Genere:
fantasy, yaoi
Raiting:
PG
 Disclaimers: i personaggi di questa storia li ho creati io, quindi mi appartengono.

White heart

di Bombay

XIV.

Nerek

Sto malissimo non riesco a tenere nulla nello stomaco nulla da due giorni, metà degli abitanti del castello sono nelle mie stesse condizioni.

“Nerek”

La voce di Atras mi desta dal mio stato di dormiveglia, lui è stato male tre giorni fa. Ora sta guarendo, sono quasi sicuro che è stato lui a passarmi questa strana malattia.

“Come ti senti?”

“Male” borbotto, non tento nemmeno di mettermi a sedere, verrei colto dalle vertigini e da violenti sforzi di vomito.

Atras è pallido, ma ha già lasciato il letto, contro il volere contrario del guaritore, naturalmente.

Mi posa una mano sulla fronte “La febbre è scesa”

“Ma il malessere non si è attenuato” protesto.

Sospira distogliendo lo sguardo dal mio viso.

“Cosa c’è?” domando conoscendo fin troppo bene quell’espressione.

“Nodia sta sempre peggio, ora dopo ora” mormora affranto.

Le altre principesse hanno già cominciato a stare meglio anche perché sono state tra le prime ad ammalarsi.

Poso una mano sulla sua cercando di rassicurarlo “Sono sicuro che presto starà bene” sussurro.

“Lo spero”

 

Atras

Sono sempre più in ansia per Nodia.

Sono qui e le parlo da ore, ma è spesso priva di sensi.

Qualcuno mi posa una coperta sulle spalle, mi volto: Nerek mi sorride dolcemente. Sono passati altri due giorni.

Nodia apre gli occhi “Ben svegliata, piccola” la saluta Nerek sedendosi sul bordo del letto.

“Nerek?”

“Dimmi”

Tossisce con violenza, la sollevo tenendola tra le braccia, finché non si calma.

“Ti ricordi quello che mi hai promesso un’estate?”

Nerek corruga la fronte cercando di rammentare.

“Quando ti ho dato la corona di fiori?” mormora sempre più faticosamente.

La mia gola si chiude dolorosamente, la sua voce non è che un flebile sussurro.

“Sì, lo ricordo bene, mi hai chiesto se, quando sarai grande, ti sposerò”

“Non mi hai mai risposto”

“Sì” sussurra chinandosi su di lei, sfiorandole le labbra con le sue.

 

Nerek

Le lacrime scivolano libere sulle mie guance.

Un singhiozzo scuote Atras alle mie spalle.

Non ho la forza di guardarlo in viso e leggervi solo disperazione.

Non ho potuto fare altro che esaudire l’ultimo desiderio di questa bambina che è stata per me come una sorella.

La porta si apre, la regina entra recando tra le mani una bacinella d’acqua.

Il suo grido di angoscia e dolore mi trapassa il cuore e l’anima come una freccia infuocata.

Atras le si avvicina e la stringe a sé.

Non visto lascio la stanza con l’animo pesante.

Qualche ora dopo Abigaille bussa alla mia porta.

“Atras ha lasciato il castello da parecchie ore, non è ancora tornato, sono molto preoccupata”

“Vado a cercarlo”

Sello il cavallo ed esco cercando delle tracce, ne trovo alcune. E’ quasi buio, accendo una torcia e proseguo.

Ad un tratto vedo il destriero di Atras, ma lui non c’è. Sta cominciando a nevicare: devo affrettarmi.

“Atras!” lo chiamo, nessuna risposta.

Smonto di sella e proseguo le ricerche a piedi, non può essere andato lontano.

Dopo poco lo scorgo seduto nella neve, la testa sulle ginocchia.

“Atras!” lo chiamo, gli sollevo i viso.

“Non è giusto” geme appoggiandosi a me, singhiozzando disperatamente.

“Cosa ha fatto di male? Lei che era così buona con tutti”

Gli passo le dita tra i capelli umidi, non ho parole per consolarlo.

“Non è giusto”

“No, non lo è. Gli Dèi sono stati molto crudeli”

Lo tengo stretto a me fino a quando non si calma.

“Ho freddo”

Sta tremando come una foglia “Andiamo” lo incito.

Lo aiuto ad alzarsi, ci avviamo verso i cavalli.

Lego, il destriero di Atras alla sella del mio. Mi isso dietro a lui e torniamo a casa.

 

Atras

Ho freddo.

E’ un freddo che viene da dentro, lo so. L’andatura del cavallo mi culla.

“Non addormentarti” mi intima con voce ferma Nerek. Il suo respiro è caldo contro la mia guancia fredda.

Un dolce torpore avvolge il mio corpo, voglio dormire e non svegliarmi più.

Nerek mi scuote con forza.

“Siamo quasi arrivati, resisti”

Come una bambola seguo Nerek, rendendomi conto a tratti di quello che mi accade intorno.

Il calore mi investe facendomi rabbrividire.

Nerek mi spoglia, mi parla, lo lascio fare, una profonda tristezza mi investe. Le sue mani sul mio viso.

“Non piangere” sussurra posando le sue labbra sulle mie.

Non provo nulla. Un enorme vuoto si spalanca dove ho il cuore.

Mi stendo sotto le pesanti coperte, il corpo caldo di Nerek contro il mio è benvenuto.

“Dormi” sussurra.

 

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