontolò arricciando il naso.

“Vuoi molto bene ai tuoi fratelli, vero?” domandò con una strana luce negli occhi.

“Sì, anche se vado molto più d’accordo con mia sorella, lei mi adora ed io adoro lei”

“Quanti anni ha?”

“Solo uno più di me” sussurrò Soren voltandosi su un fianco verso Kraal.

“Alla fine dell’estate si sposerà…”

“Che bella notizia…”

“… con un uomo che non ama” aggiunse Soren con tristezza.

Kraal sbuffò “Hn, i soliti matrimoni tra nobili”

Soren sgranò gli occhi “Come scusa?” chiese incredulo.

“Matrimoni di convenienza, solo per avere terre in più, calpestando i sentimenti delle persone, non capisco come facciano ad essere così…”

“Così come?” volle sapere Soren stingendo i pugni tanto forte da farsi quasi male.

“Insensibili” sottolineò Kraal con disprezzo fissando il falco appollaiato sul ramo.

Soren si alzò in piedi, mentre Kraal spostava lo sguardo su di lui sorpreso

“Ma non tutti sono così” sussurrò avvilito “Io non sono così” aggiunse piano.

“Era un discorso in generale, Soren…” cercò di riparare Kraal, ma con scarso successo.

“Se non te ne fossi scordato io sono nobile…” annunciò con voce che tremava di rabbia.

“Lo so, scusa”

Kraal si alzò e circondò Soren con le braccia facendogli appoggiare la testa alla sua spalla, “Scusa” ripeté accarezzandogli i riccioli ramati.

Soren annuì stringendosi nel suo abbraccio il vento soffiava leggero

“Torniamo indietro?” propose Kraal sciogliendo l’abbraccio.

“No, restiamo ancora un po’, è un bel posto, tranquillo”

“Già, assomiglia uno po’ a quello vicino alla scuola, dove abbiamo fatto il bagno, ricordi?”

Soren arrossì sedendosi sull’erba, come faceva a dimenticarlo, era la prima volta che vedeva Kraal nudo.

Il ragazzo più grande gli si inginocchiò davanti posandogli le mani sulle ginocchia si avvicinò posando le labbra su quelle chiuse di Soren, le succhiò piano ed il lui le dischiuse rispondendo al bacio.

“Kraal… no…” mormorò però quando l’altro si fece più insistente il quale ignorò la protesta e lo sospinse sull’erba scendendo a baciargli il collo.

“No… Kraal…”

Kraal si sollevò osservandolo per un lungo istante, poi si spostò al suo fianco.

“E’ per quello che ho detto prima”

Soren scosse la testa “No, semplicemente non mi va, non adesso, non qui!”

Kraal si stese con le braccia incrociate dietro la testa, guardando il gioco di luce attraverso le foglie degli alberi.

“Sei arrabbiato?” domandò Soren in un sussurrò.

“Assolutamente no! E tu sei arrabbiato?”

Il ragazzo scosse la testa “Ti trovi bene qui con noi?”

“Sì, certo, sono stato anche in città, è proprio un bel posto”

“Cosa farai finita la scuola? Dove andrai? In fondo non ti manca poi molto per diventare mago” sussurrò. Finalmente era riuscito a fargli quella domanda, che da troppo tempo la assillava.

“Non lo so”

“Bugiardo”

Kraal si mise a sedere fissandolo incredulo “Davvero non lo so”

“Non ti credo”

Kraal allungò una mano fino a sfiorare la traccia umida che solcava la guancia di Soren, non sapeva cosa dire qualunque cosa sarebbe stata inopportuna.

Inaspettatamente Soren si buttò tra le sue braccia piangendo.

“Non lasciarmi, non lasciarmi mai…”

Kraal sentì il cuore stringersi dolorosamente, come poteva promettergli una cosa simile.

“Soren…” sussurrò, sollevandogli il viso asciugandogli le guance con il dorso della mano.

Il giovane chiuse gli occhi appoggiando la fronte al petto di Kraal senza dire nulla voleva restare così per sempre, dimenticano tutti i suoi timori e le sue angosce.

 

Kraal entrò nella stanza di Soren senza fare rumore, il ragazzo aveva tirato le tende e la stanza era poco illuminata.

Soren era steso sul letto, i capelli sparsi sul cuscino, gli occhi chiusi, il respiro regolare di chi sta dormendo.

Si appoggiò alla colonna e restò lì a lungo ad osservare il giovane addormentato e a pensare; per tutto il tragitto per tornare al castello Soren era stato silenzioso ed appena arrivati si era ritirato nella propria stanza.

Kraal era andato lì con l’intento di parlargli, ma si rese conto che non sapeva cosa dirgli.

Soren aveva ragione non gli mancava molto per diventare mago ed a quel punto le loro strade si sarebbero divise inesorabilmente, almeno fino a quando anche Soren non fosse diventato mago a sua volta.

L’ultima cosa che voleva era che soffrisse a causa sua, ma era arrivato ad un bivio e doveva scegliere tra i sentimenti profondi che nutriva per Soren o la magia a cui aveva dedicato tutto sé stesso. Se gliene avesse parlato, non avrebbe compreso, nonostante tutto loro appartenevano a due mondi opposti ed anche l’approccio alla magia era stato diverso.

Scosse con vigore la testa non voleva pensarci c’era ancora tempo.

Soren si mosse e chiamò il suo nome attirando l’attenzione di Kraal su di sé.

“Kraal…”

“Sono qui, vuoi che me ne vada e ti lasci solo”

Soren scosse la testa ed allungò una mano, Kraal intrecciò le dita con quelle si Soren.

“Resta…” sussurrò con voce assonnata.

Kraal annuì accarezzandogli i capelli e sussurrandogli parole dolci all’orecchio.

 

Quando Soren si svegliò nuovamente, Kraal non era li con lui, scese dal letto sfregandosi gli occhi uscì dalla propria camera ed attraversò i freschi corridoi del castello fino a giungere nel cortile, si schermò gli occhi con una mano e si guardo intorno: c’era il solito movimento di cuochi, garzoni, scudieri, ancelle.

Sbadigliando percorse un tratto del cortile fin dietro le cucine, nonostante fosse pomeriggio inoltrato c’era molto caldo. Arrivò sul resto della cucina e li si fermò sorpreso.

Kraal era intento a spaccar legna. Rimase a fissarlo a bocca aperta, indossava solo dei pantaloni scuri si era legato i capelli in una coda fermandoli con un laccio di cuoio, le gocce di sudore brillavano come perle sulla sua pelle chiara, e l’alzare e l’abbassare della scure metteva in evidenza i muscoli delle sue braccia, delle spalle e della schiena. Un vero spettacolo.

Soren dovette sedersi su un tronco prima di parlare “Cosa… cosa fai?” - che domanda stupida – pensò, mentre Kraal si voltava e si detergeva la fronte la mano.

“Non amo rimanere troppo a lungo senza fare niente e così…”

“Capisco, ma non devi sentirti obbligato a sdebitarti, sei mio ospite”

“Lo so, è solo per muovermi un po’” disse posando l’ascia sedendosi accanto a Soren, liberando i capelli dal laccio; Soren si guardò intorno e sfiorò le labbra di Kraal con le proprie, il ragazzo più grande sorrise, la tristezza e le insicurezze che Soren aveva manifestato al mattino sembravano scomparse ed era tornato il ragazzo di sempre.

 

Il principe si immerse nella tinozza, l’acqua calda gli accarezzava la pelle, posò la testa sul bordo e chiuse gli occhi rilassandosi.

Sentì la porta aprirsi: era sua sorella che gli portava i panni puliti.

“Non dirmi che ti sei addormentato”

Soren corrugò la fronte, quella non era la voce di Nelia, ma quella di Kraal, sorrise tra sé “No…”

Kraal si accostò e gli tirò indietro i capelli bagnati, mentre Soren sospirava piano al suo tocco.

“Tua sorella Nelia mi ha ordinato di portarti i panni puliti” gli sussurrò all’orecchio.

“Che cara sorella che ho” mormorò Soren socchiudendo gli occhi “Vuoi che faccia preparare un bagno anche per te?”

Kraal sorrise provocante “Non serve, perché sprecare acqua quando possiamo fare il bagno in due” disse liberandosi dei vestiti ed entrando nella tinozza di acqua profumata.

Non era grandissima, ma in due ci si stava constatò Soren mentre Kraal si sistemava dietro di lui facendogli appoggiare la schiena al suo petto.

Kraal allungò un mano e prese una boccetta, versò un po’ di contenuto sulla mano e frizionò i capelli di Soren resi più scuri dall’acqua. Gli massaggiò piano la testa e poi con una brocca colma d’acqua li sciacquò.

Soren posò la testa alla spalla di Kraal, mentre questi gli baciava il collo e le sue mani gli scorrevano lungo i fianchi facendolo rabbrividire di piacere.

Il giovane sfiorò piano l’interno coscia del principe con una mano mentre con l’altra vagava sul suo petto.

“Kraal…” gemette inarcandosi a quella dolce tortura, prese la mano di Kraal e la guidò sul suo membro eccitato e pulsante “…ti prego” sussurrò voltandosi quel che bastava per baciarlo sulle labbra.

Il ragazzo più grande lo accontentò e prese a manipolarlo lentamente in maniera esasperante ignorando le preghiere di Soren, voleva farlo godere il più al lungo possibile.

Soren si muoveva facendo uscire l’acqua dalla tinozza, spingendosi contro la mano di Kraal, con un paio di mosse più vigorose il principe venne con un grido liberatorio intorbidendo l’acqua.

Soren si abbandonò sfinito contro Kraal e sentì qualcosa di duro contro le proprie natiche sorrise sollevandosi, cambiando posizione si mise a cavalcioni del compagno in modo da poterlo anche baciare; Kraal gli separò le natiche e lo penetrò con un dito, poi un secondo ed un terzo.

Soren gemette accogliendo Kraal nel proprio corpo, l’acqua intorno al loro rendeva i loro movimenti più leggeri e facili.

Quella posizione lo eccitava, poteva imporre a Kraal il ritmo che voleva, si mosse con calma mordendosi le labbra, Kraal gli afferrò i glutei seguendolo nel suo movimento ritmico e cadenzato.

Man mano che si avvicinava all’orgasmo Kraal gemeva sempre più forte sentiva il pene nuovamente eretto di Soren premergli sullo stomaco, lo prese e lo frizionò, Soren buttò la testa indietro spingendosi su Kraal sentendosi invadere dal suo seme caldo e denso, quella percezione, lo fece venire una seconda volta.

Si appoggiò a Kraal per un po’ finché il suo respiro non tornò normale, si alzò su gambe malferme e si avvolse un telo di lino bianco attorno ai fianchi snelli.

“Che disastro” mormorò guardandosi intorno c’era acqua dappertutto.

Kraal uscì dall’acqua e si circondò i fianchi con un panno bianco. Tese la mano verso il pavimento bagnato, recitò una formula, e tornò asciutto all’istante.

“Perché non ci ho pensato anch’io” brontolò Soren asciugandosi i capelli.

Kraal scosse le spalle e baciò quelle splendide labbra, se non avessero dovuto scendere per la cena avrebbe ricominciato volentieri tutto da capo, Soren pareva proprio della sua stessa idea, ma un bussare deciso e la voce di Nelia li fece desistere.

 

A tavola il re annunciò le nozze della figlia, anche se non ne pareva particolarmente entusiasta.

Finita la cena Soren raggiunse il proprio padre nella sala del trono. Si sedette sui gradini ed iniziò a parlare: “Non credo che sia una buona idea far sposare Nelia con quell’uomo, il nostro regno è grande non ci servono altri territori”

Suo padre sospirò si alzò dal trono e si sedette accanto al figlio.

“Lo so, e poi lei non lo ama”

Soren sgranò gli occhi “Ma lo sai che Nelia ha rifiutato già altre proposte di matrimonio e che non può più aspettare”

“Ma…”

Il re sollevò una mano per non essere interrotto “So anche che è innamorata di Ween, il garzone del mugnaio, ma non posso darla in sposa a lui, mi capisci Soren, non è un nobile e anche se la renderebbe felice, non posso permetterlo, Nelia è una ragazza forte e sono sicuro che troverà i lati migliori del suo sposo e vivrà felice…”

“Ma io perderò mia sorella…” sussurrò Soren amareggiato.

“No, resterà a vivere al castello mi ha imposto questa condizione, non vuole lasciarti tutto solo con i tuoi genitori!”

Soren sorrise sua sorella era fantastica, quando era lontano gli mancava tantissimo.

“Invece tu Soren, c’è qualche fanciulla nel tuo cuore, mi sembri diverso ogni giorno che passa”

Soren arrossì e scosse la testa “Non ancora” sorrise tra sé per fortuna suo padre non era intuitivo come sua sorella pensò con sollievo.

“Comunque per me non è stata una decisione facile ho parlato a lungo con Nelia ho cercato di venirle incontro in tutti modi e credimi è meno terribile di quel che sembra”

Soren annuì alzandosi “E’ meglio che vada ora, buonanotte”

“Buonanotte, figliolo”

 

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